ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06081

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 515 del 25/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: SQUERI LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARELLI PAOLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/05/2021
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/05/2021
POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/05/2021
BALDINI MARIA TERESA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/05/2021
TORROMINO SERGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/05/2021
Stato iter:
26/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/05/2021
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 26/05/2021
Resoconto PICHETTO FRATIN GILBERTO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 26/05/2021
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/05/2021

SVOLTO IL 26/05/2021

CONCLUSO IL 26/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06081
presentato da
SQUERI Luca
testo di
Martedì 25 maggio 2021, seduta n. 515

   SQUERI, BARELLI, PORCHIETTO, POLIDORI, BALDINI e TORROMINO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   ad aprile 2021 gli aumenti dei prezzi delle commodities non energetiche sono stati del 33,4 per cento rispetto ad un anno prima, con un'accelerazione dei rincari che a marzo di quest'anno si attentavano al +24 per cento rispetto allo stesso mese del 2020;

   gli aumenti maggiori si registrano per i metalli di base con un +65,7 per cento tra marzo 2020 e marzo 2021. Particolari tensioni si rilevano per minerale di ferro con un +88,1 per cento, seguito da stagno (+77 per cento), rame (+73,4 per cento), zinco (+46,7 per cento), nickel (+38,5 per cento), alluminio (+36 per cento);

   per quanto riguarda il legno da costruzione (sia massiccio sia incollato), il costo è aumentato del 60-70 per cento rispetto alle contrattazioni commerciali del settembre 2020. Il legno lamellare, uno dei più usati, è passato da 400 a 700 euro al metro cubico;

   vi è allarme anche sul fronte delle materie prime energetiche, i cui prezzi a marzo 2021 aumentano addirittura del 93,6 per cento su base annua;

   l'aumento dei prezzi delle materie prime sta colpendo il comparto delle costruzioni e i settori manifatturieri di metallurgia, legno, gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli, prodotti in metallo e apparecchiature elettriche. In questi settori operano 621.000 piccole imprese con 1.893.000 addetti, con un'elevata presenza dell'artigianato, pari a 435.000 imprese che danno lavoro a 1.047.000 addetti;

   Confartigianato stima un impatto potenziale di 19,2 miliardi di euro di maggiori oneri. La fiammata dei prezzi sta mettendo a dura prova i piccoli imprenditori. I continui rincari nel periodo tra l'acquisizione delle commesse e la consegna del prodotto finito erodono il margine di profitto dell'imprenditore fino ad annullarlo o costringendolo a lavorare in perdita o a rinunciare a lavorare;

   tra i settori più penalizzati, c'è quello delle costruzioni che rischia di non cogliere le opportunità di rilancio stimate dal «superbonus 110 per cento»;

   Assolegno ha avanzato la proposta di rivedere i contratti già firmati, sia con privati sia con la pubblica amministrazione, in modo da assorbire questa straordinaria dinamica dei prezzi;

   Confartigianato ha sollecitato forte attenzione al fenomeno e la messa in campo degli strumenti che possano rimettere in squilibrio domanda e offerta;

   le nostre imprese, proprio mentre cercano di riagganciare la ripresa, devono fare i conti con materie prime carissime e introvabili, forniture negate dai grossisti, esaurimento delle scorte, tempi di consegna lunghissimi –:

   quali urgenti iniziative di competenza si intendano adottare a fronte della situazione esposta in premessa.
(5-06081)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06081

  Grazie Presidente, Grazie Onorevole!

  Con riferimento all'atto in parola, tengo a precisare in via preliminare che negli ultimi tempi è emersa la vulnerabilità del nostro sistema produttivo in termini di approvvigionamento di materie prime, posto che le imprese italiane ed europee spesso dipendono dall'importazione di materie prime critiche (ossia le materie prime più rilevanti dal punto di vista economico, il cui approvvigionamento presenta un alto profilo di rischio per le filiere industriali e non solo).
  La ripresa dell'economia e della domanda cinese, insieme ai pesanti disagi nella logistica e nei trasporti legati alla crisi pandemica, hanno provocato sul mercato carenza negli approvvigionamenti di numerosi beni utilizzati dal sistema industriale come input di produzione per le successive trasformazioni.
  Come già anticipato in risposta al Question Time dell'On. Benamati, il tema è anche al centro del dibattito europeo come dimostra la presentazione da parte della Commissione Europea del «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche» ovvero l'Alleanza per le materie prime con l'obiettivo di stimolare gli Stati membri ad elaborare strategie per incoraggiare l'economia circolare, per aumentare il pool di fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati alla ricerca di nuovi giacimenti, materiali sostitutivi e garantire così una fornitura geograficamente diversificata e sostenibile.
  Come ho già detto, una risposta armonizzata a livello europeo permetterebbe di garantire l'approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane, anche attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, il rientro in Italia (o in Europa) di segmenti produttivi delocalizzati, nonché attraverso la promozione dello sviluppo di filiere funzionali. Obiettivo finale è quello di rendere le catene del valore più sicure e resilienti all'imprevedibilità delle variabili del commercio mondiale e, conseguentemente, invertire la tendenza al rialzo di prezzi.
  Per quanto attiene specificamente ai prezzari dei materiali da costruzione in applicazione del Codice dei contratti pubblici, come riferito anche dal Viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili il 6 maggio scorso in VIII Commissione Camera, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili rileva, con proprio decreto, le variazioni percentuali annuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi relativamente ai contratti di lavori affidati prima dell'entrata in vigore del nuovo «Codice dei contratti pubblici» (D.lgs 50/2016) e in corso di esecuzione. A tal fine, si avvale della Commissione consultiva centrale per il rilevamento del costo dei materiali da costruzione. Mentre, per i contratti relativi al nuovo Codice, con riferimento ai prezzari, è previsto che il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni sia determinato sulla base dei prezzari regionali aggiornati annualmente.
  In conclusione, dunque, si rappresenta che è massima l'attenzione del Governo sulla tematica in parola, al fine di evitare fenomeni speculativi e tutelare gli operatori del settore.