Legislatura: 18Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/12/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 MICELI CARMELO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 RACITI FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 NAVARRA PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020 ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 17/12/2020
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 16/12/2020
RITIRATO IL 17/12/2020
CONCLUSO IL 17/12/2020
QUARTAPELLE PROCOPIO, FIANO, MICELI, FASSINO, LA MARCA, RACITI, BOLDRINI, NAVARRA, SCHIRÒ e ANDREA ROMANO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
dal 1° settembre 2020, 18 pescatori di Mazara del Vallo, tra cui 8 di nazionalità italiana, sono bloccati a Bengasi, arrestati a bordo dei loro motopescherecci «Antartide» e «Medinea» in alto mare, e precisamente a 38 miglia dalle coste libiche, dalla guardia costiera del generale Khalifa Haftar;
dopo quasi quattro mesi di detenzione, la situazione di stallo sta destando enorme preoccupazione non solo per le famiglie dei pescatori, ma anche nelle istituzioni e concittadini;
Amhed Maitig, vice presidente del Governo libico di Tripoli, ha rilasciato il 26 novembre 2020 un'intervista pubblicata sul Corriere della Sera dove affermava che tra Italia e Libia esisterebbe un accordo per lo scambio di prigionieri, e che questo strumento sarebbe la via utile per una soluzione positiva per tutti. Difatti, Tripoli chiede da tempo la liberazione di quattro calciatori libici, condannati in Italia a 30 anni di carcere e tuttora detenuti con l'accusa di essere tra gli scafisti della cosiddetta «Strage di Ferragosto» del 2015 in cui morirono 49 migranti, in asfissia nella stiva di un'imbarcazione. Uno scambio, dunque, che vedrebbe contrapposti rei condannati da un sistema giudiziario «legale» e «legittimo» e pescatori bloccati da una milizia non riconosciuta dalla comunità internazionale;
il 13 dicembre scorso, il Ministro Di Maio ha dichiarato «il Governo italiano è al lavoro per ottenere la liberazione dei 18 pescatori in stato di fermo in Libia da oltre 100 giorni, ma senza cedere ai ricatti. Haftar dice che li ridà se noi restituiamo quattro scafisti, è inaccettabile, se questo signore non ci ascolta, faremo diversamente»;
riconosciuta l'importanza del riserbo sulle trattative, funzionale a non compromettere le stesse e gli sforzi diplomatici della Farnesina di interlocuzione diretta sia con le autorità dell'Est della Libia, sia con Emirati Arabi e Russia, considerati alleati di Haftar, per esortarli a esercitare la loro influenza sulle autorità di Bengasi –:
quale sia lo stato della trattativa tra il nostro Governo e le autorità di Tobruk al fine di individuare i passi futuri per giungere al più presto al rilascio dei nostri connazionali.
(5-05188)
(Presentata il 16 dicembre 2020)