ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05683

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 481 del 07/04/2021
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 07/04/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/04/2021
Stato iter:
08/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/04/2021
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2021
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 08/04/2021
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/04/2021

SVOLTO IL 08/04/2021

CONCLUSO IL 08/04/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05683
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481

   QUARTAPELLE PROCOPIO, BERLINGHIERI, BOLDRINI, FASSINO e BOCCIA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Alexey Navalny, l'attivista russo attualmente in carcere, è stato ricoverato nell'ospedale della prigione che si trova a circa un centinaio di chilometri da Mosca, lamentando forti dolori alla schiena e una paralisi temporanea ad una gamba con febbre alta e tosse, che fanno temere possa trattarsi di tubercolosi, visto lo scoppio di un focolaio proprio nella prigione;

   l'oppositore russo è, inoltre, al quinto giorno di sciopero della fame per denunciare la tortura di cui è vittima, tramite modalità che vanno dalla deprivazione del sonno alle mancate cure mediche per le sue condizioni. L'avvocato, dell'oppositore russo, Olga Mikhailova, ha riferito di aver appreso del suo trasferimento nell'infermeria dai media, dove non ci sarebbe neanche un medico, ma solo un paramedico;

   la colonia penale IK-2 dove è imprigionato Navalny ha negato le accuse di tortura e ha sostenuto di avergli garantito le cure mediche necessarie. Il regime russo ha messo in campo anche uno dei suoi megafoni mediatici, l'emittente Russia Today, per screditare la versione di Navalny. La settimana scorsa una giornalista considerata vicina al regime ha visitato la prigione con una troupe televisiva per contrastare la narrativa di Navalny. «Sono stanca delle proteste. Lui è in una delle migliori colonie penali della Russia», ha scritto sui social;

   le proteste scatenate all'indomani dell'arresto di Navalny in tutta la Russia hanno destato molta preoccupazione tra le più alte sfere del Governo russo perché sono state tra le più grandi manifestazioni di dissenso pubblico da qualche anno a questa parte. Il Cremlino ha dichiarato di considerarle illegali e ha dato il via ad una campagna di arresti preventivi, pressione e intimidazione che avrebbero portato ad oltre 4 mila arresti. Ancora oggi difatti, alcuni sostenitori di Navalny, riunitisi innanzi alla prigione per protestare, sono stati arrestati;

   «C'è una reale possibilità che la Russia lo stia sottoponendo a una morte lenta Devono garantirgli accesso immediato a un medico di cui si fida e deve essere liberato», ha scritto il segretario generale di Amnesty International Agnes Callamard su Twitter –:

   quali iniziative intende intraprendere il Governo nei consessi bilaterali con la Russia e in quelli europei ed internazionali per chiedere l'immediato accesso alle cure per Navalny, nonché il suo rilascio incondizionato, e che la Russia rispetti i suoi impegni internazionali sui diritti umani e lo Stato di diritto, anche rispetto alla condizione di detenzione dei suoi cittadini.
(5-05683)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 aprile 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05683

  Il Governo ha seguito il caso Navalny con la massima sensibilità e attenzione sin dalle sue prime fasi nell'agosto scorso, quando, insieme ai nostri partner e nei principali fora internazionali, abbiamo espresso forte preoccupazione per il trattamento inaccettabile a lui riservato, il nostro sdegno e condanna per il suo avvelenamento a mezzo di agente nervino, e la ferma aspettativa di indagini tempestive e trasparenti sull'accaduto.
  Gli stessi messaggi sono stati veicolati in maniera diretta al più alto livello e con la massima fermezza nei confronti delle Istituzioni della Federazione Russa in via bilaterale, sia nei contatti intercorsi tra il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente russo, che nel corso della missione del Ministro Di Maio a Mosca, nell'ottobre scorso, di cui si ricorre il passaggio in conferenza stampa.
  L'Italia ha inoltre sostenuto la richiesta dell'immediato e incondizionato rilascio dell'attivista russo, oltre che di una piena e imparziale indagine sulla sua vicenda ribadita ad alto livello e a nome di tutta l'Unione europea in occasione della visita a Mosca dell'Alto Rappresentante UE, Borrell, lo scorso febbraio. In quella stessa occasione è stata ricordata al Ministro degli Esteri Lavrov l'aspettativa che la Federazione Russa si conformi agli obblighi che essa stessa ha liberamente assunto sotto il profilo del rispetto e della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, ivi incluso nel contesto della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo.
  Ricordiamo che nello stesso senso si è espresso infine, sempre a nome di tutta l'Unione europea e al più alto livello, anche il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel nella recente conversazione telefonica avuta con il Presidente Putin.
  In parallelo a tali contatti si sono svolti il Consiglio Affari esteri e il Consiglio europeo, nonché la riunione Ministeriale della NATO, tutte occasioni in cui insieme ai nostri partner e alleati è stato affrontato il nodo delle relazioni con Mosca e in cui si è rinnovata la forte preoccupazione per la tendenza al deterioramento del clima dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Russia, simboleggiata in particolare proprio dal caso Navalny.
  Al riguardo, è emerso un orientamento unanime rispetto alla centralità che tali aspetti continueranno a mantenere nell'interlocuzione con le autorità russe, pur nella volontà di non rinunciare al dialogo e alla cooperazione con la Russia sui temi di interesse bilaterale, oltre che sulle questioni regionali e globali, incoraggiando le autorità russe a compiere ogni sforzo per evitare di rendere più profonda la distanza politica e valoriale tra Occidente e Federazione Russa.
  Infine, il 2 marzo 2021, il Consiglio Affari esteri dell'Unione europea ha adottato all'unanimità le prime misure sanzionatorie nell'ambito del nuovo regime globale di sanzioni europee per violazioni dei diritti umani, le cui prime quattro designazioni sono relative a individui ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani legate all'arresto arbitrario, al procedimento penale e alla condanna di Aleksej Navalny, nonché alla repressione contro manifestanti pacifici nell'ambito delle recenti proteste nella Federazione russa.
  Continueremo a seguire con la massima attenzione, insieme ai partner dell'Unione europea, la vicenda dell'esponente dell'opposizione russa, anche con particolare riferimento alle preoccupanti notizie relative alle sue condizioni di salute, che sappiamo essere preoccupanti.