ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05856

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 495 del 27/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 27/04/2021
VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 27/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/04/2021
Stato iter:
29/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/04/2021
Resoconto PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 29/04/2021
Resoconto PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/04/2021

SVOLTO IL 29/04/2021

CONCLUSO IL 29/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05856
presentato da
SERRACCHIANI Debora
testo di
Martedì 27 aprile 2021, seduta n. 495

   SERRACCHIANI, PELLICANI e VISCOMI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la pandemia sta continuando a causare gravissime perdite economiche del settore aeroportuale nazionale, un asset strategico per il nostro Paese che è stato il settore più colpito, il primo a fermarsi e l'ultimo a ripartire, a causa delle limitazioni alla libertà di spostamento nei Paesi e tra di essi;

   in particolare, negli aeroporti della regione Veneto il traffico passeggeri tra il 2019 e il 2020 è passato da 18 a 4,3 milioni. Venezia ha registrato un calo del traffico dell'88 per cento, Treviso del 100 per cento, Verona 86 per cento con riflessi negativi in termini economici e occupazionali;

   secondo le previsioni questi risultati negativi condizioneranno tutto il 2021;

   i precari degli aeroporti veneti hanno organizzato un presidio con le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil insieme a Ugl, ritrovandosi in piazza a Mestre a manifestare contro una crisi che blocca il settore da più di un anno;

   circa 8 mila sono i dipendenti diretti e dell'indotto, un comparto strategico per l'economia del Veneto; molti hanno competenze professionali che difficilmente possono essere spese altrove. Per questo, se non dovesse essere confermato il blocco dei licenziamenti, con il calo del lavoro dovuto alla pandemia, si potrebbero verificare tagli pari al 30 per cento sul totale dei lavoratori;

   occorrono garanzie per il futuro dei 1.200 lavoratori operanti negli aeroporti veneti, oltre al sottile filo degli ammortizzatori sociali;

   i sindacati di categoria hanno contestato la decisione della Gruppo Save, gestrice degli aeroporti veneti, di tagliare gli stipendi degli addetti alla sicurezza aeroportuale degli scali di Venezia e Treviso, nonché la gestione della cassa integrazione per i circa 400 lavoratori dei due scali veneti impiegati dalla società Triveneta Sicurezza;

   la Save, oltre alla richiesta del taglio dell'integrativo contrattuale, pari a un 25 per cento del salario, mette sul piatto un'ulteriore decurtazione nel passaggio tra cassa integrazione straordinaria e l'apertura delle 12 settimane di cassa in deroga per COVID-19, rifiutandosi di erogare il supplemento economico che avrebbe permesso ai dipendenti di percepire fino all'80 per cento della media delle retribuzioni precedenti alla cassa, nonché di anticipare le somme per l'Inps, come previsto dal «Decreto Sostegni» (decreto-legge n. 41 del 2021) –:

   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere al fine di tutelare la continuità dei livelli occupazionali negli aeroporti veneti, a partire dalla convocazione di un tavolo tecnico permanente per affrontare la crisi del settore.
(5-05856)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05856

  Passo ad illustrare l'atto concernente le iniziative che il Governo intenda assumere al fine di tutelare la continuità dei livelli occupazionali negli aeroporti veneti.
  Il settore aeroportuale veneto è a forte vocazione turistica, in gran parte internazionale, mentre è assolutamente minoritario il flusso di viaggiatori per motivi di lavoro. Per questo motivo ha subito un drastico crollo delle presenze di turisti, per la maggior parte stranieri, dovuta alla pandemia, con una forte diminuzione dei transiti su Venezia e Verona. L'aeroporto «Antonio Canova» di Treviso ha subito addirittura una chiusura ininterrotta dall'inizio dell'emergenza COVID-19 ad oggi.
  Il Governo è ben consapevole che questa situazione di fortissima difficoltà ha avuto gravi ripercussioni sui lavoratori, che hanno sofferto del calo di attività in varia misura, a seconda del contratto applicato e della situazione del settore di appartenenza delle aziende di riferimento.
  Al fine di mitigare gli effetti economici dell'emergenza sanitaria sull'intero settore aeroportuale e soprattutto di sostenere i livelli occupazionali e il reddito dei lavoratori, è stato previsto nel decreto-legge «Sostegni» un incremento del Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale, che consente di riconoscere una prestazione integrativa dei trattamenti di integrazione salariale in deroga con causale COVID, tale da garantire un trattamento complessivo non inferiore all'80 per cento della retribuzione lorda di riferimento.
  In ordine alla specifica situazione degli aeroporti veneti, la regione Veneto ha comunicato che, su istanza delle organizzazioni sindacali, il 22 aprile scorso si è tenuto un incontro con l'Assessore al lavoro della regione Veneto sulla situazione dei lavoratori del settore aeroportuale, a conclusione del quale i presenti hanno concordato sull'opportunità di attivarsi congiuntamente per promuovere iniziative a tutela dei lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato «ciclico», sottolineando la necessità di trattare il settore a stregua di «filiera», con un tavolo delle parti sociali e interventi dedicati di politiche attive del lavoro.
  Riguardo il rifiuto di erogazione del supplemento economico, si tratta di una scelta aziendale che certamente contrasta con la misura adottata del Governo di rifinanziare il «Fondo volo», proprio ai fini dell'integrazione salariale fino all'80 per cento della retribuzione. Mentre, con riferimento alla scelta aziendale di non operare col meccanismo del conguaglio, ai sensi del decreto «Sostegni», in luogo del pagamento diretto da parte dell'INPS (che precedentemente costituiva la regola ai fini dell'erogazione della prestazione per le aziende non plurilocalizzate) è una decisione rimessa all'autonomia aziendale, in assenza di particolari vincoli nella scelta tra le due opzioni.
  Rappresento che il Ministero del lavoro, finora, non ha ricevuto alcuna comunicazione in ordine alla convocazione di un tavolo di confronto tra le parti interessate. In ogni caso assicuro la più ampia disponibilità a valutare e assumere ogni opportuna iniziativa per affrontare la crisi del settore e garantire la continuità dei livelli occupazionali. Il Ministro Orlando, dopo il suo insediamento, ha infatti immediatamente convocato un tavolo di confronto tra le parti sociali proprio per discutere la particolare situazione di difficoltà dei lavoratori aeroportuali conseguente all'emergenza pandemica, che si innesta su una pregressa e perdurante crisi dell'intero settore. A tal fine, siamo disponibili ad un confronto permanente su tale tema con i Ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, più direttamente coinvolti.
  Sottolineo infine che, in coerenza con l'indirizzo politico del Ministero che rappresento, il sostegno al settore aeroportuale in questo particolare momento si inquadra in processo complessivo di interventi che mira a coniugare le misure straordinarie di garanzia del reddito e dell'occupazione con la riforma strutturale degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, al fine di garantire una più efficace risposta del nostro sistema alle sfide dell'innovazione e della transizione occupazionale.