ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05236

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 449 del 12/01/2021
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 11/01/2021


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/01/2021
Stato iter:
12/01/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/01/2021
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 12/01/2021
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 12/01/2021
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/01/2021

SVOLTO IL 12/01/2021

CONCLUSO IL 12/01/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05236
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449

   RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'interrogante già con l'interrogazione n. 5-05184, del 17 dicembre 2020, metteva in evidenza gli ingiustificati ritardi dell'Inps, a quasi due anni dall'istituzione del reddito di cittadinanza, nel completare l'iter che consente di poter effettuare tutti i controlli previsti dalla legge, per poter respingere le istanze di chi non possiede i requisiti per ottenere il beneficio, al fine di evitare frodi. A tale scopo, sono stati chiesti chiarimenti sui tempi entro i quali il regime dei controlli in questione sarebbe stato adeguatamente operativo;

   in risposta all'atto summenzionato, il Ministro interrogato non ha dato alcun riscontro sugli inadempimenti dell'Inps e, in sostanza, ha difeso e ritenuto valida l'attività di verifica espletata, allo scopo di attribuire il reddito di cittadinanza;

   il Ministero continua ad ignorare l'inefficienza e le inammissibili carenze che continuano a caratterizzare le procedure di controllo sull'erogazione del reddito di cittadinanza, soprattutto rispetto alla verifica dei precedenti penali dei richiedenti, per escludere dai beneficiari coloro che si sono macchiati di gravi reati legati alla criminalità organizzata e al terrorismo. Sul punto, infatti, non esiste ancora la convenzione che riguarda lo scambio di dati tra Inps e Ministero della giustizia;

   si tratta di un flusso di dati fondamentale, che, a quanto è dato sapere, non sarà operativo ancora per alcuni mesi;

   risulta che il Dipartimento per gli affari di giustizia ha trasmesso all'Inps una bozza di convenzione con le modalità di accesso che l'Inps dovrà usare per entrare nel casellario giudiziale e consultare le informazioni necessarie. Tuttavia, dall'Inps non è arrivato alcun riscontro o osservazione sul testo, che adesso sarà sottoposto al Garante per la privacy;

   a causa dei ritardi e delle mancanze di Inps e Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sono molteplici i casi emersi in questi mesi di persone condannate per mafia e altri gravi reati, che percepivano in maniera illecita il reddito di cittadinanza e non si può certo escludere che vi siano molte altre situazioni illecite, non ancora individuate in assenza dello scambio di dati necessario con il Ministero della giustizia;

   oltre ai ritardi sulla definizione della convenzione, si aggiunge l'incertezza sull'adeguatezza dei sistemi informatici interessati di Inps e Ministero della giustizia nel sostenere il flusso di dati in questione –:

   entro quali tempi sarà garantito lo scambio di dati tra l'Inps e il Ministero della giustizia, per evitare che tra i beneficiari del reddito di cittadinanza ci siano anche persone che hanno commesso gravi reati come esposto in premessa.
(5-05236)
(Presentata l'11 gennaio 2021)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 gennaio 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05236

  Passo ad illustrare l'atto concernente lo scambio di dati tra Inps e Ministero della giustizia ai fini del riconoscimento del reddito di cittadinanza.
  Al riguardo, ritengo doveroso preliminarmente sottolineare che l'impegno dell'Inps nell'implementazione di un sistema di controlli integrato per garantire al meglio il rispetto delle norme che disciplinano la concessione e la erogazione del Reddito di cittadinanza, valorizzando il patrimonio informativo a disposizione, è stato tempestivo ed è costante.
  A riprova di ciò, secondo quanto riferito dall'istituto, a fronte di circa 3.200.000 domande trasmesse fino ad oggi (ivi incluse le domande di rinnovo), oltre 850.000 sono state respinte, mentre oltre 313.000 sono state poste in decadenza. Inoltre, circa 19.000 sono state le revoche a seguito di verifica successiva di mancato possesso di uno o più requisiti, mentre circa 4.000 sono state le domande poste in decadenza in base a verifiche sul rispetto dei requisiti in itinere, anche a seguito di verbali ispettivi.
  L'Inps ha, altresì, reso noto che, a partire da aprile 2019, inoltre, sono stati puntualmente gestiti circa 1.300 provvedimenti giudiziari di sospensione ex articolo 7-ter del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26.
  Ulteriori verifiche a campione sono state effettuate sulle autocertificazioni rese in virtù di quanto previsto all'articolo 5, comma 5, decreto-legge n. 4/2019, in quanto i requisiti previsti per l'accesso alle prestazioni (ad eccezione di quelli economici che si considerano posseduti per la durata della attestazione ISEE in vigore al momento della domanda), si considerano posseduti sino a quando non intervenga comunicazione contraria da parte delle amministrazioni competenti alla verifica degli stessi. È stata altresì avviata una intensa collaborazione con le forze dell'ordine, in particolare fornendo sin dal mese di maggio 2019 i dati dei nuclei beneficiari al Nucleo Antifrode del Comando Generale della Guardia di Finanza, permettendo l'attivazione di una importante attività di intelligence che ha consentito l'individuazione di percettori indebiti, per i quali si è provveduto alla revoca della prestazione.
  Con specifico riferimento al quesito posto in ordine alla Convenzione con il Ministero di Giustizia, le interlocuzioni avviate dall'Inps hanno prodotto due effetti significativi:

   a) l'invio di una nota circolare a tutti gli Uffici giudiziari volta a standardizzare i processi di comunicazione dei provvedimenti ex articolo 7-ter del decreto-legge 4/2019;

   b) l'invio della proposta di Convenzione CERPA per l'accesso puntuale al Casellario giudiziale la cui attuazione permetterà un primo avvio delle verifiche necessarie per l'accertamento del possesso dei requisiti previsti dalle norme.

  Voglio evidenziare che, in virtù di tale Convenzione, l'Inps sarà in grado verificare, nel rispetto delle disposizioni contenute nel DPR 28 dicembre 2000, n. 445, le autodichiarazioni rese in sede di presentazione delle istanze per l'erogazione dei benefici, con riferimento alle informazioni in possesso dell'Autorità Giudiziaria.
  L'Inps ha precisato, inoltre, che alla predetta Convenzione, per la quale sono stati forniti agli uffici competenti i necessari e immediati riscontri, dovrà fare seguito una Convenzione apposita per il Reddito di cittadinanza, atteso che l'ampia platea dei beneficiari richiede un controllo di tipo massivo da svolgere nel rispetto delle indicazioni fornite dal Garante per la privacy e recepite nel disciplinare adottato dall'Inps.
  Infine faccio presente che nelle more della definizione di tale Convenzione, l'Inps ha rafforzato la collaborazione con la Guardia di Finanza per l'ulteriore incremento dell'attività di controllo a posteriori anche con particolare riferimento alle dichiarazioni rese relativamente all'assenza di condanne definitive per i reati di cui all'articolo 7, comma 3, del decreto-legge n. 4/2019, oltre che relativamente allo stato detentivo.