ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05854

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 495 del 27/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: SEGNERI ENRICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/04/2021
Stato iter:
29/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/04/2021
Resoconto SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 29/04/2021
Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 29/04/2021
Resoconto SEGNERI ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/04/2021

SVOLTO IL 29/04/2021

CONCLUSO IL 29/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05854
presentato da
SEGNERI Enrica
testo di
Martedì 27 aprile 2021, seduta n. 495

   SEGNERI e INVIDIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in data 16 gennaio 2021 è stata costituita la società Stellantis, il quarto costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi con 8,8 milioni di auto vendute, 400 mila dipendenti e oltre 180 miliardi di euro di fatturato, frutto della fusione tra i gruppi automobilistici Fca e Psa, che avrebbe dovuto produrre sinergie per 5 miliardi di euro all'anno per i prossimi anni;

   il piano strategico tecnologico e finanziario del nuovo gruppo, dovrebbe triplicare nel 2021 le vendite di auto elettriche rispetto al 2020, anno in cui si sarebbe riscontrata una riduzione dei volumi dal 24 al 67 per cento, sulla produzione domestica di autoveicoli (47 per cento in meno rispetto ai primi sei mesi del 2020);

   la crisi e le mancate vendite stanno avendo notevoli ripercussioni in tutti gli stabilimenti d'Italia, ove si sta ricorrendo ad un utilizzo massivo dello strumento della cassa integrazione;

   tra questi lo stabilimento di Piedimonte San Germano (FR), dove nell'ultimo anno e mezzo c'è stata una riduzione di ben 900 dipendenti, passando da circa 4.300 a 3.400 unità, e nonostante questo non si è ridotto l'utilizzo della cassa integrazione. I numeri riportati dai sindacati sono impietosi: solo nel primo trimestre del 2021 c'è stato un calo del 17,7 per cento rispetto al 2020;

   nei giorni scorsi, le organizzazioni sindacali avrebbero richiesto un incontro all'azienda per discutere della situazione produttiva e dei costi industriali di tutti gli stabilimenti Stellantis;

   si ventila, tuttavia, che Stellantis abbia intenzione di spostare la produzione di batterie per l'elettrico in Spagna, una scelta preoccupante che avrebbe un'ulteriore ricaduta dal punto di vista occupazionale nel nostro Paese;

   al riguardo, si evidenzia che, il prestito da 6,3 miliardi di euro garantito dallo Stato e che Fca ha ottenuto lo scorso anno, aveva come precondizione il rilancio della filiera di fornitura. Un impegno che dovrebbe determinare un ampliamento della filiera in Italia, senza danneggiare i lavoratori e anzi garantendone i posti di lavoro;

   ad oggi invece, la situazione sta diventando di giorno in giorno sempre più preoccupante e potrebbe nel breve periodo, esplodere in tutta la sua drammaticità –:

   quali iniziative il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda assumere per far sì che siano rispettati gli impegni pregressi da parte della società in parola, al fine di mantenere i livelli occupazionali.
(5-05854)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05854

  Gli onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sulla situazione produttiva e occupazionale della società Stellantis, con particolare riferimento al sito di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone.
  Per quanto di competenza, con riferimento allo stabilimento di Piedimonte San Germano si rappresenta che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha autorizzato, per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, la corresponsione del trattamento di integrazione salariale a seguito della stipula di un contratto di solidarietà, sottoscritto in data 23 dicembre 2020, che ha stabilito, per dodici mesi, la riduzione massima dell'orario di lavoro previsto dal contratto collettivo specifico di lavoro 2019-2022 applicato – secondo le modalità indicate nel predetto contratto di solidarietà – nei confronti di un numero massimo di lavoratori pari a 2.964 unità.
  Per completezza, preciso, altresì, che è stata sospesa l'efficacia del trattamento straordinario di integrazione salariale, per alcuni periodi fino a giugno del corrente anno, per il ricorso alla cassa COVID-19.
  Il Ministero dello sviluppo economico, interpellato sulla questione, ha rappresentato che nel corso del 2020 è stata concessa una garanzia di SACE per oltre 5,6 miliardi di euro, corrispondenti a una copertura dell'80 per cento del finanziamento richiesto dal Gruppo FCA, ai sensi dei commi 7 e 8 dell'articolo 1 del decreto-legge n. 23 del 2020 (decreto-legge «liquidità»).
  Il finanziamento è stato finalizzato alle seguenti esigenze sopravvenute a seguito della crisi da COVID-19.
  La garanzia è stata concessa subordinatamente al rispetto di specifici impegni e condizioni in capo all'impresa beneficiaria; in particolare, tra gli impegni ulteriori è previsto:

   il proseguimento nell'attuazione dei progetti industriali annunciati a dicembre 2019 (5 miliardi di euro);

   l'avvio di investimenti ulteriori per 200 milioni di euro;

   l'impegno a non delocalizzare la produzione dei modelli di veicoli oggetto di industrializzazione nell'ambito del piano;

   il raggiungimento della piena occupazione entro il 2023, intesa come effettivo impegno nell'attività di tutti i dipendenti senza ricorso ad ammortizzatori sociali.

  Concludo pertanto assicurando che il Ministero del lavoro, d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico, continuerà a monitorare con attenzione il rispetto degli impegni assunti, con particolare riferimento alla tutela dei livelli occupazionali dell'azienda. Il Ministero rappresenta la più ampia disponibilità ad assumer ogni opportuna iniziativa, per quanto di competenza, qualora dovessero pervenire richieste di intervento finalizzate alla convocazione di un tavolo di confronto tra le parti interessate.