ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06078

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 515 del 25/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: CANTONE CARLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 25/05/2021
MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 25/05/2021
LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 25/05/2021
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 25/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 25/05/2021
Stato iter:
26/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/05/2021
Resoconto CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 26/05/2021
Resoconto NISINI TIZIANA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 26/05/2021
Resoconto CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/05/2021

SVOLTO IL 26/05/2021

CONCLUSO IL 26/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06078
presentato da
CANTONE Carla
testo di
Martedì 25 maggio 2021, seduta n. 515

   CARLA CANTONE, VISCOMI, MURA, LACARRA e LEPRI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   come evidenziato in un recente articolo apparso sul Sole 24 ore, in assenza di una specifica previsione di legge o contrattuale, il lavoratore dipendente che si sottopone alla vaccinazione anti Covid-19 deve utilizzare ferie o permessi annui per preservare il proprio trattamento economico;

   a tutt'oggi, infatti, non è stato previsto un regime di carattere generale che assicuri una specifica tutela in favore del lavoratore costretto ad assentarsi dal lavoro per sottoporsi alla vaccinazione;

   a differenza di quanto previsto dal Protocollo vaccinazione in azienda, del 6 aprile 2021, nel quale al punto 15 si prevede espressamente che, in caso di somministrazione eseguita su iniziativa del datore di lavoro durante l'orario di lavoro, in locali dell'impresa o convenzionati con la medesima, il relativo tempo non è da considerarsi assenza, ma equiparato a tutti gli effetti all'orario di lavoro. Nel caso di somministrazione presso le strutture sanitarie accreditate alla vaccinazione, il lavoratore sarà costretto ad utilizzare le ferie o i permessi;

   l'articolo 31, comma 5, del decreto-legge n. 41 del 2021 dispone, per il solo personale scolastico, che l'assenza per la somministrazione del vaccino è da considerarsi giustificata e non comporta alcuna decurtazione del trattamento economico;

   il progressivo ampliamento della campagna vaccinale, con il corrispondente abbassamento delle soglie anagrafiche, coinvolge sempre più cittadini in età lavorativa;

   occorre favorire ogni iniziativa volta ad assicurare il più ampio e sollecito successo della campagna vaccinale, superando vincoli, difficoltà e diffidenze di ogni sorta al riguardo, nell'interesse della salute pubblica e della ripresa in sicurezza delle attività economiche –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per superare l'attuale situazione di disparità di trattamento economico tra i lavoratori che possono usufruire della vaccinazione in azienda e coloro che devono rivolgersi alle strutture accreditate.
(5-06078)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06078

  L'onorevole interrogante chiede di sapere se il Governo intende assumere iniziative per superare l'attuale situazione di disparità di trattamento tra lavoratori che possono usufruire della vaccinazione in azienda e coloro che, dovendo rivolgersi a strutture sanitarie accreditate, sono invece costretti ad utilizzare le ferie o i permessi.
  Il Protocollo per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro prevede che il lavoratore che decide di prendere parte alla campagna vaccinale promossa dalla propria azienda non dovrà chiedere ferie o permessi qualora la somministrazione avvenga nel luogo e durante l'orario di lavoro.
  Il Legislatore, con l'articolo 31, comma 5, del decreto-legge n. 41 del 2021, ha introdotto uno specifico regime per regolare l'assenza del personale scolastico che intenda sottoporsi alla vaccinazione contro il COVID-19.
  Viene infatti previsto che tale assenza sia giustificata in ragione della particolare motivazione che l'ha determinata e che essa non comporti per il lavoratore alcuna decurtazione di carattere economico.
  Per gli altri lavoratori, invece, allo stato occorre fare riferimento agli istituti normativi ordinari per giustificare l'assenza dal lavoro qualora la somministrazione del vaccino sia stata fissata in concomitanza con l'orario di lavoro.
  In linea generale, si rileva che i contratti collettivi rendono disponibili:

   a) permessi retribuiti, per visita medica (con certificazione anche oraria della stessa) o, in alternativa, l'imputazione delle ore di assenza al monte ore di permessi spettanti a fronte della riduzione dell'orario di lavoro o delle ex-festività;

   b) permessi non retribuiti.

  Qualora il lavoratore, successivamente alla somministrazione, per effetto di eventuali reazioni alla vaccinazione non sia in condizioni di riprendere l'attività lavorativa, potrà invece assentarsi previa presentazione di certificato medico rilasciato dall'autorità sanitaria competente (tra cui il medico di famiglia).
  Certamente la questione merita particolare attenzione, al fine di evitare disparità di trattamento tra i lavoratori che si vaccinano in azienda e quelli che si vaccinano in strutture sanitarie accreditate. A tal fine, assicuro l'impegno del Ministero del lavoro a valutare l'introduzione di un regime di carattere generale che assicuri una specifica tutela in favore di tutti i lavoratori che debbano assentarsi dal lavoro per sottoporsi alla vaccinazione.