ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05685

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: DI STASIO IOLANDA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERTI FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
BUFFAGNI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
DEL RE EMANUELA CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
MARINO BERNARDO MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
08/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2021
Resoconto DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2021
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 08/04/2021
Resoconto DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2021

SVOLTO IL 08/04/2021

CONCLUSO IL 08/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05685
presentato da
DI STASIO Iolanda
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   DI STASIO, BERTI, BUFFAGNI, DEL GROSSO, DEL RE, EMILIOZZI, FANTINATI, GRANDE, MARINO, OLGIATI e SPADONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 15 luglio 2020, Carmine Mario Paciolla veniva trovato impiccato, senza vita, nella sua abitazione a San Vincente del Caguán, in Colombia, dove lavorava da circa due anni come cooperante nella Missione di verifica delle Nazioni Unite. In particolare si occupava dell'osservazione del reinserimento degli ex guerriglieri FARC nella società civile;

   Paciolla, che avrebbe compito 34 anni lo scorso 28 marzo, aveva programmato il suo rientro anticipato in Italia, prenotando un biglietto aereo per il 20 luglio 2020. Secondo quanto si è appreso dalle testimonianze dei genitori che erano in contatto con lui, Mario aveva chiesto, infruttuosamente, all'ONU di cambiare missione e squadra, raccontando di «aver avuto una discussione con alcune persone dell'Organizzazione, di essersi messo in un guaio ed era molto preoccupato»;

   secondo la testimonianza dei genitori, pubblicata su Il Manifesto il 16 marzo 2021, «Mario era preoccupato e voleva scappare dalla Colombia, a un amico ha confidato che mai più sarebbe tornato a lavorare in Colombia e tantomeno con l'ONU». Inquietudini confermate dalla sua ex fidanzata Maria Izzo, secondo la quale «nelle ultime telefonate piangeva, temeva di essere intercettato e pedinato»;

   le autorità colombiane, sebbene in primo momento avessero parlato di un possibile suicidio, hanno aperto un'indagine per omicidio. Un'indagine interna è stata avviata dalle Nazioni Unite, ma ancora non è noto se e quando verrà conclusa con la pubblicazione degli esiti;

   il 2 aprile 2021, il giornalista Gabriele Santoro sulla rivista Il Tascabile ha pubblicato un lungo reportage sul caso di Mario Paciolla, in cui intervista Giovanni Álvarez Santoyo, procuratore capo della Unidad de Investigación y Acusación, l'organo inquirente fondamentale della Jurisdicción Especial para la paz. Secondo Santoyo: «La morte di Mario Paciolla avrà indubbiamente degli effetti in Colombia. È molto probabile che siano stati dei gruppi nemici della pace a ucciderlo: questa morte è un attacco allo sforzo del processo di pace portato avanti nel Paese e alla qualità dell'appoggio a esso della Missione di verifica delle Nazioni Unite»;

   a quasi nove mesi dalla sua scomparsa l'ONU classifica ancora la morte di Mario Paciolla come self-inflicted e le indagini non sembrano avere fatto particolari progressi –:

   quali iniziative di competenza siano state intraprese e quali si intendano ulteriormente avviare, anche esercitando le opportune pressioni diplomatiche, affinché si accelerino le indagini sulla morte del connazionale Mario Paciolla, al fine di far piena luce sulle circostanze che hanno portato alla sua morte.
(5-05685)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05685

  Come ricordato, Carmine Mario Paciolla è stato trovato senza vita il 15 luglio 2020 nella sua abitazione a San Vincente del Caguán, in Colombia, dove lavorava come cooperante nella Missione di Verifica ONU dal 20 agosto 2018.
  La Farnesina, anche tramite l'azione dell'Ambasciata a Bogotà, ha da subito seguito, con la massima attenzione, questa triste vicenda, stabilendo e mantenendo nel tempo un costante contatto con i familiari e i legali del connazionale, con le Nazioni unite e con tutte le autorità colombiane, in particolare Ministero degli Esteri, Procura Generale della Nazione, Polizia.
  Le indagini dell'Autorità giudiziaria locale sono tuttora in corso sotto la supervisione diretta del Procuratore Generale della Nazione, che ha garantito di attribuire al caso la massima priorità. Già il 18 luglio 2020, la ViceProcuratrice Generale, nel corso di una videoconferenza, si era impegnata in questo senso con i genitori di Carmine Mario.
  Sin dal luglio scorso il Governo ha effettuato una serie di passi per sollevare il caso al più alto livello, sia con le autorità colombiane che in ambito UE e ONU. In un colloquio telefonico del 28 luglio, il Ministro Di Maio aveva ricevuto dalla collega colombiana rassicurazioni circa la massima attenzione prestata al caso. Il 6 agosto otteneva anche dall'Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza Josep Borrell il sostegno dell'Unione europea alle nostre richieste di chiarezza sulla vicenda. Successivamente, il 10 agosto 2020, in un colloquio telefonico, il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, sottolineava al Ministro Di Maio il pieno e incondizionato sostegno delle Nazioni Unite alle indagini, sia a livello centrale sia attraverso la Missione in Colombia, per far piena luce sul tragico evento. Il caso era stato oggetto di una conversazione in videoconferenza tra l'allora Presidente del Consiglio Conte e lo stesso Segretario Generale Guterres, il 22 settembre 2020, a margine della 75ma Assemblea Generale dell'ONU.
  Grazie agli interventi svolti, cui si è accompagnata un'intensa e costante azione di sensibilizzazione effettuata anche per il tramite della nostra Rappresentanza Permanente a New York, le competenti istanze delle Nazioni Unite, in particolare l'Ufficio per gli Affari Legali dell'Organizzazione (Office of Legal Affairs, OLA), hanno instaurato una fattiva e proficua interlocuzione con la Procura della Repubblica di Roma, che, come noto, sta conducendo le indagini italiane sul decesso Paciolla.
  L'OLA ha infatti puntualmente fornito riscontro alle richieste di assistenza giudiziaria internazionale formulate dalla nostra Autorità giudiziaria a partire dall'agosto 2020. Inoltre, grazie alla nostra azione diplomatica, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha disposto la sospensione dell'immunità per quei funzionari ONU che lavoravano con Carmine Mario Paciolla nella Missione di Verifica in Colombia, così da consentire ai magistrati italiani di sentirli nell'ambito delle indagini tuttora in corso e su cui viene evidentemente mantenuto il necessario riserbo.
  Proficua si è dimostrata anche la collaborazione fornita dall'Autorità giudiziaria colombiana. Contatti diretti tra investigatori italiani e colombiani sono stati prontamente stabiliti, anche tramite l'organizzazione di due video conferenze. Reciproche rogatorie sono state formulate e puntualmente riscontrate da parte della Procura di Roma e dalla Procura Generale di Bogotà. Anche in questo caso l'attività di indagine rimane ovviamente coperta da stretto riserbo. La Farnesina continuerà a seguire la vicenda, auspicando naturalmente che possa essere fatta piena chiarezza sulla morte del nostro connazionale.