ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 515 del 25/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Data firma: 25/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARELLI EMILIO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 25/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 25/05/2021
Stato iter:
26/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/05/2021
Resoconto CARELLI EMILIO MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 26/05/2021
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 26/05/2021
Resoconto CARELLI EMILIO MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/05/2021

SVOLTO IL 26/05/2021

CONCLUSO IL 26/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06086
presentato da
LUPI Maurizio
testo di
Martedì 25 maggio 2021, seduta n. 515

   LUPI e CARELLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Governo del Bahrein ha intensificato la repressione e il controllo sulla società civile attraverso l'interrogatorio, l'arresto e l'incarcerazione di attivisti, giornalisti, leader politici e personalità religiose;

   Human Rights Watch e Amnesty International hanno riportato che i tribunali hanno privato della propria cittadinanza dozzine di dissidenti, giornalisti e avvocati come punizione per reati che includono critiche pacifiche al governo. Le autorità hanno chiuso l'unico giornale indipendente nel paese e i partiti di opposizione;

   con lo scoppio della pandemia da Covid-19, il regime bahreinita si è dimostrato incapace di proteggere la salute dei prigionieri, in quanto ai prigionieri politici vengono spesso negate le cure mediche, in contravvenzione alle regole minime standard delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti;

   19 organizzazioni che si occupano di diritti umani, hanno firmato una richiesta ufficiale per il Bahrein, affinché liberi i prigionieri politici con patologie pregresse che potrebbero renderli particolarmente vulnerabili al Covid-19;

   il Gulf Centre for Human Rights ha pubblicato un report in cui analizza le modalità con le quali le istituzioni ricorrono alla tortura nei confronti della società civile in Bahrein;

   nel 2020, il Governo ha posto ulteriori restrizioni alla partecipazione politica sciita e al loro diritto di preservare e praticare le loro tradizioni religiose;

   Americans for democracy human rights in Bahrein (Adhrb) ha contattato l'ambasciata italiana, per sollevare le proprie preoccupazioni in materia di diritti umani, ma a quanto consta agli interroganti, non avrebbe ricevuto alcun tipo di riscontro;

   se fosse confermata la mancata collaborazione dell'ambasciata nel proteggere i difensori dei diritti umani del Bahrain, non si farebbe fede alle linee guida europee, nello specifico sulla tutela dei difensori dei diritti umani, nello specifico il punto n. 10 delle linee guida;

   l'11 marzo 2021, il Parlamento europeo ha votato a stragrande maggioranza l'adozione di una risoluzione urgente con cui «chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i difensori dei diritti umani e prigionieri di coscienza, detenuti e condannati per avere semplicemente esercitato il loro diritto alla libertà di espressione» ed esorta «gli Stati membri a sollevare sistematicamente la questione delle violazioni dei diritti umani in Bahrein» –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle motivazioni che sono alla base delle mancate risposte dell'ambasciata italiana a Manama alle continue sollecitazioni dell'organizzazione Adhrb, anche al fine di adottare, per quanto di competenza, adeguate iniziative per far rispettare i diritti umani in Bahrein.
(5-06086)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-06086

  La situazione dei diritti umani in Bahrein è seguita con grande attenzione dal Governo italiano, sia a titolo bilaterale, che nei competenti fori multilaterali, a partire dall'Unione europea. Il Paese è menzionato nelle Conclusioni del Consiglio dell'Unione sulle priorità nei consessi multilaterali in materia di diritti umani per il 2021, adottate il 22 febbraio, in cui l'Europa si impegna a continuare a chiedere al Bahrein di garantire il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche, il rispetto dello Stato di diritto, i principi di buon governo, l'indipendenza della magistratura. Invita Manama a contrastare l'impunità e la disuguaglianza, a difendere i diritti di partecipazione agli affari pubblici, la libertà di riunione e associazione pacifiche, anche per i difensori dei diritti umani e i manifestanti pacifici, e la libertà di opinione ed espressione online e offline, con particolare attenzione alla sicurezza di giornalisti, blogger e altri operatori dei media.
  Sono purtroppo note le criticità nel trattamento degli oppositori politici e dei dissidenti nel Paese. Criticità documentate anche nelle dichiarazioni e nei rapporti delle principali organizzazioni internazionali a tutela dei diritti umani, che teniamo in attenta considerazione.
  Con riferimento specifico alla Organizzazione Non Governativa Americans for Democracy and Human Rights in Bahrein, vorrei in primo luogo precisare che essa non ha una sede nel Regno, circostanza che rende più complessi i contatti diretti con i suoi rappresentanti, specialmente su temi delicati come la tutela delle libertà civili e dei diritti della persona. Per tale ragione, in analogia con i nostri partner europei, il dialogo con questa ONG è assicurato a livello centrale, direttamente dalla Farnesina.
  Le preoccupazioni espresse da Americans for Democracy and Human Rights in Bahrein sono tenute in massima considerazione: abbiamo infatti dato regolare riscontro alle richieste di accesso civico generalizzato formulate per conto dell'Ente dai suoi «advocacy assistant» operanti in Italia (l'Organizzazione non ha una sede neanche nel nostro Paese). Si è trattato in particolare di dodici richieste nel 2020 e di otto richieste nel 2021, tutte inerenti le diverse e numerose attività condotte dalla nostra Ambasciata in tema di tutela e promozione dei diritti umani.
  La ONG non ha ritenuto opportuno chiedere supplementi istruttori per nessuna delle risposte fornite. Gli stessi «advocacy assistant» sono stati ricevuti tre volte alla Farnesina fra il 2020 e il 2021 per un confronto a più ampio respiro, dedicato proprio all'azione italiana in materia di tutela dei diritti umani e di contrasto al ricorso alla pena capitale, sia nella regione del Golfo, che più specificatamente in Bahrein. Ciò nel quadro della proficua interlocuzione che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale promuove e conduce con le istanze della Società civile in tema di diritti umani.
  In tutte le occasioni di dialogo con la ONG citata dagli interroganti abbiamo evidenziato che, proprio grazie all'impulso italiano, sono stati attivati meccanismi di coordinamento locale fra Ambasciate dei Paesi UE per uno scambio più strutturato con le controparti bahreinite, a partire dall'Ombudsman (incontrato a marzo scorso). In tale contesto, va anche inquadrata la visita alla prigione di Jau che la nostra Ambasciatrice, assieme ai Capi Missione di Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Cina e Russia, al Delegato Ue e ai Rappresentanti delle Agenzie onusiane in Bahrein ha condotto il 3 maggio su invito del Ministro dell'interno.
  La visita ha offerto l'occasione per un approfondimento sulle condizioni carcerarie in generale e sulla situazione della diffusione del COVID nelle prigioni, veicolando specifici messaggi alle controparti istituzionali.
  In generale, la parte italiana offre un contributo importante nell'ambito del dialogo dell'Unione europea con Manama in tema di diritti umani, la cui ultima sessione si è svolta a febbraio. In tale occasione sono state rilevate le diverse criticità, già note, ma sono stati anche riconosciuti alcuni sforzi del Regno, in particolare per quanto riguarda l'istituzione di una struttura ad hoc incaricata di monitorare la tematica dei diritti umani.
  Il Governo continuerà la propria azione in difesa di diritti e libertà fondamentali in Bahrein, anche in stretto coordinamento con i partner europei, lungo le linee che ho qui tratteggiato.