ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05559

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 473 del 23/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: TONDO RENZO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Data firma: 23/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 23/03/2021
Stato iter:
24/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/03/2021
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
 
RISPOSTA GOVERNO 24/03/2021
Resoconto MULE' GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 24/03/2021
Resoconto TONDO RENZO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/03/2021

SVOLTO IL 24/03/2021

CONCLUSO IL 24/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05559
presentato da
TONDO Renzo
testo di
Martedì 23 marzo 2021, seduta n. 473

   TONDO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   l'interrogante, con l'interrogazione n. 5-03086, ha chiesto al Ministero della difesa se non intendesse rendere noti i protocolli della documentazione sanitaria riferita a Francesco Rinaldelli, deceduto nel 2008;

   il sottosegretario pro tempore Tofalo ha affermato che la domanda non poteva essere accolta in quanto tutta la documentazione sanitaria, ovunque esistente presso strutture pubbliche e private, è stata sottoposta a decreto di sequestro, aggiungendo che erano attesi sviluppi della vicenda sui quali sviluppare una positiva interlocuzione;

   l'interrogante, con l'interrogazione n. 5-03349, a chiesto se il Ministero della difesa fosse in possesso della documentazione prima del sequestro;

   in risposta il Ministero ha affermato che la documentazione era disponibile presso gli uffici del centro documentale (ex distretto militare) di Ancona;

   Andrea Rinaldelli, padre di Francesco Rinaldelli, ha fatto relativa domanda di accesso a tale documentazione;

   il Comando militare dell'Esercito Marchesa consegnato la totalità della documentazione sanitaria disponibile relativa a Francesco Rinaldelli, ad Andrea Rinaldelli, per il tramite del suo avvocato;

   Francesco Rinaldelli aveva eseguito un esame emocromocitometrico completo, nel quale si evidenzia una lieve leucocitosi neutrofila e lievemente ancora presente anche negli esami pre-chemio del 15 novembre 2004;

   nel parere medico-legale dello Stato Maggiore viene ribadito che: «[...] non risulta che il Rinaldelli abbia allegato in sede di visita di incorporamento e né successivamente tale esame» e «Né in sede di incorporamento è previsto che vengano effettuati accertamenti ematochimici»;

   all'interrogante risulta che, nei bandi di concorso per l'arruolamento per il 2004, pubblicati nel corso del 2003, con i quali Francesco Rinaldelli è stato arruolato, venivano disposti accertamenti fisio-psico-attitudinali, da parte del Ministero della difesa, tra i quali un emocromo completo, ed anche che tale documentazione non sia stata formalmente richiesta al momento della convocazione per la visita medica propedeutica all'arruolamento;

   l'interrogante, nel confrontare la documentazione consegnata ad Andrea Rinaldelli, con quanto richiesto nell'interrogazione e quanto sequestrato dalla procura, non riscontra la presenza di documentazione medico-sanitaria inerente ad un emocromo completo o comunque ad esami ematochimici;

   Andrea Rinaldelli ha provato a chiedere un incontro ufficiale al sottosegretario pro tempore Tofalo con esito negativo –:

   se non sia necessario chiarire le ragioni per le quali non è stato disposto un emocromo completo come previsto dai bandi di concorso nei confronti di Francesco Rinaldelli.
(5-05559)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 24 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-05559

  A premessa della risposta è doveroso ricordare che il Governo, sulla tematica oggetto dell'interrogazione in esame, è già intervenuto presso questa Commissione, in data 7 novembre 2019 e, da ultimo, in data 9 gennaio 2020, in riscontro a due interrogazioni a risposta immediata a firma del medesimo Onorevole Tondo.
  Ciò a testimonianza dell'interesse autentico e del fattivo coinvolgimento che la Difesa ha sempre avuto sulla vicenda richiamata, in ossequio ad un basilare principio di trasparenza e, mi sia consentito sottolinearlo, per poter pienamente corrispondere alle legittime richieste di conoscenza avanzate dai genitori del militare scomparso.
  Giova ribadire, anche in tale sede, che proprio a seguito di specifico interessamento degli Uffici di Gabinetto del Ministro della difesa, il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine ha disposto, in data 7 novembre 2019, la restituzione di tutta la documentazione sanitaria a beneficio delle strutture sanitarie ove era stata a suo tempo sequestrata e, in ultima analisi, anche a beneficio di tutti gli altri interessati.
  Nel merito del quesito posto, con cui si chiede al Ministro della Difesa «per quali motivazioni non sia stato disposto nei riguardi di Francesco Rinaldelli, come illustrato in premessa, l'emocromo completo come previsto dai bandi di concorso, dal personale addetto incaricato, al momento dell'arruolamento», si sottolinea, preliminarmente, che come si evince anche dal bando di arruolamento per i VFA dell'anno 2003, i candidati avrebbero potuto concorrere sulla base del profilo sanitario ottenuto nel corso della visita di leva, mentre in sede di visita di incorporamento, allora come oggi, non era previsto alcun esame di laboratorio.
  Tanto chiarito, per una migliore comprensione dei fatti, si riporta un breve quadro riassuntivo dell'intera vicenda:

   il compianto militare veniva arruolato nell'Esercito Italiano il 17 febbraio 2004, con ferma volontaria annuale nell'8° Reggimento Alpini in Cividale del Friuli;

   nel novembre 2004 gli veniva diagnosticato un linfoma di Hodgkin (LH), per cui veniva sottoposto a cicli di chemioterapia, e altri interventi terapeutici (autotrapianto e trapianto allogenico);

   in data 16 marzo 2008, tristemente, decedeva;

   in sede di esame del rapporto causale per l'attribuzione dei benefici previdenziali tra l'infermità terminale ed il servizio svolto, la verificazione redatta su incarico del T.A.R. per il Friuli Venezia Giulia dall'istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (1RCCS) Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PN) in data 27 gennaio 2016, escludeva qualsivoglia relazione causale della patologia terminale tanto con le vaccinazioni effettuate dal militare quanto con l'esposizione ai fattori inquinanti nel sito di Porto Marghera dove lo stesso aveva, per un periodo, prestato servizio di Vigilanza.

  Si osserva, inoltre, che nell'atto si fa riferimento ad una presunta mancata valorizzazione, in sede di visita di incorporamento del 17 febbraio 2004, di un esame emocromocitometrico effettuato dal defunto in data 8 gennaio 2004, in cui si evidenziava una «lieve leucocitosi neutrofila».
  Tale aspetto, autonomo ed indifferente rispetto all'analisi del nesso causale – essendo stato escluso qualsivoglia ruolo causale tra vaccinazioni obbligatorie effettuate sul militare e l'insorgenza della malattia – non può scientificamente essere giudicato rilevante da un punto di vista giuridico e medico-legale.
  Infatti, come hanno accertato gli organi tecnico-sanitari della Difesa, l'assoluta genericità di un riscontro di una «lieve leucocitosi neutrofila» oltre un mese prima dall'incorporamento, non rappresentava condizione sufficiente alla preclusione di un giudizio di idoneità del militare e, conseguentemente, della normale procedura vaccinale prevista.
  Pertanto, l'apprezzamento della modesta alterazione emocromocitometrica dell'8 gennaio 2004 non appare associabile ad una pregressa latenza dell'infermità terminale, anche nella considerazione che la manifestazione di un quadro iperacuto, costituito dall'insorgenza alla data del 1° novembre 2004 di una tumefazione sovraclaveare destra in assenza di febbre o altra sintomatologia, è avvenuto a distanza di 9 mesi dalla visita di incorporamento.
  In ultimo, l'auspicata interlocuzione in ordine alla situazione medico-legale sopra descritta potrebbe verosimilmente essere poco chiarificativa per il Signor Rinaldelli in considerazione della necessità per l'Autorità politica di possedere specifiche competenze «medico-scientifiche».
  Per tale ragione, non si ravvisano ragioni ostative a calendarizzare un eventuale incontro tra un rappresentante del dicastero, in possesso di adeguate competenze nel settore, ed il padre del compianto Francesco, qualora quest'ultimo dovesse ribadirne l'interesse in futuro.