ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05695

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: IEZZI IGOR GIANCARLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER 09/04/2021
BORDONALI SIMONA LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021
DI MURO FLAVIO LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021
FOGLIANI KETTY LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021
RAVETTO LAURA LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021
STEFANI ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021
TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021
ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
08/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2021
Resoconto TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2021
Resoconto SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 08/04/2021
Resoconto TONELLI GIANNI LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2021

SVOLTO IL 08/04/2021

CONCLUSO IL 08/04/2021

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05695
presentato da
IEZZI Igor Giancarlo
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   IEZZI, BORDONALI, DI MURO, FOGLIANI, INVERNIZZI, RAVETTO, STEFANI, TONELLI e ZIELLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 2 aprile 2021 durante la trasmissione televisiva Le Iene è andato in onda un servizio sulla già nota vicenda della nomina dell'attuale comandante della polizia municipale di Milano, Marco Ciacci, che ha suscitato grande scalpore mediatico;

   nonostante tale nomina sia avvenuta nel lontano agosto 2017, sulla stessa, stando anche alle risultanze del servizio, rimangono a tutt'oggi gravissime ombre in merito alla trasparenza, imparzialità e indipendenza delle procedure adottate dal sindaco Sala per il suo conferimento;

   secondo la ricostruzione, giravano voci già dal 2016 che la procura della Repubblica di Milano avesse chiesto di trasferire Marco Ciacci presso il comando della polizia locale, cosa poi avvenuta nel 2017 quando l'allora capo Antonio Barbato fu costretto alle dimissioni e il sindaco Beppe Sala affidò l'incarico direttamente a Ciacci;

   Marco Ciacci era responsabile della sezione di polizia giudiziaria presso la procura di Milano, la stessa che proprio in quel periodo indagava sul sindaco Sala in merito all'affaire Expo;

   il conferimento dell'incarico avvenne, anziché mediante procedure selettive o un bando, come di consueto, ricorrendo invece all'istituto del comando con la chiamata diretta di Ciacci, unico caso in tutta la storia della polizia locale di Milano, e il suo distacco dal corpo di polizia;

   tale procedura fu giustificata dal sindaco con la circostanza che non vi fossero altre «capacità adeguate» a ricoprire tale ruolo all'interno dell'ente, circostanza però smentita da un documento inviato dall'Anci all'amministrazione già nel gennaio 2017, ove risultano segnalati come idonei ben 13 dirigenti del corpo di Milano;

   oltre che per la mancata ricognizione interna, la nomina di Ciacci risulterebbe altresì di dubbia legittimità in quanto lo stesso sarebbe privo dei requisiti professionali richiesti dall'articolo 43 del regolamento degli uffici e dei servizi del comune di Milano;

   la vicenda è stata oggetto di ben due atti di sindacato ispettivo presentati dal gruppo della Lega: l'interrogazione n. 4-02931 del 17 maggio 2019, trasformata nell'interrogazione n. 3-01277, e più di recente l'interrogazione n. 4-08060 del 18 gennaio 2021, trattandosi evidentemente di un caso su cui ancora oggi gravano pesanti dubbi e sospetti che il sindaco non ha ancora chiarito;

   risulta agli interroganti che Anac abbia già trasmesso tutti gli atti alla procura di Brescia –:

   se, alla luce di quanto esposto in premessa, intenda adottare iniziative affinché venga revocata l'autorizzazione concessa dal Ministero dell'interno per il collocamento in posizione di comando di Marco Ciacci che ne ha consentito la nomina a comandante del corpo di polizia municipale di Milano.
(5-05695)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-05695

Signor Presidente, On.li Deputati,

  gli Onorevoli interroganti chiedono di approfondire il caso, risalente all'estate del 2017, della nomina alla posizione dirigenziale apicale di comandante della polizia municipale di Milano.
  La vicenda in questione trova origine nell'ambito dei fatti di cronaca locale che, nell'estate del 2017, indussero l'allora comandante del corpo di polizia locale e direttore della direzione sicurezza urbana a rinunciare al proprio incarico, determinando l'improvvisa vacanza di una posizione dirigenziale centrale all'interno dell'apparato amministrativo dell'ente.
  Per la copertura in via temporanea di quell'incarico, l'11 agosto 2017 il Comune di Milano ha avanzato alla locale Questura una richiesta di comando di un dirigente della Polizia di Stato.
  Preso atto del collocamento in posizione di comando concesso con decreto del Capo della Polizia, con determinazione dirigenziale dell'ente locale del 1° settembre 2017, veniva pertanto disposta l'assegnazione temporanea del predetto presso il Comune di Milano, per la durata di tre anni, alla cui scadenza vi è stata una proroga per ulteriori 12 mesi, ancorata ad esigenze eccezionali indicate nel provvedimento con cui la stessa è stata disposta, segnatamente connesse all'emergenza sanitaria da COVID-19 e al termine dell'attuale mandato sindacale.
  I requisiti del dirigente sono chiaramente enunciati nel decreto di conferimento dell'incarico, nel quale si fa, tra l'altro, riferimento alle competenze giuridiche, manageriali ed investigative acquisite.
  Il Comune di Milano si è quindi avvalso dell'istituto del comando, disciplinato dall'articolo 56 del decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3 e dell'articolo 30, comma 2-sexies, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
  A sostegno di tale scelta, il Comune di Milano ha riferito circa l'imprevedibilità dei fatti che hanno determinato la vacanza dell'incarico, in un delicato momento storico in cui il comando di polizia locale del capoluogo lombardo aveva intrapreso un complesso percorso di riorganizzazione strategica e funzionale, atta a renderne l'azione sempre più coerente con il rinnovato quadro ordinamentale e con l'intenso dinamismo della realtà cittadina. La soluzione adottata, del comando, è apparsa al Comune quella più idonea per la rapida copertura del posto e per consentire l'innesto di nuove professionalità, soluzione che è stata condivisa dall'Amministrazione dell'Interno in considerazione della professionalità specifica del dirigente interessato.
  Per quanto concerne il documento dell'ANCI citato dagli Onorevoli interroganti, l'Amministrazione del capoluogo lombardo ha riferito che i 13 nominativi ivi indicati corrispondono al personale di quel Corpo che ha partecipato al 1° corso di formazione ANCI per dirigenti di polizia locale, il cui avvio risale al 2016, tra cui 2 dirigenti che vi hanno svolto docenza e 11 funzionari che hanno partecipato come allievi, non in possesso della qualifica di dirigente.
  Giova, tuttavia, precisare che alla data di conferimento dell'incarico in discorso, risalente al 4 settembre 2017, risultava in servizio presso il Corpo di polizia locale solo 1 dirigente, con incarico a tempo determinato.