ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05464

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 465 del 09/03/2021
Firmatari
Primo firmatario: LICATINI CATERINA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/03/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARAIA GENEROSO MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
TRAVERSI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
VARRICA ADRIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/03/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 09/03/2021
Stato iter:
10/03/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/03/2021
Resoconto LICATINI CATERINA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 10/03/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 10/03/2021
Resoconto LICATINI CATERINA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/03/2021

SVOLTO IL 10/03/2021

CONCLUSO IL 10/03/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05464
presentato da
LICATINI Caterina
testo di
Martedì 9 marzo 2021, seduta n. 465

   LICATINI, MARAIA, DAGA, DEIANA, D'IPPOLITO, DI LAURO, FEDERICO, TRAVERSI, MICILLO, TERZONI, VARRICA, VIANELLO, VIGNAROLI e ZOLEZZI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   negli ultimi anni l'Unione europea ha attivato nei confronti del nostro Paese ben quattro procedure di infrazione per la non corretta applicazione della direttiva 91/271/CEE in materia di trattamento delle acque reflue, con conseguenti sanzioni a carico della collettività. Ancora oggi circa l'11 per cento dei cittadini italiani non è raggiunto dal servizio di depurazione delle acque reflue;

   come noto, la Sicilia rappresenta la regione maggiormente colpita dalle suddette procedure che, ad oggi, interessano 276 agglomerati, ai quali potrebbero aggiungersi altri 50 comuni che non dispongono di adeguati sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue, per i quali si attende una ulteriore procedura di infrazione. Attualmente, circa 63 interventi su 50 agglomerati, compresi importanti centri urbani come Palermo e Catania, sono gestiti dal commissario unico per la depurazione;

   preme tuttavia evidenziare che in Sicilia, così come in numerose regioni, soprattutto del Sud Italia, molti lavori, che non sono rientrati nella gestione commissariale riferita agli interventi da eseguirsi negli agglomerati oggetto delle citate procedure di infrazione, sono rimasti nella gestione, spesso carente, delle amministrazioni locali che, in alcuni casi, hanno provveduto all'aggiudicazione provvisoria degli appalti e stanziato risorse per lavori che non sono mai stati avviati, con gravi e persistenti ripercussioni sulla qualità delle acque del mare, rese non balneabili;

   l'urgenza di accelerare tali interventi e rendere quanto prima conformi alla normativa europea anche gli agglomerati che non rientrano nella gestione commissariale è evidenziata da un recente studio dell'Istituto superiore di sanità, illustrato durante una audizione in Commissione Ecomafie, dal quale si evince che il rischio di diffusione del Sars-CoV-2 è maggiore laddove vi sia inefficienza dei servizi di depurazione delle acque reflue –:

   se il Governo intenda promuovere, per quanto di competenza, un intervento di ricognizione e monitoraggio, anche in raccordo con gli enti di governo d'ambito e avvalendosi dell'Ispra, sullo stato di attuazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle amministrazioni titolari di agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE che non sono nella gestione del commissario unico per la depurazione, anche al fine di verificare la capacità tecnica ed economico-finanziaria delle medesime amministrazioni locali nella realizzazione degli interventi, e attivando, laddove necessario, i poteri di cui all'articolo 75, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero verificando se ricorrano i presupposti per estendere i poteri sostitutivi di cui all'articolo 8 della legge n. 131 del 2003, al fine di assicurare la realizzazione degli interventi ed evitare l'apertura di nuove procedure di infrazione o l'aggravamento di quelle in essere.
(5-05464)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 marzo 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05464

  Gli Onorevoli interroganti attirano l'attenzione sulle criticità registrate in Sicilia relativamente agli agglomerati che sono risultati non conformi ai requisiti della direttiva 91/271/CEE e che, quindi, hanno dato origine a un rilevante contenzioso comunitario.
  Al riguardo è necessario premettere che la depurazione e la gestione degli impianti si inserisce nel processo verticale del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) composto da acquedotto, fognatura e depurazione. Va inoltre rilevato che la normativa di settore, in particolare l'articolo 149, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, affida agli Enti di Governo d'ambito, in sede di predisposizione e/o aggiornamento del Piano d'Ambito, il compito di condurre le seguenti attività:

   ricognizione delle infrastrutture;

   programmazione degli interventi;

   redazione piano economico finanziario.

  La Regione Sicilia ad oggi non ha ancora provveduto a dare piena attuazione al servizio idrico integrato e ai relativi obblighi normativi. La mancata attuazione comporta l'esistenza di criticità organizzative, gestionali ed infrastrutturali.
  La corretta gestione del servizio idrico integrato, secondo le norme vigenti, prevede infatti una struttura decisionale locale che fa capo agli Enti di Governo d'ambito a cui spetta la scelta del modello organizzativo del SII, la pianificazione degli interventi necessari a fornire un servizio di qualità, la redazione del piano economico e finanziario della gestione e l'affidamento del servizio ad un gestore unico, oltre che il controllo e la vigilanza sulla gestione stessa.
  Il ritardo nell'attuazione del SII ha determinato gravi criticità nel settore fognario depurativo con conseguente avvio da parte della Commissione europea, a partire dal 2004, di quattro procedure di infrazione comunitarie, talvolta sfociate in deferimenti dinanzi alla Corte di giustizia (Cause C 251/17, C 85/13, C668/19 e Parere motivato 2017/2181). Tali procedure, ad oggi, vedono la Sicilia coinvolta per 251 agglomerati con un carico generato complessivo di circa 7 milioni di abitanti equivalenti.
  Proprio al fine di accelerare la realizzazione degli interventi e garantire nel minor tempo possibile l'adeguamento degli agglomerati alle norme nazionali e comunitarie, con l'articolo 2 del decreto-legge n. 243 del 2016, convertito con legge del 27 febbraio 2017, n. 18, è stata istituita, limitatamente a due dei contenziosi comunitari appena richiamati, la figura del commissario Straordinario Unico il cui incarico ha durata triennale.
  L'attività del Commissario prevede il coordinamento e la realizzazione degli interventi diretti ad assicurare il rispetto delle sentenze di condanna (Cause C 251/17 e C 85/13) emesse dalla Corte di Giustizia dell'UE mediante i necessari interventi di adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue risultati non conformi.
  Inoltre, con il decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 (cosiddetto «Sblocca Cantieri») sono state introdotte disposizioni volte all'ambito di operatività del Commissario straordinario unico anche a tutte le procedure d'infrazione relative alle medesime problematiche.
  Il decreto «Sblocca Cantieri» ha inoltre previsto l'adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri volto ad assegnare al Commissario Unico i compiti di soggetto attuatore per alcuni importanti interventi.
  Il Ministero della transizione ecologica, nell'ambito del progetto «Mettiamoci in Riga», ha avviato, tramite la SOGESID S.p.A., un'azione di affiancamento nei confronti della regione Sicilia per la predisposizione del Piano d'Ambito e l'affidamento del SII. A tal fine sono stati recentemente sottoscritti 5 Protocolli di Intesa tra lo stesso Ministero, la regione Sicilia e le Assemblee Territoriali Idriche di Messina, Catania, Siracusa, Trapani e Agrigento.
  Sono state in tal modo avviate numerose iniziative finalizzate al superamento delle criticità evidenziate dagli Onorevoli interroganti.
  Posso comunque assicurare che il Ministero che rappresento continuerà a seguire con grande attenzione le problematiche evidenziate.