ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05926

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 500 del 04/05/2021
Firmatari
Primo firmatario: DE TOMA MASSIMILIANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/05/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 04/05/2021
CAIATA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 04/05/2021


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 04/05/2021
Stato iter:
05/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/05/2021
Resoconto DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 05/05/2021
Resoconto DE TOMA MASSIMILIANO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/05/2021

SVOLTO IL 05/05/2021

CONCLUSO IL 05/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05926
presentato da
DE TOMA Massimiliano
testo di
Martedì 4 maggio 2021, seduta n. 500

   DE TOMA, ZUCCONI e CAIATA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   le nostre aziende italiane attraverso i distretti possono fare ricorso a processi produttivi orientati al riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei materiali esistenti;

   questo risponde sia all'ottimizzazione dei costi a carico delle aziende stesse, sia alla necessità di crescita sostenibile in quanto l'attuale modello economico, basato su una visione di «produzione-consumo-smaltimento», risulta essere particolarmente costoso in termini economici, industriali ed ambientali;

   la prevenzione e il riutilizzo dei materiali di scarto possono generare in tutta l'Unione europea risparmi netti per le imprese fino a 604 miliardi di euro, ovvero l'8 per cento del fatturato annuo. Le aziende beneficerebbero di un notevole risparmio sui costi di dismissione e smaltimento;

   attuare misure aggiuntive per incrementare la produttività delle risorse del 30 per cento entro 2030 potrebbe far salire il Pil quasi dell'1 per cento, oltre a creare circa 2 milioni di posti di lavoro rispetto all'attuale scenario economico;

   il Governo ha costituito il Ministero della transizione ecologica ed ha dichiarato come impegno principale la transizione ecologica anche attraverso la realizzazione di una politica industriale che favorisca una riconversione produttiva delle aziende che favorisca la realizzazione un'economia di tipo circolare;

   in Italia l'intera filiera industriale vale oltre 70 miliardi di euro di fatturato, 14,2 miliardi di valore aggiunto e oltre 213 mila occupati;

   nel Pnrr il Governo prevede di utilizzare 59 miliardi di euro per la svolta green delle nostre imprese –:

   in quale misura il Governo intenda impiegare le risorse segnalate per agevolare e sostenere progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi delle imprese, oltre che per favorire progetti a vocazione territoriale che puntino a realizzare una completa simbiosi industriale e una industria green anche attraverso il sostegno dell'economia circolare.
(5-05926)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-05926

  Con l'atto di sindacato ispettivo in oggetto, l'Onorevole interrogante chiede di conoscere in quale misura economica intenda il Governo agevolare e sostenere progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi delle imprese, oltre a favorire progetti a vocazione territoriale che puntino a realizzare la cosiddetta industria green anche attraverso il sostegno dell'economia circolare.
  A tale proposito si osserva che il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza definisce le principali azioni finalizzate a migliorare la sostenibilità del sistema economico, assicurando una transizione equa e inclusiva, massimizzando i livelli occupazionali e garantendo un contributo alla riduzione del divario tra le regioni italiane.
  Con specifico riguardo a quanto richiesto dagli Onn.li interroganti posso segnalare che le misure principali contenute nel Piano riguardano il settore degli investimenti e delle riforme per l'economia circolare e nello specifico, per la gestione dei rifiuti. Gli obiettivi che dovranno essere perseguiti afferiscono allo sviluppo di una leadership internazionale e tecnologica nelle principali filiere della transizione ecologica, rendendo in tal modo il sistema italiano competitivo e sostenibile nel medio/lungo termine.
  Gli investimenti previsti attengono alla realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l'ammodernamento di quelli esistenti. È necessario infatti ridurre il divario impiantistico registrato in molte regioni del centro-sud Italia, dove il sistema risulta carente soprattutto per quel che concerne una rete funzionale di raccolta e trattamento.
  A questo si deve aggiungere l'individuazione di progetti «faro» di economia circolare, con particolare riferimento ai progetti orientati a settori caratterizzati da forte valore aggiunto, considerata la tipologia di rifiuti che gestiscono: RAEE, carta e cartone, plastica e tessile.
  Va sottolineato, inoltre, che il Governo, approvando il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, ha contestualmente individuato sia le risorse economiche e sia gli investimenti che dovranno essere realizzati per attuate la transizione ecologica.
  In ultimo, va osservato che, come rilevato nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, con riferimento al tema concernente l'economica circolare, l'Italia si posiziona al di sopra della media UE per gli investimenti nel settore e per la produttività delle risorse. Il tasso di utilizzo di materiale circolare in Italia si è attestato al 17,7 per cento nel 2017 e il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani al 49,8 per cento, entrambi al di sopra della media dell'UE.