ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05501

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 468 del 12/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: TESTAMENTO ROSA ALBA
Gruppo: MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Data firma: 10/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRANO RAFFAELE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 10/03/2021
MANIERO ALVISE MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 10/03/2021
SPESSOTTO ARIANNA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 10/03/2021
CABRAS PINO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 10/03/2021
COLLETTI ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 10/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/03/2021
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/03/2021
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/03/2021
Stato iter:
05/05/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2021
Resoconto COSTA ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 05/05/2021
Resoconto TESTAMENTO ROSA ALBA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/03/2021

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 16/03/2021

DISCUSSIONE IL 05/05/2021

SVOLTO IL 05/05/2021

CONCLUSO IL 05/05/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05501
presentato da
TESTAMENTO Rosa Alba
testo di
Venerdì 12 marzo 2021, seduta n. 468

   TESTAMENTO, TRANO, MANIERO, SPESSOTTO, CABRAS e COLLETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 2 dicembre 2020 sono state presentate le linee guida del Piano strategico per vaccinazione anti Covid-19. Per la fase 1 la priorità ha riguardato operatori sanitari e socio sanitari, personale e ospiti delle residenze per anziani e anziani over 80, precisando che «con l'aumento delle dosi di vaccino si inizierà a somministrare la vaccinazione a insegnanti, personale scolastico, forze dell'ordine, personale delle carceri e luoghi di comunità». Tuttavia, in molte regioni, soprattutto del Centro-sud, si è molto lontani dall'intera copertura di tali categorie;

   nonostante il ritardo di cui sopra, l'8 febbraio 2021. Il documento è stato aggiornato. Molti studi hanno evidenziato che età e presenza di condizioni patologiche pregresse sono le variabili principali di correlazione con la mortalità per COVID-19 e partendo da questi due elementi, dopo la fase 1, si è stabilito di procedere secondo le seguenti priorità: a) persone estremamente vulnerabili, affette da condizioni che, per danno d'organo pre-esistente o compromissione della risposta immunitaria al COVID-19, hanno un rischio elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19 a partire dai 16 anni d'età; b) le persone di età compresa tra 75 e 79 anni; c) le persone di età compresa tra i 70 e i 74 anni; d) le persone con aumentato rischio clinico se infettate da Sars-CoV-2 a partire dai 16 anni di età fino ai 69 anni di età; e) le persone di età compresa tra i 55 e i 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico; f) le persone di età compresa tra i 18 e 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico;

   fonti di stampa hanno però denunciato situazioni di somministrazione dei vaccini a categorie di soggetti non rientranti tra quelle prioritarie. Sul sito di Domani dell'8 marzo 2021, ad esempio, è stata riportata la notizia che tecnici, operatori e giornalisti, dipendenti o collaboratori della struttura privata accreditata Neuromed, di proprietà del parlamentare europeo di Forza Italia Aldo Patriciello, hanno ricevuto il vaccino pur non svolgendo l'attività medica e sanitaria;

   in un ulteriore articolo (Primo Numero – 4 marzo 2021) si riportava che «le dosi di Pfizer e AstraZeneca sono arrivate nella disponibilità del gruppo Neuromed perché l'istituto, in quanto soggetto privato accreditato, ne ha fatto richiesta». Tuttavia Neuromed poi le ha smistate su tutti i suoi dipendenti, anche a chi non ricopre ruoli medico-sanitari;

   nonostante la somministrazione del vaccino a più persone possibili rappresenti un dovere civile oltre che l'unica speranza per acquisire la tanto agognata immunità, quanto descritto suscita dubbi da un punto di vista etico, a fronte dei gravi problemi del sistema sanitario molisana: il collasso degli ospedali, la mancanza di posti letto, la non attivazione dei posti aggiuntivi di terapia intensiva previsti nel decreto-legge «Rilancio» per fronteggiare l'emergenza pandemica, la carenza di personale e le drammatiche condizioni in cui opera quello presente, nonché i ritardi che si riscontrano nell'approvvigionamento dei vaccini e nella loro somministrazione alle persone più a rischio, ad esempio anziani, disabili, diabetici, cardiopati –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda adottare per fare chiarezza su quanto accaduto in riferimento a Neuromed, verificando se il personale medico preposto alle vaccinazioni abbia rispettato le priorità di cui in premessa e nel caso contrario quali iniziative si intendano adottare;

   quali urgenti iniziative intenda altresì adottare per implementare il piano strategico di vaccinazione anti COVID-19 per i soggetti con patologie pregresse e più a rischio, al fine di garantire in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, la copertura vaccinale ai soggetti maggiormente fragili.
(5-05501)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 maggio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05501

  Con riferimento alla questione in esame, si comunica quanto segue.

  Il Ministro della salute ha presentato le Linee guida del Piano strategico dell'Italia per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 al Parlamento il 2 dicembre 2020, ottenendone l'approvazione.
  Il 16 dicembre 2020 è stata fornita un'informativa sul Documento «Vaccinazione anti-Sars-CoV-2/COVID-19 – Piano strategico – Elementi di preparazione e di implementazione della strategia vaccinale», alla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano.
  Con decreto del Ministero della salute del 2 gennaio 2021, ai sensi dell'articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, è stato adottato il «Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2/COVID-19».
  Il Piano strategico dell'Italia per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 illustra, sia con contenuti testuali che grafici, la progressiva disponibilità di dosi di vaccino.
  Nella fase iniziale di disponibilità limitata di vaccini contro il COVID-19, le priorità sono state definite tenendo conto delle raccomandazioni internazionali ed europee e dei valori e principi di equità, reciprocità, legittimità, protezione, promozione della salute e del benessere.
  Le indicazioni iniziali sono riferite ad una situazione epidemiologica caratterizzata da trasmissione sostenuta in comunità.
  La strategia di sanità pubblica per questa fase si è focalizzata sulla riduzione diretta della morbilità e della mortalità, nonché sul mantenimento dei servizi essenziali più critici.
  Al fine di sfruttare l'effetto protettivo diretto dei vaccini, sono state identificate le seguenti categorie di persone da vaccinare in via prioritaria nelle fasi iniziali:

   Operatori sanitari e sociosanitari. Gli operatori sanitari e sociosanitari «in prima linea», hanno un rischio più elevato di essere esposti all'infezione da COVID-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. Inoltre, è riconosciuto che la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari attivi in prima linea aiuta a mantenere la resilienza del Servizio sanitario. La priorità di vaccinazione di questa categoria è supportata anche dal principio di reciprocità, indicato dal «framework di valori SAGE», e rappresenta una priorità assoluta;

   Residenti e personale dei Presidi residenziali per anziani. Un'elevata percentuale di residenze sanitarie assistenziali (RSA) è stata gravemente colpita dal COVID-19.1 residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave a causa dell'età avanzata, della presenza di molteplici comorbidità, e della necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre attività quotidiane. Pertanto, sia la popolazione istituzionalizzata che il personale dei Presidi residenziali per anziani devono essere considerati ad elevata priorità per la vaccinazione;

   Persone di età avanzata. Un programma vaccinale basato sull'età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale. È evidente che un programma basato sull'età aumenti la copertura anche nelle persone con fattori di rischio clinici, visto che la prevalenza di comorbidità aumenta con l'età. Pertanto, fintanto che un vaccino disponibile sia sicuro e efficace nelle persone di età avanzata, considerata l'elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione rappresenta una priorità assoluta per la vaccinazione.

  Con l'aumento della disponibilità di dosi di vaccino si è iniziato a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazioni, fra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali.
  La «governance» del piano di vaccinazione è assicurata dal coordinamento costante tra il Ministero della salute, la struttura del Commissario Straordinario e le Regioni e Province Autonome.
  A tal fine, è stato istituito presso il Ministero della salute il Comitato operativo nazionale di monitoraggio del piano di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19.
  In linea generale, la strategia vaccinale si articola in diverse fasi.
  Nella fase iniziale della campagna vaccinale è stata prevista una gestione centralizzata della vaccinazione, con l'identificazione di siti ospedalieri o periospedalieri, e l'impiego di unità mobili destinate alla vaccinazione delle persone impossibilitate a raggiungere i punti di vaccinazione.
  Con l'aumentare della disponibilità dei vaccini, a livello territoriale sono iniziate campagne di vaccinazione su larga scala (walk-in) per la popolazione, presso Centri vaccinali organizzati «ad hoc» e, in fase avanzata, accanto all'impiego delle unità mobili, il modello organizzativo utilizza una maggiore articolazione sul territorio.
  È compito del livello territoriale stabilire la localizzazione fisica dei siti, il coordinamento operativo degli addetti, nonché il controllo sull'esecuzione delle attività.
  Per la realizzazione delle attività del piano è stato predisposto un sistema informativo che si interfaccia con i diversi sistemi regionali e nazionali, per poter ottimizzare tutti i processi organizzativi e gestionali a partire dalle forniture, fino alla programmazione e gestione delle sedute vaccinali.
  I dati sono pubblicati Nel sito del Governo italiano.
  A seguito dell'approvazione del vaccino prodotto dall'Azienda AstraZeneca a livello comunitario (EMA) e nazionale (AIFA), questo Ministero, con la Circolare n. 5079 del 9 febbraio 2021, «Aggiornamento vaccini disponibili contro SARS-CoV-2/COVID-19 e chiarimenti sul consenso informato», ha provveduto a fornire le indicazioni d'uso di questo vaccino.
  Le indicazioni d'uso del vaccino «AstraZeneca» sono state aggiornate con la successiva Circolare ministeriale n. 6830 del 22 febbraio 2021, che ha previsto l'estensione dell'offerta del vaccino «AstraZeneca» fino ai 65 anni (coorte 1956), e a seguire con la Circolare n. 8811 del 8 marzo 2021, che ha previsto l'utilizzo del vaccino in questione anche ai soggetti di età superiore ai 65 anni, ad esclusione dei soggetti definiti «estremamente vulnerabili», per i quali è rimasto indicato l'uso preferenziale dei vaccini a «m-RNA».
  Con il decreto del Ministero della salute del 12 marzo 2021 è stato approvato il «Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2», costituito dal Documento recante: «Elementi di preparazione della strategia vaccinale», nonché dal Documento recante: «Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19».
  In questo secondo Documento vengono definite le seguenti ulteriori categorie prioritarie (oltre alle prime categorie già indicate nel già citato d. m. del 2 gennaio 2021), sulla base di criteri di rischio ed età, quali le persone con elevata fragilità, che includono le persone estremamente vulnerabili per determinate condizioni patologiche e disabili gravi, ai sensi della legge n. 104/1992, articolo 3 comma 3, le persone di età compresa tra 70 e 79 anni, le persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni, le persone con comorbilità di età <60 anni senza quella connotazione di gravità riportata per la fragilità, e il resto della popolazione di età <60 anni.
  Vengono, inoltre, considerate prioritarie a prescindere dall'età e dalle condizioni patologiche le seguenti categorie: personale docente e non docente, scolastico e universitario, Forze Armate, di Polizia e del Soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali.
  Le raccomandazioni inoltre prevedono che, tenendo conto delle priorità definite, delle indicazioni relative all'utilizzo dei vaccini disponibili e delle esigenze logistico-organizzative, possa procedere in parallelo:

   la vaccinazione dei soggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità, e ove previsto dalle specifiche indicazioni nelle tabelle 1 e 2, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari;

   il completamento della vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna e avendo cura di includere, nel personale sanitario e sociosanitario, tutti i soggetti che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie, utilizzando anche vaccini a vettore virale per chi non ha ancora iniziato il ciclo di vaccinazione;

   il completamento della vaccinazione del personale docente e non docente, scolastico e universitario, delle Forze Armate, di Polizia e del Soccorso pubblico, dei servizi penitenziari e altre comunità residenziali;

   la vaccinazione dei soggetti di età dai 70 ai 79 e, a seguire, quella dei soggetti di età dai 60 ai 69 anni.

  La strategia è di tipo adattativo e flessibile, tiene conto di nuove esigenze e di nuovi fattori e può essere modificata secondo le necessità.
  Da ultimo, quanto alle somministrazioni dei vaccini anti COVID-19 a categorie di soggetti non rientranti tra quelle prioritarie, si segnala che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute-Nuclei Antisofisticazione e Sanità, effettua regolarmente mirate ispezioni per verificare eventuali illeciti.