ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05759

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 485 del 13/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: LUCCHINI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 13/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BADOLE MIRCO LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
D'ERAMO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
DARA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
PATASSINI TULLIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
RAFFAELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
VALBUSA VANIA LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021
VALLOTTO SERGIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 13/04/2021
Stato iter:
14/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/04/2021
Resoconto LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 14/04/2021
Resoconto GAVA VANNIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 14/04/2021
Resoconto LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/04/2021

SVOLTO IL 14/04/2021

CONCLUSO IL 14/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05759
presentato da
LUCCHINI Elena
testo di
Martedì 13 aprile 2021, seduta n. 485

   LUCCHINI, BADOLE, BENVENUTO, D'ERAMO, DARA, EVA LORENZONI, PATASSINI, RAFFAELLI, VALBUSA e VALLOTTO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il Sole24ore del 12 marzo 2021 lancia l'allarme dei produttori di materiali plastici, in grave difficoltà per carenza delle forniture e scarsità del mercato dei polimeri, con incrementi anomali dei prezzi;

   si è verificata una anomala esplosione dei prezzi, dell'ordine del 30-40 per cento/anno per alcuni tipi di polimeri, arrivando al record storico di 1903 euro/tonnellata nel caso del polietilene a bassa densità (Ldpe), una delle resine più utilizzate soprattutto nel packaging alimentare, rincarato del 10 per cento nell'ultima settimana e di oltre il 50 per cento da ottobre 2020;

   il mercato è letteralmente impazzito; i produttori di polimeri sono pochi e regolano il mercato nel proprio interesse, annullando contratti di acquisto o ritardando consegne;

   l'Italia, persa la produzione di polimeri, ha mantenuto una grande tradizione nella lavorazione delle materie plastiche, essendo tra i Paesi «top» a livello mondiale per qualità; anche per la carenza di impianti e la limitata raccolta differenziata di rifiuti nella maggior parte del nostro territorio, la plastica riciclata, cui fortunatamente si ricorre sempre di più, non è sufficiente a sopperire alla scarsità della materia «vergine»;

   nonostante la demonizzazione della plastica negli ultimi anni, è corretto dire che l'inquinamento da plastica è dovuto esclusivamente alla non corretta gestione e riciclo dei rifiuti di plastica, trattandosi di materiale che permette il riciclo e riutilizzo continuo; infatti, contrariamente all'Italia, che dal 1° luglio 2021, con la «plastic tax», tasserà il consumo di manufatti di plastica, la decisione 2020/2053 del Consiglio dell'Unione europea tassa, giustamente, i rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati, generati in ciascuno Stato membro, sostenendo una strategia di economia circolare, in cui la progettazione e la produzione di prodotti di plastica rispondano pienamente alle esigenze di riutilizzo, riparazione e riciclaggio;

   a causa dell'attuale crisi, circa l'80 per cento delle imprese è ora costretto a fermare le linee di produzione, con gravi rischi di blocco e conseguenti impatti sull'occupazione per una serie di catene industriali, come gli imballaggi per il settore alimentare e per quello farmaceutico, compresa la produzione urgente dei milioni di siringhe occorrenti per i vaccini contro il COVID-19, nonché la filiera dell'automotive –:

   quale sia la percentuale di plastica riciclata e raccolta indifferenziata utilizzata come materia prima e quali siano gli obiettivi e le iniziative del Ministero nel medio e lungo termine volte anche a bilanciare l'anomalo rialzo dei prezzi dei polimeri.
(5-05759)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05759

  Con riferimento alle questioni poste, appare innanzitutto opportuno distinguere tra i rifiuti da imballaggi in plastica dai beni in polietilene, i primi gestiti nell'ambito del sistema CONAI (e in particolare dal Consorzio COREPLA e dai sistemi autonomi CONIP, ALIPLAST e CORIPET), gli altri gestiti dal Consorzio POLIECO e dal sistema alternativo Consorzio ECOPOLIETILENE.
  In particolare, per quel che riguarda i rifiuti da imballaggi in plastica, dal Programma di prevenzione e di gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio, presentato dal CONAI si evince che, nel 2019, sono stati immessi al consumo 2,315 Milioni di ton. di imballaggi in plastica e ne sono stati avviati al riciclo 1,054 Milioni di ton., pari al 45,5 per cento sull'immesso.
  Dal Rapporto Rifiuti ed. 2020 di ISPRA emerge che i rifiuti in plastica raccolti in modo differenziato sono pari a 1.528,1 Milioni di ton., di cui il 94 per cento è costituito da imballaggi.
  Quanto ai rifiuti da beni in polietilene, dalla relazione sulla gestione prodotta dal Consorzio POLIECO, che riporta uno studio della Plastic Consult si evince che nel 2019 sono stati immessi al consumo 780.000 ton. di beni in polietilene, di cui sono state raccolte 363.000 ton. in modo differenziato.
  Da queste ultime sono state ottenute 311.800 ton di prodotto riciclato, quindi polietilene rigenerato in uscita dagli impianti di riciclo come nuova materia, pari ad un tasso di riciclo del 39,97 per cento sull'immesso al consumo.
  Il Ministero che rappresento sta comunque implementando le azioni volte a migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti da imballaggi in plastica e da beni in polietilene. In particolare, sono in previsione alcune modifiche normative atte ad accrescere i livelli di qualità della gestione di tali rifiuti.
  Fondamentale poi è recuperare il ritardo impiantistico per aumentare sempre più le percentuali di riciclaggio della plastica anche per il pieno conseguimento degli obiettivi del pacchetto economia circolare dell'Unione europea.
  Infine, per quel che riguarda la crescita dei prezzi degli imballaggi in plastica – le cui cause dipendono da complessi fattori internazionali – si osserva che il prezzo dei materiali è strettamente connesso al reperimento delle materie prime e ai processi di produzione industriale, su cui il Ministero non esercita competenze dirette, a meno che si tratti di materiali recuperati da processi di «economia circolare», il cui costo rappresenta una «misura di sostenibilità ambientale».
  Ove l'aumento sia dovuto anche all'incremento del contributo ambientale determinato dai produttori, il Ministero della transizione ecologica – pur non intervenendo sulla sua quantificazione, nel caso degli imballaggi determinata da CONAI e dai relativi consorzi di filiera – esercita l'azione di vigilanza circa la corretta determinazione dello stesso contributo, in applicazione ai criteri definiti dalla norma di settore, nonché sul corretto impiego delle risorse da esso derivanti.
  In ogni caso posso segnalare che sono allo studio misure volte ad incentivare i processi di recupero di materia anche ricorrendo a forme di tassazione agevolata.