ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06071

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 515 del 25/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: EMILIOZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SGARBI VITTORIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC 25/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 25/05/2021
Stato iter:
09/06/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/06/2021
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 09/06/2021
Resoconto EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/05/2021

DISCUSSIONE IL 09/06/2021

SVOLTO IL 09/06/2021

CONCLUSO IL 09/06/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06071
presentato da
EMILIOZZI Mirella
testo di
Martedì 25 maggio 2021, seduta n. 515

   EMILIOZZI e SGARBI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il saggio «L'Assedio Invisibile», scritto da Andrea Angeli, political advisor di Kfor XXIV e pubblicato dall'editore Rubbettino, ha rivelato numerosi e interessanti dettagli circa la lunga e delicata mediazione che l'ambasciatore d'Italia in Kosovo, Nicola Orlando, di concerto con il comandante Nato-Kfor Generale Michele Risi, ha condotto nel secondo semestre del 2020 in relazione alla disputa relativa alla viabilità tra la comunità monastica di Dečani e le autorità kosovare;

   da un approfondimento della controversia risulta evidente, non solo, la complessità dell'accordo raggiunto, ma anche la necessità di un sostegno all'implementazione che prevede il simultaneo completamento di due vie di comunicazione che preservino l'ambiente naturale di un bene patrimonio dell'umanità e di cui i militari del nostro Paese da ventidue anni mantengono la sicurezza per conto della Nato e, al tempo stesso, le legittime aspirazioni degli abitanti della zona di dotarsi di strade adeguate;

   nei prossimi mesi l'Italia cederà la guida della missione Nato-Kfor all'Ungheria, con conseguente nomina di un nuovo comandante proveniente da Budapest, mantenendo tuttavia la posizione del vice comandante;

   il Consiglio dei ministri ha da poco designato l'ambasciatore Orlando nuovo Inviato speciale per la Libia –:

   quali iniziative il Governo intenda avviare affinché i futuri rappresentanti civili e militari italiani in Kosovo proseguano nell'illuminato solco tracciato da chi li ha preceduti, valorizzando l'atteggiamento di grande apertura mostrato dalle autorità governative kosovare e quello conciliante riscontrato nelle posizioni degli stessi monaci di Dečani;

   se non si intenda altresì sostenere, nelle competenti sedi di Onu, Nato e Osce, la mediazione di Dečani, tenendo presente gli effetti positivi ad essa connessi nel dialogo tra Belgrado e Pristina che prosegue tra non poche difficoltà sotto la guida dell'Inviato speciale dell'Unione europea Miroslav Lajcak.
(5-06071)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 9 giugno 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-06071

  La regione dei Balcani occidentali – come questa Commissione ben sa, avendo promosso anche specifiche iniziative al riguardo – rappresenta un'area prioritaria e strategica per la politica estera dell'Italia. Lo attestano l'intenso dialogo bilaterale e l'articolata azione di cooperazione con i Paesi dell'area, il nostro prolungato contributo in termini di stabilizzazione e di sicurezza, nonché il continuo sostegno sul piano bilaterale e multilaterale al processo di integrazione della regione nell'Unione Europea e nella NATO.
  In Kosovo, l'Italia riveste un ruolo di primo piano nella missione NATO KFOR, che attualmente guidiamo per la dodicesima volta, l'ottava consecutiva. Il dialogo politico bilaterale con le Autorità di Pristina ha registrato un'intensificazione nell'ultimo anno, nonostante le difficoltà create dalla pandemia. Siamo da sempre impegnati a sostegno della prospettiva europea del Kosovo e della normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina nel quadro del Dialogo facilitato dall'Unione Europea, obiettivo cruciale per il percorso di integrazione europea di entrambi i Paesi. L'Italia promuove altresì la cooperazione regionale quale strumento centrale per il superamento delle questioni ancora aperte nell'area e per favorire l'abbattimento delle barriere che limitano il pieno potenziale della regione.
  In questo contesto si colloca l'azione di facilitazione svolta nel secondo semestre del 2020 dall'Italia, attraverso il nostro Ambasciatore a Pristina e con il sostegno dell'allora Comandante di KFOR Risi, per risolvere l'annosa diatriba tra le Autorità kosovare e i rappresentanti della Chiesa serbo-ortodossa sulla riabilitazione delle strade nei pressi del monastero serbo ortodosso di Visoki Decani [pronuncia: Visoki Deciani]. In particolare, grazie alla nostra mediazione – ampiamente valorizzata nei contesti internazionali – è stato possibile giungere nello scorso novembre a un'intesa tra le Parti, poi adottata anche dal Consiglio per l'Implementazione e il Monitoraggio sulle Zone Protette Speciali, organismo composto da rappresentanti internazionali dell'Unione Europea e dell'OSCE, del Governo kosovaro e della Chiesa serbo-ortodossa. Il compromesso raggiunto prevede una road-map con passi simultanei nella realizzazione delle strade in questione, nel pieno rispetto della normativa nazionale adottata dal Kosovo per le Zone Protette Speciali, tra cui rientra anche l'area del Monastero di Decani: da un lato la costruzione di un bypass stradale esterno alla Zona Protetta Speciale e, dall'altro, la riabilitazione della strada locale al suo interno, destinata al traffico leggero e utilizzabile ai tradizionali fini economici dalla cittadinanza dell'area. Elemento fondamentale dell'intesa raggiunta è l'impegno di tutte le parti in causa – Governo kosovaro, Municipalità di Decani e Chiesa Ortodossa – ad evitare azioni unilaterali.
  Continueremo a seguire la questione con grande attenzione e a monitorare l'attuazione dell'intesa, invitando tutti gli attori coinvolti al massimo impegno. I risultati raggiunti grazie alla facilitazione italiana danno atto del costante impegno del nostro Paese per la normalizzazione delle relazioni inter-etniche, anche attraverso la protezione del patrimonio culturale-religioso. Essi sono stati possibili anche grazie alla sinergica azione civile e militare, che ha beneficiato del ruolo dell'Italia come membro del Quint e contemporaneamente detentrice del comando KFOR.
  Parallelamente, l'Italia ha sensibilizzato e continuerà a sensibilizzare le istituzioni dell'Unione Europea – a partire da Commissione e Servizio Europeo per l'Azione Esterna, anche a livello apicale – sul necessario sostegno da parte UE all'intesa, considerato il ruolo chiave giocato dal Rappresentante Speciale UE in Kosovo, Amb. Szunyog [pronuncia: Suniog], quale Presidente del Consiglio per l'Implementazione e il Monitoraggio. Anche il Rappresentante Speciale UE per il Dialogo tra Belgrado e Pristina, Miroslav Lajčák [pronuncia: laigiak] – che abbiamo più volte interessato in merito alla questione – ha assicurato il suo personale impegno per il pieno rispetto e l'attuazione dell'intesa raggiunta.