ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05047

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020
ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
19/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2020
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2020
Resoconto SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 19/11/2020
Resoconto BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2020

SVOLTO IL 19/11/2020

CONCLUSO IL 19/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05047
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   QUARTAPELLE PROCOPIO, BOLDRINI, FASSINO, ANDREA ROMANO e SCHIRÒ. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Mohammed Basheer, direttore amministrativo dell'Iniziativa egiziana per i diritti della persona (Eipr), storica e prestigiosa Ong con la quale anche Patrick Zaki aveva collaborato, è stato arrestato la scorsa settimana con l'accusa di associazione terroristica, nell'ambito della nuova maxi-inchiesta «855/2020», con la quale la Procura speciale per la sicurezza dello Stato indaga sull'adesione consapevole a un gruppo terroristico, il finanziamento dello stesso e la diffusione di notizie false allo scopo di minacciare la sicurezza nazionale;

   l'inchiesta sta coinvolgendo alcuni dei più noti attivisti dei diritti umani e della società civile, e – parrebbe – moltissimi dei 114 mila detenuti politici egiziani;

   l'Eipr ha difatti evidenziato come «la detenzione di Mohammed Basheer è solo l'ultimo episodio della repressione in corso che mira a intimidire e spaventare i professionisti legali e dei diritti umani, nonché gli attivisti»;

   Basheer è stato interrogato, senza avvocato, a proposito di una visita effettuata presso la sede dell'Eipr il 3 novembre 2020 da una delegazione di diplomatici stranieri di 11 Paesi, tra cui l'ambasciatore italiano al Cairo;

   si teme che l'arresto di Basheer possa avere ripercussioni negative anche sull'imminente udienza di Patrick Zaki, per il lavoro svolto dallo stesso presso l'Eipr prima di partire per l'Italia;

   il 21 novembre 2020, infatti, ci sarà una nuova udienza per il riesame della custodia cautelare di Patrick Zaki, dopo l'ennesimo rinnovo di 45 giorni deciso il 7 ottobre 2020;

   da più parti, si considerano le proroghe continue della carcerazione preventiva da parte dell'Egitto come un tentativo di far dimenticare il caso;

   inoltre, quest'ultima ingerenza dell'Egitto nei confronti del dialogo della società civile con le rappresentanze straniere, aggrava moltissimo il quadro della repressione messa in atto da Al Sisi negli ultimi anni;

   a tal proposito, Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, ha dichiarato che «le circostanze che Basheer sia stato arrestato dopo l'incontro dell'Eipr con una delegazione di ambasciatori, tra cui quello italiano, e che su tale incontro sia stato interrogato rendono particolarmente urgente e necessario un intervento della Farnesina presso le autorità egiziane affinché egli sia immediatamente scarcerato e le accuse nei suoi confronti siano ritirate» –:

   quali notizie abbia il Ministro interrogato in merito all'arresto di Mohammed Basheer e alle possibilità che una delegazione italiana possa essere presente all'udienza del 21 novembre 2020 per la scarcerazione di Patrick Zaki.
(5-05047)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05047

  Ringrazio i colleghi per aver sollevato questo tema, che suscita forte preoccupazione. Desidero innanzitutto sottolineare come il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale segua con grandissima attenzione e sin dal principio, per il tramite della nostra rappresentanza diplomatica al Cairo, la vicenda degli arresti di Mohammed Basheer e di Karim Ennarah, manager amministrativo e direttore del dipartimento giustizia criminale dell'organizzazione EIPR, con cui la nostra Ambasciata è in frequente contatto in relazione al caso Zaki.
  Il fermo dei due rappresentanti ha destato forte preoccupazione, anche tra i nostri partner europei, e non solo. Con loro abbiamo tempestivamente definito azioni congiunte al fine di richiamare l'attenzione delle autorità egiziane sulla vicenda e di chiedere la liberazione dei rappresentanti arrestati.
  Già martedì il nostro Ambasciatore al Cairo, Giampaolo Cantini, insieme ai principali partner europei, ha attivato i propri canali diplomatici a questo scopo.
  Nella giornata di ieri, poi, la Farnesina, attraverso il Direttore Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza, Sebastiano Cardi, ha svolto un passo con il Capo Missione egiziano a Roma, manifestando la nostra profonda preoccupazione per gli arresti nonché, più in generale, per la situazione dei difensori dei diritti umani in Egitto, sollecitando l'immediato rilascio dei due attivisti. Analoghe iniziative verranno intraprese anche da diversi partner internazionali che, come noi, annettono primaria importanza al rispetto dei diritti fondamentali nel Paese. Continueremo, assieme a loro, a monitorare costantemente l'evolversi della situazione e a valutare ulteriori iniziative, sulle quali stiamo già lavorando.
  Il Governo continuerà a riservare la massima attenzione anche al caso di Patrick Zaki, oramai da più di 8 mesi detenuto in stato di custodia cautelare. La nostra Ambasciata al Cairo prosegue nella sua costante azione di sensibilizzazione sulle autorità egiziane, al fine di favorirne il rilascio. Il meccanismo di monitoraggio processuale, attivato su richiesta italiana sin dai giorni immediatamente successivi l'arresto dello studente egiziano, avviene in questa fase attraverso altri canali, a causa dell'emergenza sanitaria ma anche per via delle misure restrittive adottate dalle autorità egiziane per l'accesso alle aule di giustizia.
  Vorrei comunque assicurare ai colleghi interroganti che la Farnesina, principalmente attraverso la Rappresentanza diplomatica al Cairo, seguirà con la massima attenzione le prossime udienze, confidando di poter riprendere a presenziare fisicamente il processo, non appena la situazione sanitaria lo permetterà.