Legislatura: 18Seduta di annuncio: 442 del 17/12/2020
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/12/2020
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 15/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/12/2020 Resoconto CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA RISPOSTA GOVERNO 16/12/2020 Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI) REPLICA 16/12/2020 Resoconto CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/12/2020
DISCUSSIONE IL 16/12/2020
SVOLTO IL 16/12/2020
CONCLUSO IL 16/12/2020
CARETTA e CIABURRO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
contestualmente al Consiglio dei Ministri dell'Unione europea «Agricoltura e Pesca» in programma il 15 ed il 16 dicembre 2020, è stato calendarizzato l'esame della proposta della Commissione europea sulle nuove norme di regolamentazione della pesca nel Mediterraneo;
tale proposta prevedrebbe, tra le altre, una riduzione dello sforzo di pesca consentito del 15 per cento nell'ambito del Piano di gestione del Mediterraneo occidentale, con possibilità di tagli analoghi anche per l'attività di pesca nel Mar Adriatico, trovando la contrarietà del comparto pesca italiano, francese e spagnolo;
per centinaia di imbarcazioni, come evidenziato non solo da varie associazioni di categoria, ma anche da amministratori locali e regionali di diversi enti territoriali su tutto il territorio italiano, la predetta riduzione dell'attività di pesca significherebbe non riuscire a raggiungere la sostenibilità economica, con meno di 170 giorni di giornate di pesca e costi superiori ai ricavi;
già nell'anno 2019 lo sforzo di pesca è stato ridotto del 9 per cento e nel 2020 del 10 per cento; un'ulteriore riduzione del 15 per cento implicherebbe che le barche a strascico, oltre ai 30 giorni di fermo pesca, avranno altri 10-11 giorni di fermo;
tale incremento delle giornate di fermo avrebbe forti ripercussioni anche sulla sicurezza degli operatori, in quanto – dato lo scenario di crisi e la necessità di massimizzare la rendita – saranno portati a massimizzare la lunghezza delle giornate di pesca rimanenti, senza contare il rischio di incremento delle pratiche di pesca illegali e clandestine;
il settore ittico è già stato fortemente colpito dalla chiusura dei canali HoReCa, che di fatto ha limitato per mesi la vendita di pesce fresco nella filiera della ristorazione, mettendo in difficoltà una flotta da traino nazionale che conta oltre 2.300 imbarcazioni per circa 6.000 pescatori ed un valore della produzione superiore ai 500 milioni di euro;
se la proposta di ulteriore riduzione dello sforzo di pesca dovesse trovare applicazione, imprese e cooperative nazionali perderebbero 50.000 giornate di pesca, favorendo le importazioni di prodotti stranieri –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative abbia intenzione di intraprendere per tutelare il comparto ittico nazionale, scongiurando l'applicazione della proposta della Commissione europea di riduzione dello sforzo di pesca nel Mar Mediterraneo.
(5-05162)
Signor Presidente, Onorevoli colleghi,
considerata l'analogia della tematica, rispondo congiuntamente alle interrogazioni degli Onorevoli Caretta e Viviani.
Come noto, il Regolamento (UE) n. 1022/2019 istituisce un piano pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mar Mediterraneo occidentale che prevede, tra le sue misure, l'applicazione di una significativa riduzione dello sforzo di pesca nelle GSA (Geographic Sub Areas) interessate.
Tale tematica, al centro nel negoziato che ha coinvolto l'Italia e la Commissione europea, ha portato alla redazione, da parte di quest'ultima, di un non-paper recante una proposta di riduzione del 15 per cento dello sforzo di pesca per il 2021, sulla base di un parere del CSTEP/STECF – il Comitato scientifico della Commissione – reso pubblico solo recentemente.
Ricordo che l'Italia, ormai da anni, ha posto in essere dei piani di gestione nazionali per tutte le GSA in cui operano i suoi pescherecci, diretti alla gestione degli stock obiettivo della pesca demersale attraverso una progressiva riduzione dello sforzo di pesca che consentirebbe di raggiungere, comunque, quanto propone la Commissione.
Premesso quanto sopra informo l'interrogante che l'Amministrazione italiana, oltre a far presente che la riduzione costante delle giornate di pesca risulta incoerente con la redditività delle singole imprese (soprattutto in questo momento storico in cui le nostre flotte sono state colpite duramente dall'emergenza del COVID-19), la Ministra nella giornata di ieri 15 dicembre ha rappresentato in sede di Consiglio Agrifish tenutosi a Bruxelles, come le riduzioni costanti delle giornate di pesca «rischiano di non garantire la redditività delle imprese e che le nostre flotte sono state colpite duramente dall'emergenza del COVID-19». La Ministra ha sottolineato la «necessità di valutare l'introduzione di nuove metodologie di gestione che permettano di regolare non soltanto il prelievo, ma anche l'offerta e il prezzo sul mercato, a beneficio delle imprese» nonché di tenere conto delle esigenze di una pesca multispecie.
In queste ore è in corso un negoziato, unitamente a Francia e Spagna, con la Commissione volto a ottenere l'attenuazione della misura di riduzione.