ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020
RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 18/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
19/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2020
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 19/11/2020
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2020

SVOLTO IL 19/11/2020

CONCLUSO IL 19/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05040
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   CARNEVALI, SIANI, RIZZO NERVO, PINI e SCHIRÒ. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   secondo il report redatto dalla Fondazione Aiom «I Numeri del Cancro in Italia 2020», il tumore del polmone rappresenta una delle più frequenti neoplasie riscontrate nella popolazione italiana;

   si stima che nel 2020 verranno diagnosticati 27.554 nuovi casi tra gli uomini (14,1 per cento delle diagnosi di tumore maschili) e 13.328 tra le donne (7,3 per cento delle diagnosi di tumori femminili), rendendolo questa la terza neoplasia più frequentemente diagnosticata;

   il tumore al polmone è tra le patologie oncologiche con la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi tra le più basse (15 per cento negli uomini e 19 per cento nelle donne) e un terzo delle persone a cui viene diagnosticato sopravvive meno di due anni dalla diagnosi;

   secondo i dati registrati in Italia nel 2017 ha rappresentato la prima causa di morte oncologica per gli uomini e la seconda per le donne e, secondo l'Istituto superiore di sanità (Iss) nel 2020 sarà causa di morte per circa 23.400 uomini e 10.600 donne;

   i risultati di uno studio europeo pubblicato su The New England Journal of Medicine, che ha coinvolto più di quattordicimila soggetti ad alto rischio tra i 50 e i 74 anni sottoposti a screening polmonare con TC a basso dosaggio di radiazioni (Ldct), hanno evidenziato un'importante riduzione della mortalità dei soggetti sottoposti a screening rispetto al gruppo di controllo;

   anche i risultati dello studio italiano Multicentric Italian Lung Detection, hanno mostrato una riduzione del 39 per cento della mortalità per cancro al polmone a 10 anni nei pazienti sottoposti a Ldct rispetto al gruppo di controllo ed una riduzione del 20 per cento della mortalità complessiva;

   la diagnosi precoce risulta quindi essere un elemento fondamentale per ridurre il tasso di mortalità attraverso l'intervento in uno stadio ancora controllato della neoplasia;

   tuttavia, allo stato attuale, non sono previsti programmi nazionali di screening oncologici e rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, come accade per il tumore del colon-retto, della mammella e del collo dell'utero, garantiti nei livelli essenziali di assistenza;

   l'emergenza sanitaria da COVID-19 ha inoltre avuto un ulteriore impatto negativo sulle attività oncologiche, causando sia la sospensione che ritardi nelle attività diagnostiche e di follow-up –:

   quali iniziative intenda adottare al fine di implementare un programma nazionale di screening polmonare con Ldct nei soggetti ad alto rischio, che possa coinvolgere le eccellenze presenti sul nostro territorio già attive in iniziative e progetti di contrasto al cancro al polmone tramite progetti di prevenzione secondaria.
(5-05040)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05040

  Il tumore del polmone è la prima causa di morte per tumore nella popolazione italiana. Nonostante l'incidenza della patologia stia calando nei maschi (ma è in aumento nelle donne), il numero di nuovi casi annui si mantiene molto elevato (oltre 40.000 casi).
  I registri di popolazione riportano che la sopravvivenza a 5 anni è sostanzialmente ferma a un massimo del 17 per cento.
  Nel 2011 sono stati pubblicati i risultati del National Lung Screening Trial (NLST) statunitense e, successivamente, di studi Europei, fra cui tre italiani (ITALUNG (Paci, E. et al. 2017), DANTE (Infante M. et al. 2015), MILD (Pastorino U. et al. 2019). Recentemente sono stati presentati i risultati del più importante trial randomizzato europeo (NELSON). Tutti questi trials hanno evidenziato l'efficacia del LDCT (TAC a spirale a bassa dose) nel ridurre la mortalità per tumore polmonare: le riduzioni osservate variano fra il 20 per cento e il 40 per cento.
  Tali risultati, se da un lato danno una sufficiente certezza dell'efficacia di tale screening, dall'altro pongono rilevanti questioni su quale sia la migliore strategia di screening in termini di selezione della popolazione, modalità di approccio, percorso organizzativo, protocolli diagnostici, qualità delle strutture.
  D'altra parte, è ben noto che la migliore strategia contro il cancro polmonare rimane la prevenzione primaria e, in particolare, la cessazione del fumo. Si ritiene, pertanto, che un programma di screening polmonare possa quindi esistere solo se integrato con i programmi di disassuefazione al fumo.
  In base a tali considerazioni, il Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo Malattie-CCM ha avviato un Progetto (dal titolo: Progetto Pilota per un programma di screening per il tumore polmonare integrato con la cessazione del fumo) che, in generale, intende acquisire tutti gli elementi organizzativi necessari per offrire alla popolazione un programma di screening per il cancro del polmone nei forti fumatori.
  Più in dettaglio, gli obiettivi che il Progetto si propone di affrontare sono i seguenti:

   Definizione dei criteri di accesso allo screening per soggetti a rischio e modalità di identificazione della popolazione target; modelli di reclutamento e quantificazione del rischio;

   Modalità di integrazione del percorso di reclutamento dello screening con le offerte di prevenzione Primaria (cioè lotta al fumo);

   Definizione dei criteri di qualità tecnico-professionale ed organizzativa delle strutture che potranno erogare lo screening; percorso e qualità dei protocolli diagnostici;

   Validazione di un modello di doppia refertazione della TAC con seconda lettura a distanza, ed impiego di software capaci di fornire le dimensioni volumetriche delle lesioni eventualmente identificate;

   Sistema informativo, gestione immagini, qualità e performance dell'imaging;

   Raccolta e stoccaggio in Banche biologiche dei campioni (Biopsia Liquida/escreto);

   Analisi organizzativa, costi e «budget impact».

  Il «Progetto Pilota per un programma di screening per il tumore polmonare integrato con la cessazione del fumo» è stato finanziato dal Ministero della salute negli ambiti del programma CCM 2019 – Azioni Centrali. Lo studio è partito nel dicembre 2019 ed ha già avuto una proroga di 6 mesi per la pandemia dovuta al COVID-19.
  Tuttavia, si è posta l'esigenza di un'ulteriore proroga di 6-9 mesi, perché le condizioni della pandemia nelle regioni in cui operano i Centri partecipanti (Firenze, Pisa, Milano e Torino) rendono difficile programmare l'apertura di nuovi ambulatori per reclutare circa 600 pazienti, così come previsto dal Progetto, a fine gennaio 2021, come previsto dalla proroga già approvata dal CCM.
  In particolare, la richiesta di proroga si sostanzia in due motivi che illustrano, nel contempo, alcuni effetti della pandemia sui programmi di screening:

   1. Organizzare il percorso di screening per tumore del polmone, con effettuazione della TAC e dei percorsi per smettere di fumare tramite coinvolgimento dei Centri anti-fumo locali (a Pisa, Firenze, Milano e Torino), è estremamente difficile dal mese di ottobre 2020 perché i medici coinvolti nel Progetto, dai medici di medicina generale che sono chiamati a reclutare i pazienti, ai radiologi che devono effettuare la TAC, agli pneumologi che dovranno seguire i pazienti con eventuale TAC positiva, sono assorbiti dalla gestione della pandemia.

   2. L'adesione da parte dei pazienti eleggibili per effettuare dal mese di gennaio 2021 i nuovi percorsi previsti dal Progetto nei 4 Centri sopra indicati, rischia di essere in effetti molto bassa, per via della incidenza della pandemia da COVID-19.