Legislatura: 18Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021
Primo firmatario: RUFFINO DANIELA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/01/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/01/2021 CASINO MICHELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/01/2021 FERRAIOLI MARZIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/01/2021 GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/01/2021 LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/01/2021 MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/01/2021
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 13/01/2021 Resoconto RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 13/01/2021 Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 13/01/2021 Resoconto RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 13/01/2021
SVOLTO IL 13/01/2021
CONCLUSO IL 13/01/2021
RUFFINO, CORTELAZZO, CASINO, FERRAIOLI, GELMINI, LABRIOLA e MAZZETTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
il 5 gennaio 2021 la Sogin, la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, dopo aver ottenuto il via libera dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha pubblicato la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito definitivo per lo stoccaggio nazionale dei rifiuti radioattivi;
la suddetta Carta nazionale ha individuato 67 siti situati in diverse province delle regioni Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia;
vale la pena evidenziare che i siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale sono stati individuati senza alcuna comunicazione e coinvolgimento preventivo delle amministrazioni locali interessate;
le 67 aree potenzialmente idonee individuate per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi sono, come già evidenziato, situate in diverse province delle regioni Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia;
alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, di fatto, segue la fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all'esito della quale si terrà, nell'arco dei quattro mesi successivi, il seminario nazionale;
nella regione Piemonte, la Cnapi individua ben 8 siti potenzialmente idonei, sei in provincia di Alessandria e due in provincia di Torino. Si parla di una regione che, da anni, sta dando il contributo più elevato in termini di stoccaggio di scorie radioattive: oltre l'80 per cento di tutte quelle presenti sul territorio nazionale –:
se non si ritenga necessario adottare iniziative al fine di prevedere, anche alla luce dello stato di emergenza sanitaria in atto, un tempo sensibilmente più ampio dei sessanta giorni attualmente previsti per il dibattito pubblico e la consultazione dei documenti di cui in premessa, al fine di garantire tempi congrui alle amministrazioni interessate per poter valutare attentamente i dossier e la loro correttezza e portare le proprie osservazioni in tempi congrui.
(5-05252)
Con riferimento alle questioni poste, occorre rilevare che la CNAPI è la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico.
Per aree potenzialmente idonee si intendono le aree, anche vaste, che presentano caratteristiche favorevoli alla individuazione di siti in grado di risultare idonei alla localizzazione del deposito, attraverso successive indagini di dettaglio e sulla base degli esiti di analisi di sicurezza condotte tenendo conto delle caratteristiche progettuali della struttura del deposito.
Sogin ha elaborato la proposta di CNAPI adottando, per l'analisi di una vastissima raccolta di dati territoriali, una procedura per applicare i criteri indicati nella Guida Tecnica n. 29 e così di escludere progressivamente le aree non potenzialmente idonee. Per ciascuna delle aree potenzialmente idonee individuate nella Carta è disponibile una relazione sulle caratteristiche geologiche, naturalistiche e antropiche a scala regionale. Viene proposta una classificazione in gruppi delle aree individuate in base alle caratteristiche di idoneità riscontrate. La proposta di CNAPI, proprio al fine di assicurarne la massima conoscibilità, è presentata in una versione interattiva e navigabile che consente di visualizzare le aree potenzialmente idonee, l'estensione del territorio escluso per ciascun criterio e l'effetto della sovrapposizione dei criteri.
La CNAPI è stata validata da ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) dopo aver verificato il rispetto dei criteri stabiliti dalla Guida Tecnica n. 29 di ISPRA ed è stata pubblicata a seguito del nulla osta dei ministeri dello sviluppo economico e del ministero dell'ambiente poiché trattavasi di atto secretato dalla stessa Sogin.
Tanto ha determinato l'avvio della fase di consultazione, della durata di due mesi, alla quale è possibile iscriversi online; entro 120 giorni dalla pubblicazione, si terrà un seminario nazionale a cui parteciperanno vari soggetti tra cui ISIN, enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università, enti di ricerca, portatori di interesse qualificati.
Dopo il seminario nazionale, Sogin raccoglierà le ulteriori osservazioni trasmesse formalmente al Ministero dello Sviluppo Economico e redigerà la proposta di CNAI, Carta Nazionale delle Aree Idonee, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministro dello Sviluppo Economico, dell'ente di controllo ISIN, del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In base a questi pareri, il Ministero dello Sviluppo Economico convaliderà la versione definitiva della CNAI, che sarà quindi il risultato dell'integrazione nella CNAPI dei contributi emersi e concordati nelle diverse fasi della Consultazione pubblica.
Nello specifico la consultazione pubblica è disciplinata dall'articolo 8, comma 2, del decreto legislativo n. 31 del 2010 il quale dispone che: «Lo schema di cui al comma 1 è pubblicato sui siti Internet del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dell'Agenzia, dando contestualmente avviso della pubblicazione almeno su cinque quotidiani a diffusione nazionale, affinché, nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione, le Regioni, gli Enti locali, nonché i soggetti portatori di interessi qualificati, possano formulare osservazioni e proposte tecniche in forma scritta e non anonima, trasmettendole ad un indirizzo di posta elettronica dell'Agenzia appositamente indicato. Le comunicazioni sui siti internet e sui quotidiani indicano le sedi ove possono essere consultati gli atti nella loro interezza, le modalità, i termini, la forma e gli indirizzi per la formulazione delle osservazioni o proposte. La suddetta consultazione pubblica è svolta nel rispetto dei principi e delle previsioni di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241».
Ancorché il termine di sessanta giorni non è da intendersi quale perentorio, è intenzione del Governo predisporre una norma che preveda tempi più lunghi e un maggior coinvolgimento dei cittadini, rispetto alla procedura fissata nel 2010 dal governo Berlusconi, per la fase di consultazione pubblica legata all'individuazione del deposito unico per i rifiuti radioattivi italiani.
D'altronde si deve alla scelta di questo governo la scelta di rendere pubblica, trasparente e partecipata la discussione sulla Cnapi contrariamente a quanto avvenuto in precedenza allorché si è preferito anche da parte di sottosegretari della Lega di mantenere le carte, già pronte, nei cassetti ministeriali.
La flessibilità sui tempi sono una scelta che faremo legata alla necessità di perfezionare la procedura di consultazione per consentire un approfondito processo partecipativo al fine di giungere alla localizzazione del sito attraverso un meccanismo improntato al principio di trasparenza e di adeguata partecipazione dei cittadini.
È necessario affrontare la questione del deposito nazionale per porre fine ai problemi legati alla produzione dei rifiuti radioattivi prodotti dalla sanità e dall'industria e per risolvere definitivamente la situazione precaria dei 19 siti temporanei di stoccaggio attualmente presenti sul territorio e per allinearci alle disposizioni europee pena la conferma del procedimento di infrazione che comporterebbe ingenti multe da pagare oltre alle ingenti somme che già paghiamo per lo stoccaggio temporaneo in altri paesi europei delle scorie radioattive ad alta intensità.
È ormai indispensabile che i cittadini diventino protagonisti consapevoli delle scelte che li riguardano da vicino.