ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05189

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Firmatari
Primo firmatario: ZOFFILI EUGENIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 16/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 17/12/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 16/12/2020
Stato iter:
17/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/12/2020
Resoconto ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2020
Resoconto SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 17/12/2020
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/12/2020

SVOLTO IL 17/12/2020

CONCLUSO IL 17/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05189
presentato da
ZOFFILI Eugenio
testo di
Giovedì 17 dicembre 2020, seduta n. 442

   ZOFFILI, BILLI, COIN, COMENCINI, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, FORMENTINI, PICCHI e RIBOLLA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:

   il 14 dicembre 2020, la testata on line Formiche.net ha affermato di aver potuto visionare un elenco di iscritti al Partito Comunista Cinese nel quale figuravano quasi due milioni di nomi, corrispondenti al 2,1 per cento del totale complessivo dei suoi membri, pari a 92 milioni;

   le informazioni contenute nel database venuto alla luce sarebbero state sottratte nell'aprile 2016 da un gruppo di dissidenti cinesi penetrato in un server basato a Shanghai;

   molte persone tra quelle presenti nel database avrebbero ricoperto o ricoprirebbero tuttora incarichi in aziende occidentali importanti, comprese quelle del settore farmaceutico e delle produzioni per la Difesa, inclusi colossi come Pfizer, AstraZeneca, Boeing, Thales ed Airbus, nonché banche, gruppi editoriali, università e sedi diplomatico-consolari;

   sarebbero stati infiltrati da persone iscritte al Partito Comunista Cinese presenti nel database anche i consolati a Shanghai di Australia, Germania, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica e Svizzera;

   gli infiltrati sono risultati addetti agli uffici amministrativi o commerciali, alcuni anche in posizioni dalle quali avrebbero potuto osservare le missioni delle autorità politiche del Paese di riferimento;

   tra i consolati a Shanghai in cui sono stati presenti iscritti al Partito Comunista Cinese figura anche quello d'Italia, con un impiegato addetto dal 2008 alla mansione di assistente amministrativo;

   l'infiltrazione di un consolato generale italiano dell'importanza di quello a Shanghai da parte di un'organizzazione politica straniera della rilevanza del Partito Comunista Cinese solleva problemi e preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza delle informazioni che vi transitano –:

   quali iniziative il Governo ritenga di dover assumere per evitare ulteriori infiltrazioni del Partito Comunista Cinese nella rete diplomatico-consolare italiana attiva nella Repubblica Popolare Cinese.
(5-05189)
(Presentata il 16 dicembre 2020)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05189

  Al fine di rispondere al quesito posto dal collega Zoffili, occorre innanzitutto precisare che il reclutamento di personale a contratto da parte delle rappresentanze diplomatico-consolari nella Repubblica Popolare Cinese – tra le quali il Consolato Generale d'Italia in Shanghai – avviene tramite una delle due possibili procedure di assunzione, che riassumo qui di seguito:

   1) assunzione di impiegati di cittadinanza italiana o europea: la selezione si svolge secondo una procedura para-concorsuale aperta, vigente per tutta la rete diplomatico-consolare italiana e disciplinata da un Decreto Ministeriale (il numero 655 del 2001). Il rapporto d'impiego è regolato con un contratto individuale di lavoro, sottoscritto tra il Console Generale e il vincitore della selezione;

   2) assunzione di impiegati di cittadinanza cinese: il reclutamento avviene tramite una procedura richiesta dalla legislazione locale, che vincola tutte le Rappresentanze diplomatico-consolari straniere accreditate presso la Repubblica Popolare Cinese, incluse quelle italiane. La necessità di assumere un'unità di personale deve essere segnalata, tramite Nota Verbale, al competente «Dipartimento dei Servizi alle Agenzie Straniere», nel caso in esame, il Dipartimento della Municipalità di Shanghai ovvero lo «Shanghai Foreign Agency Service Department». Tenuto conto dei requisiti indicati, il Dipartimento cinese propone una rosa di candidati che il Consolato Generale seleziona ricorrendo a procedure semplificate (colloqui attitudinali secondo quanto prevede l'articolo 7, comma 5 dello stesso Decreto Ministeriale che avevo citato). Il rapporto d'impiego non è regolato da un contratto individuale di lavoro sottoscritto tra il Console Generale e il vincitore, ma da un Accordo quadro stipulato tra il Consolato Generale e il Dipartimento cinese (cosiddetto contratto collettivo).

  Tenuto anche conto della specifica legislazione cinese, mi pare opportuno precisare che gli impiegati di cittadinanza cinese reclutati tramite il Foreign Agency Service Department non possono in nessun caso, e in alcun modo, avere accesso a documentazione classificata.
  Occorre infine tenere presente che le limitazioni dell'accesso del personale a contratto alle informazioni non strettamente necessarie allo svolgimento delle loro funzioni e alle aree riservate rientrano tra le responsabilità del Capo Missione e seguono regole precise che vengono regolarmente verificate e ribadite in occasione delle visite ispettive.