ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 525 del 16/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: BARZOTTI VALENTINA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/06/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 15/06/2021
Stato iter:
28/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 28/07/2021
Resoconto BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/06/2021

DISCUSSIONE IL 28/07/2021

SVOLTO IL 28/07/2021

CONCLUSO IL 28/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06234
presentato da
BARZOTTI Valentina
testo di
Mercoledì 16 giugno 2021, seduta n. 525

   BARZOTTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la globalizzazione e la flessibilizzazione del mercato del lavoro ha originato significativi cambiamenti nel meccanismo di domanda e offerta delle prestazioni lavorative. Tra le nuove figure del mondo del lavoro si colloca il «rider»: un lavoratore definito, allo stato attuale, nel nostro ordinamento come «atipico» e la cui tutela è da tempo oggetto di importanti vicende giudiziarie volte a riconoscere l'esistenza di un vincolo di subordinazione tra i lavoratori e le cosiddette «piattaforme di consegna»;

   è notizia di cronaca quella per cui attraverso un'applicazione polacca, pagando 50,00 euro al mese e sfruttando le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale di un bot, coloro che sono iscritti per rendere la prestazione, potrebbero prenotare più velocemente la consegna e quindi avere un vantaggio competitivo rispetto agli altri colleghi che ne sono privi;

   l'applicazione «glovobot.com», offrendo credenziali registrate all'estero, permetterebbe infatti di acquistare abbonamenti annuali da 500,00 euro e addirittura permetterebbe agli utilizzatori di costruire identità finte pagando 250,00 dollari. Sempre pagando, si potrebbe anche accedere ai buoni per «rider» privi di permesso di soggiorno o che sono stati allontanati dalle piattaforme per aver lavorato male. Tutte le comunicazioni tra «rider» e portale sarebbero effettuate tramite Telegram che utilizzerebbe un canale dedicato sul quale ricevere username e password, non appena viene scaricata l'applicazione;

   in questo modo, attraverso l'utilizzo dell'applicazione, i «rider», appena la piattaforma rende disponibile una consegna, potrebbero prenotare immediatamente le fasce orarie nelle quali lavorare, il tutto più velocemente degli altri colleghi, dal momento che il bot (l'identità falsa) risulta sempre connessa alla piattaforma e quindi può più celermente della persona fisica, prenotare lo slot di consegna libero;

   un tale meccanismo sarebbe avvenuto all'insaputa delle piattaforme che starebbero ora adottando soluzioni tecniche mirate ad identificare eventuali anomalie nelle prenotazioni degli slot orari, nei quali il «rider» si rende disponibile per collaborare con l'azienda, cercando così di fugare l'esistenza di nuovi sistemi di prenotazione irregolare;

   in un tale contesto, le ripercussioni sul mercato del lavoro potrebbero essere considerevoli, atteso che, pur di lavorare e avere qualche consegna in più, i «rider» sarebbero addirittura disposti a pagare –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e se intenda valutare l'opportunità di adottare le iniziative di competenza per risolvere i vari aspetti problematici del settore, con l'obiettivo di tutelare gli interessi dei «rider» ai quali devono essere apprestate le dovute tutele.
(5-06234)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06234

  Con riferimento alla questione rappresentata nell'atto ispettivo, rappresento che l'Ispettorato territoriale del lavoro di Milano-Lodi in data 23 febbraio 2021 ha definito un accertamento nei confronti delle maggiori piattaforme di food delivery, condotto congiuntamente ai Carabinieri del NIL di Milano, all'INPS e all'INAIL, in coordinamento con la Procura della Repubblica di Milano.
  Detto accertamento ha riguardato oltre 59.000 ciclo-fattorini impiegati a far data dal gennaio 2016, ai quali, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 81 del 2015, sono state estese le tutele relative ai lavoratori subordinati previste dalla vigente normativa.
  Il predetto ispettorato di Milano-Lodi è in costante interlocuzione con le piattaforme oggetto di accertamento al fine di individuare possibili ulteriori strumenti finalizzati a garantire maggiore tutela al lavoro reso dai riders.
  In merito allo specifico oggetto dell'interrogazione, l'INL ha confermato che l'app «glovobot.com», in estrema sintesi, consisterebbe in un programma che opera esclusivamente sulla piattaforma gestita dalla società Foodinho Srl (meglio nota come Glovo).
  Detta app il cui costo del canone mensile è di 50 euro e la cui platea di utilizzatori sarebbe comunque di ridotta entità, agisce sul calendario dell'applicazione – in particolare nelle giornate di aggiornamento degli slot disponibili, lunedì e giovedì – ponendo, in capo all'utilizzatore la possibilità di scelta e prenotazione degli slot orari più favorevoli e garantendo allo stesso maggiori possibilità di lavoro rispetto agli altri riders.
  Infatti, mentre gli altri lavoratori devono attendere la visualizzazione degli slot e delle consegne disponibili con i tempi e i modi stabiliti dalla piattaforma Glovo, gli utenti dell'app «glovobot.com» godono di un canale privilegiato che permette visualizzare e di «prenotare» gli slot e le consegne prima della loro «pubblicazione» canale della piattaforma.
  Riferisco infine che la piattaforma Glovo è già a conoscenza dell'esistenza di detta app e ha comunicato all'INL di aver già posto in essere le opportune contromisure tecniche, mentre sono in corso di accertamento eventuali illeciti derivanti dal suo utilizzo.
  La vicenda sollevata dagli interroganti richiama il tema molto sensibile di una nuova tipologia di servizi on line e delle connesse prestazioni lavorative, che alimentano l'area del lavoro atipico, del quale fanno parte certamente i riders e le altre forme di lavoro proprie gig economy.
  In questo ambito, sia il legislatore, sia la giurisprudenza hanno cercato, con i recenti interventi, di garantire tutele più effettive al lavoro reso in forma di collaborazione organizzata dal committente e di introdurre misure antielusive.
  Voglio ricordare, in primo luogo, il valore innovativo delle modifiche apportate al decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, da parte dalla legge 2 novembre 2019, n. 128, con le quali si è per la prima volta disciplinata l'attività lavorativa dei riders delle piattaforme digitali, cogliendo lo stimolo lanciato dall'Unione europea a dare una risposta coordinata alle sfide giuridiche poste dai continui cambiamenti tecnologici nel mercato del lavoro.
  Inoltre, la funzione ispettiva, come dimostra l'attività appena descritta dell'Ispettorato nazionale del lavoro, consente, attraverso un più efficace tracciamento, di controllare le veloci e profonde trasformazioni in atto nel mercato del lavoro.
  Anche l'INPS si è attivato, insieme ad INAIL, per l'individuazione di un sistema che, attraverso una piattaforma centralizzata, possa garantire innanzitutto la trasparenza sui rapporti di lavoro a assicurare a questi lavoratori – la cui prestazione è caratterizzata da forti intermittenze – le tutele previdenziali e assicurative.
  Inoltre faccio presente che il 24 marzo 2021, con il Protocollo sperimentale per la legalità contro il caporalato, l'intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo nel food delivery, sottoscritto da Assodelivery, CGIL CISL UIL, alla presenza del Ministro Orlando, è stato fatto un importante passo avanti nelle relazioni sindacali con i soggetti imprenditoriali più nuovi, in un'ottica di progressivo riconoscimento dei diritti salariali e della tutela della sicurezza dei riders e dei lavoratori della gig economy.
  Il Protocollo sperimentale, in particolare, prevede l'impegno a garantire una regolamentazione del mercato del food delivery atta a porre in essere strumenti efficaci a sostegno dei diritti dei riders e dell'economia legale nel settore di riferimento.
  Proprio a partire dal Protocollo, le società aderenti a Assodelivery si impegnano tra l'altro a dotarsi di un codice etico, sanzionare condotte illecite e non ricorrere a società terze per la consegna degli ordini.
  Il Ministero del lavoro, gli organismi competenti e le parti sociali sono pertanto impegnati in azioni congiunte per garantire la tutela di questi lavoratori, anche nella prospettiva di individuare possibili ulteriori strumenti finalizzati a garantire loro maggiore protezione giuridica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prenotazione

domanda e offerta

mercato del lavoro