ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05239

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021
Firmatari
Primo firmatario: BARZOTTI VALENTINA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/01/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 12/01/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/01/2021
Stato iter:
12/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/01/2021
Resoconto BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2021
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 12/01/2021
Resoconto BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/01/2021

SVOLTO IL 12/01/2021

CONCLUSO IL 12/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05239
presentato da
BARZOTTI Valentina
testo di
Martedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449

   BARZOTTI e INVIDIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in Italia, quasi 40 milioni di persone, tra cui la quasi totalità della popolazione più giovane, trascorrono sui social una media di 4 ore e 18 minuti al giorno, visualizzando contenuti, video e dirette social (fonte Audiweb powered by Nielsen) e rendendo internet strumento ormai imprescindibile nella quotidianità di tantissimi italiani, di diverse fasce di età;

   i creatori di contenuti o streamer sono persone fisiche che lavorano con le piattaforme web, che fanno di questo mestiere il loro principale, se non esclusivo, sostentamento e che, secondo alcuni dati aggregati, sono ormai molte decine di migliaia di lavoratori. Durante il lockdown dal 9 marzo al 18 maggio 2020 a causa dell'emergenza sanitaria da Coronavirus Sars-CoV-2, su alcune piattaforme, si è toccata una media giornaliera di ben 26,5 milioni di visitatori negli Stati Uniti e di circa 4 milioni di italiani al mese;

   nel mese di dicembre 2020, alcuni streamer hanno iniziato una mobilitazione on line per chiedere più tutele in quanto, per gli stessi, la piattaforma digitale è diventata un vero e proprio luogo di lavoro. Infatti, i creatori di contenuti risultano essere in posizione di dipendenza sia funzionale che economica rispetto alla piattaforma da cui trasmettono. Inoltre, la loro stessa presenza digitale è condizionata dall'eventuale irrogazione di veri e propri provvedimenti sanzionatori da parte della piattaforma come il cosiddetto «Permaban» (ossia l'espulsione a vita del creatore dalla piattaforma di riferimento a fronte di violazioni di codici di condotta stabiliti dalla piattaforma stessa, con conseguente perdita di storico di lavoro, video, materiali, contenuti e interazioni effettuate sulla piattaforma nel corso degli anni);

   gli streamer non hanno un contatto diretto e limpido con i propri datori di lavoro, né margine di contrattazione sulle modifiche dell'algoritmo che determina la diffusione dei loro contenuti; tale categoria professionale non è riconosciuta dallo Stato, ma si è imponentemente imposta sul mercato soprattutto durante la pandemia e i lavoratori sono totalmente sprovvisti di tutele –:

   se il Ministro interrogato intenda intraprendere iniziative per regolamentare questo tipo di professione che ha caratteristiche inedite rispetto ad altre figure lavorative ed, al momento, risulta in posizione di estrema dipendenza funzionale ed economica da poche piattaforme di lavoro private.
(5-05239)
(Presentata l'11 gennaio 2021)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 gennaio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05239

  Con il presente atto parlamentare, gli Onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sulla tutela dei cosiddetti Straemers.
  Al riguardo, voglio evidenziare, sin da subito, che si tratta di attività lavorative che solo di recente si caratterizzano per diffusione e intensità della prestazione.
  Ciò premesso, cogliendo lo stimolo lanciato dall'Unione Europea a dare una risposta coordinata alle sfide giuridiche poste dai continui cambiamenti tecnologici nel mercato del lavoro – il Ministero che rappresento, dopo un approfondito esame della questione e laddove richiesto, potrà valutare la possibilità di estendere anche a tali categorie di lavoratori i principi e le tutele recentemente introdotte per i lavoratori dipendenti dalle piattaforme digitali adibiti alle consegue a domicilio.
  Voglio ricordare, infatti, che con la circolare n. 17 del 19 novembre 2020 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha provveduto ad esplicitare il dettato normativo in tema di tutela del lavoro dei ciclo-fattorini (cosiddetti riders) delle piattaforme digitali.
  La circolare, infatti evidenzia come la normativa in vigore riconosca ai riders autonomi una serie diritti e forme di tutela, quali il diritto a ottenere la stipula di un contratto formale, a ricevere ogni informazione utile sulle condizioni applicabili al contratto per la tutela dei loro interessi e della loro sicurezza, l'estensione della disciplina antidiscriminatoria stabilita per i lavoratori subordinati in quanto compatibile con la tutela della libertà e dignità del lavoratore, il divieto di esclusione dalla piattaforma ascrivibile alla mancata accettazione della prestazione.