ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05962

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 504 del 10/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: VIETINA SIMONA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE delegato in data 10/05/2021
Stato iter:
15/07/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/07/2021
Resoconto SASSO ROSSANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE)
 
REPLICA 15/07/2021
Resoconto VIETINA SIMONA CORAGGIO ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/05/2021

DISCUSSIONE IL 15/07/2021

SVOLTO IL 15/07/2021

CONCLUSO IL 15/07/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05962
presentato da
VIETINA Simona
testo di
Lunedì 10 maggio 2021, seduta n. 504

   VIETINA. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   nei piccoli comuni, all'atto della formazione delle classi, si rende spesso necessario ricorrere al modello organizzativo delle pluriclassi che possono accogliere da 8 a 18 alunni con deroga per le scuole ubicate nelle piccole isole, nei comuni di montagna e nelle zone abitate da minoranze linguistiche che possono costituire classi con 10 alunni;

   il rispetto del limite numerico non sembra rispondere all'esigenza di qualità e continuità del percorso formativo che deve essere assicurato anche in questa tipologia di classi, in quanto porta a prevedere pluriclassi in cui vengono accorpate anche tre classi, con ricadute in termini educativi per gli alunni, che non possono usufruire delle competenze e delle cure necessarie da parte degli insegnanti, e con un aggravio per i docenti ai quali, già con due classi insieme, sono richieste abilità maggiori anche in termini di organizzazione del lavoro; con tre classi di età diverse, materie differenti, problematiche disomogenee, diventa impossibile svolgere le attività in modo istruttivo ed educativo ugualmente per tutti;

   è assolutamente necessario valorizzare e sostenere la presenza fisica della scuola nei piccoli comuni e nelle aree interne per ridurre l'isolamento e la marginalità di questi territori: la scuola, infatti, è un punto di riferimento essenziale per queste realtà e, se le pluriclassi permettono di mantenere il punto di erogazione del servizio, è allora necessario destinare adeguate risorse umane e strumentali affinché il ricorso alla pluriclasse sia limitato a pochi casi, consentendo, invece, la formazione delle classi pure con piccoli numeri, anche al fine di evitare che i genitori valutino di spostare i propri figli in scuole di comuni limitrofi determinando così la chiusura di plessi e l'ulteriore impoverimento dei territori o il fenomeno dell'esodo verso i centri urbani più grandi;

   i piccoli comuni e delle aree interne amministrano il 50 per cento del territorio nazionale con 10 milioni di abitanti, ma da anni subiscono il progressivo spopolamento non solo per il trend negativo dell'indice di natalità ma anche a causa della riduzione o assenza totale, in questi territori, dei servizi fondamenti di cittadinanza, tra cui l'accesso all'istruzione;

   il fenomeno dello svuotamento e dell'impoverimento culturale, economico e sociale, di questi territori e la specificità della composizione dei comuni italiani, hanno destato l'attenzione ormai da anni, al punto che sono state varate specifiche azioni che impegnano sia le scelte politiche nazionali che le azioni degli enti a livello locale;

   il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – nella Missione 4 - Componente 1 – Misura 1 - miglioramento qualitativo e ampliamento dei servizi di istruzione e formazione - prevede interventi in materia di formazione delle classi e dimensionamento delle scuole;

   appare evidente la necessità di mutare l'approccio alla questione della formazione delle classi delle scuole site nei piccoli comuni e nelle aree interne e prevedere l'assegnazione di organici che consentano la flessibilità di insegnamento tra i diversi gruppi di alunni di età diverse, intervenendo eventualmente sulle assegnazioni in organico di fatto, da valutare di anno in anno, anche in relazione alla composizione della pluriclasse –:

   se non ritenga di dover adottare specifiche iniziative in relazione alla formazione delle classi nelle scuole dei piccoli comuni e delle aree interne già a partire dall'anno scolastico 2021/2022, al fine di prevedere l'assegnazione di maggiori risorse umane in termini di organici di fatto, così da poter intervenire annualmente con la massima flessibilità e, nel contempo, assicurare agli alunni delle pluriclassi un percorso scolastico di qualità e realmente efficiente, tanto più oggi dopo un anno in cui si è dovuta adottare la didattica a distanza a causa della pandemia, con conseguente maggiore criticità sul livello degli apprendimenti acquisiti.
(5-05962)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 luglio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-05962

  Onorevole Vietina, abbiamo ben chiaro che bisogna investire sulla qualità degli ambienti di apprendimento e sulla continuità del percorso formativo che deve essere assicurato anche nei piccoli comuni e nelle aree interne, rivedendo da subito e in modo organico il dimensionamento delle scuole e della rete scolastica territoriale, specie nelle aree più fragili.
  È indubbio che per fronteggiare le straordinarie conseguenze della pandemia, come pure il progressivo calo demografico destinato a cambiare i numeri e la geografia della scuola italiana è necessario operare in modo puntuale sulla disciplina del dimensionamento.
  L'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009 prevede che «nelle scuole funzionanti nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle zone abitate da minoranze linguistiche, nelle aree a rischio di devianza minorile o caratterizzate dalla rilevante presenza di alunni con particolari difficoltà di apprendimento e di scolarizzazione, possono essere costituite classi uniche per anno di corso e indirizzo di studi con numero di alunni inferiore a quello minimo e massimo stabilito dallo stesso decreto».
  Ciò posto, ricordo come il tema del dimensionamento scolastico, ivi compresa la revisione della disciplina in tale materia, sia all'attenzione del Ministero avendo trovato solo una prima risposta nella legge di bilancio per il 2021 che ha ridotto, per l'anno scolastico 2021/2022, da 600 a 500 unità il numero minimo di alunni necessario perché le scuole possano essere autonome. Per le istituzioni delle piccole isole, dei comuni montani, delle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche vi è l'ulteriore riduzione a 300 unità.
  In tal senso, il PNRR da lei richiamato, offre un'occasione preziosa per creare un nuovo modello di scuola attraverso la riforma dell'organizzazione del sistema scolastico contenuta nella Missione 4 «Istruzione e Ricerca», con il precipuo fine di fornire soluzioni concrete alla riduzione del numero degli alunni per classe e al dimensionamento della rete scolastica. L'intervento, in particolare, mira a superare l'identità tra classe demografica e aula, anche per venire incontro alle problematiche scolastiche nelle aree di montagna, nelle aree interne e nelle scuole di vallata. Tale impegno ed il relativo processo normativo sarà avviato quanto prima dal Ministero dell'istruzione.
  Concludo, richiamando l'attenzione sulle risorse da ultimo stanziate che tra l'altro incidono proprio su alcuni aspetti delle tematiche da lei rappresentate. Si tratta di 40 milioni destinati al finanziamento di interventi di costruzione di scuole innovative nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. La misura nasce dalla volontà di offrire servizi adeguati alle realtà più piccole, evitare il loro spopolamento e potenziare il ruolo della scuola al loro interno. Inoltre, ricordo che il Ministro dell'istruzione ha firmato anche un decreto per 50 milioni di investimenti INAIL per gli stessi interventi di edilizia scolastica nelle aree interne.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

alunno

comune

accesso all'istruzione