Legislatura: 18Seduta di annuncio: 466 del 10/03/2021
Primo firmatario: TASSO ANTONIO
Gruppo: MISTO-EUROPEISTI-MAIE-PSI
Data firma: 10/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CARELLI EMILIO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 10/03/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI delegato in data 10/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/03/2021 Resoconto CARELLI EMILIO MISTO RISPOSTA GOVERNO 17/03/2021 Resoconto MORELLI ALESSANDRO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI) REPLICA 17/03/2021 Resoconto CARELLI EMILIO MISTO
DISCUSSIONE IL 17/03/2021
SVOLTO IL 17/03/2021
CONCLUSO IL 17/03/2021
TASSO e CARELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:
il regolamento europeo 2021/267 stabilisce, per tutti gli Stati membri ed in mancanza di opt-out, il posticipo di 10 mesi per le revisioni dei veicoli in scadenza tra settembre 2020 e giugno 2021;
la prima ondata della pandemia ha dimostrato che i centri di revisione hanno attuato misure efficaci per proteggere clienti e personale durante l'esecuzione dei controlli;
gli effetti negativi del posticipo previsto nel regolamento europeo sono:
a) aumento dei rischi in termini di sicurezza: l'Italia ha un parco circolante molto anziano, applicando il regolamento verrebbe posticipata la revisione di più di 6 milioni di veicoli fino a 3,5t, di cui circa 4,4 milioni con un'anzianità di oltre 10 anni e circa 3,8 milioni euro 4 o precedente, con un rischio aggiuntivo sulle emissioni inquinanti;
b) insostenibilità economica delle attività dei Centri di revisione, che perderebbero circa 325 milioni di euro, e dell'intero indotto, che perderebbe circa 870 milioni di euro (stime 2021 di Dekra su dati di Autopromotec);
c) impatto economico per lo Stato con perdita di Iva, diritti e commissioni per circa 330 milioni di euro nel 2021, nonché i costi per ristorare le attività della filiera produttiva e quelli sociali della, prevedibile, maggiore incidentalità;
gli ultimi due punti si ripresenterebbero, per gli anni a venire, perché le revisioni future sarebbero effettuate con tempistiche a partire dalla revisione precedente, modificando la struttura del mercato, con la domanda quasi assente per circa metà anno di tutti gli anni dispari;
questa ulteriore proroga avrebbe un impatto superiore a quella del 2020 per il maggiore posticipo, la maggiore finestra temporale di applicazione e la maggiore facilità di recepimento dal pubblico, perché non sovrapposta ad altre proroghe;
in occasione del precedente, analogo, regolamento europeo del 2020, ben 24 Stati dell'Unione europea su 27, si avvalsero della facoltà di opt-out e non implementarono la proroga;
risulta che la maggioranza degli Stati membri stia richiedendo l'opt-out anche in questa occasione: questo lascerebbe l'Italia, tra i pochissimi Stati a rimandare le revisioni di 10 mesi –:
se il Ministro interrogato non ritenga di adottare le iniziative di competenza volte a derogare all'applicazione del regolamento (UE) n. 2021/267, almeno per i veicoli fino a 3,5t, applicando conseguentemente l'articolo 5, che specifica come ogni Stato possa «decidere di non applicare i paragrafi 1 e 2», previa comunicazione alla Commissione.
(5-05481)