Legislatura: 18Seduta di annuncio: 480 del 06/04/2021
Primo firmatario: MURELLI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 06/04/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2021 CAFFARATTO GUALTIERO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2021 CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2021 LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2021 MINARDO ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2021 MOSCHIONI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2021 PAROLO UGO LEGA - SALVINI PREMIER 06/04/2021
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 06/04/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 07/04/2021 Resoconto MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER RISPOSTA GOVERNO 07/04/2021 Resoconto ACCOTO ROSSELLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 07/04/2021 Resoconto MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
DISCUSSIONE IL 07/04/2021
SVOLTO IL 07/04/2021
CONCLUSO IL 07/04/2021
MURELLI, GIACCONE, CAFFARATTO, CAPARVI, LEGNAIOLI, MINARDO, MOSCHIONI e PAROLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
giunge come un fulmine a ciel sereno per circa 400 lavoratori la decisione della Fedex-Tnt di chiudere hub piacentino Le Mose, nonostante, invece, nell'accordo siglato in prefettura l'8 febbraio 2021 ne avesse assicurato la centralità;
il 30 marzo 2021, proprio nella mattinata in cui si è svolto lo sciopero generale della logistica, in una nota, la proprietà americana annunciava una riprogettazione di rete e investimenti che però tagliano fuori Piacenza;
le proteste dei SiCobas e del collettivo Controtendenza, avvenuta un mese prima davanti al magazzino logistico della città, contro il mancato rinnovo del contratto nazionale Logistica, trasporto merci e spedizione, scaduto da oltre un anno e mezzo, e che ha portato a misure cautelari e arresti domiciliari, poi revocati, è da molti interpretata come la principale motivazione della scelta di chiudere l'hub;
secondo molti, infatti, l'azienda, a fronte di diversi sabotaggi, non ha più considerato il sito affidabile, optando per la chiusura e la ricollocazione in altri hub nazionali dei soli dipendenti diretti, vale a dire 40 su 400 interessati;
lo strappo tra Fedex-Tnt e SiCobas sembra oramai insanabile: per il sindacato l'azienda aveva già intenzione di trasferire lontano da Piacenza uno dei suoi centri nevralgici; per i più, invece, si è trattato di una vera e propria azione distruttiva, caratterizzata da oltre tre mesi di blocchi e tensioni e culminata con la manifestazione del 16 marzo 2021, per protestare anche contro gli arresti dei leader sindacali Mohamed Arafat e Carlo Pallavicini, che ha portato l'azienda a ripensare le scelte strategiche dinanzi ad un concreto problema di sicurezza –:
se e quali iniziative di competenza, anche prevedendo l'apertura di un tavolo istituzionale, il Ministro interrogato intenda adottare per tentare di ricomporre la frattura con la parte datoriale e salvaguardare, di conseguenza, centinaia di posti di lavoro, nonché, al contempo, evitare per il futuro che aziende e siti produttivi possano essere ostaggio di pochi manifestanti.
(5-05662)
L'onorevole interrogante pone in evidenza le problematiche occupazionali dell'azienda di logistica Fedex-TNT, conseguenti alla decisione dell'azienda di chiudere l'hub piacentino Le Mose, impianto che occupa circa 400 lavoratori.
La Prefettura di Piacenza ha rappresentato che, nell'ultima riunione tenutasi con i rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali il 31 marzo scorso, l'amministratore di TNT, nel comunicare la decisione aziendale di chiusura del sito piacentino, avrebbe altresì manifestato la volontà aziendale di implementare, tramite l'assunzione di circa 800 lavoratori addetti al servizio di smistamento pacchi, gli hub di Padova, Ancona, Bari, Bologna, Fiano Romano, Firenze e Napoli Teverola, nonché di aumentare gli investimenti nel network italiano.
L'amministratore di TNT in detta riunione avrebbe altresì precisato che le scelte aziendali sono frutto di valutazioni legate a fattori oggettivi come il calo di volumi verso i clienti e la crescente instabilità del network stesso, che avrebbero reso l'hub di Piacenza non più strategico e centrale nelle attività distributive.
Risulterebbe altresì che i lavoratori interessati dalla cessazione del contratto con la società Alba Srl sarebbero circa 280 mentre per quelli diretti di FEDEX-TNT e per quelli della VL EXPRESS (cosiddetti corrieri dell'ultimo miglio) la sospensione delle attività dell'hub piacentino non porterà alla disdetta dei contratti in essere.
Risulta infine che, tanto le Amministrazioni territoriali che le parti sociali, vogliano chiedere al Ministero dello sviluppo economico l'apertura di un tavolo di crisi, in considerazione del preoccupante impatto sociale che tale decisione, ove confermata, avrebbe per i lavoratori e per la comunità piacentina.
Sul punto la competente Direzione generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha significato che non risultano pervenute, allo stato, richieste di integrazione salariale straordinaria.
Date queste premesse assicuro l'impegno del Ministro a sostenere senza indugio il percorso per l'attivazione di tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico che abbia come obiettivo prioritario la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela di un tessuto produttivo così nevralgico per l'intero territorio piacentino.