ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05039

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 429 del 18/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: PEDRAZZINI CLAUDIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Data firma: 18/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLOGNA FABIOLA MISTO-POPOLO PROTAGONISTA-ALTERNATIVA POPOLARE (AP)-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) 18/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/11/2020
Stato iter:
19/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2020
Resoconto PEDRAZZINI CLAUDIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
 
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 19/11/2020
Resoconto PEDRAZZINI CLAUDIO MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/11/2020

SVOLTO IL 19/11/2020

CONCLUSO IL 19/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05039
presentato da
PEDRAZZINI Claudio
testo di
Mercoledì 18 novembre 2020, seduta n. 429

   PEDRAZZINI e BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il numero dei positivi al Covid-19 sta raggiungendo il suo picco con un aumento di pazienti ricoverati in terapia intensiva e di decessi che non si registrava da maggio 2020;

   il 23 luglio 2020 l'Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con l'Inail, ha pubblicato il dossier «Focus on: utilizzo professionale dell'ozono anche in riferimento a Covid-19», che riconosce la potenziale rilevanza dell'ozono nel contrasto al Covid e a virus e batteri, sia sui pazienti, sia negli ambienti chiusi e all'aperto, senza rischi per la popolazione, in attesa di ricevere dati definitivi;

   il 3 giugno 2020 la Società scientifica di ossigeno-ozono-terapia ha presentato i dati relativi a 100 pazienti affetti da Covid-19 trattati con l'ossigeno-ozono-terapia in 15 ospedali italiani, comunicandoli a settembre dall'Iss;

   sull'efficacia dell'ossigeno-ozono-terapia sono stati pubblicati diversi lavori su riviste scientifiche internazionali, tra cui: «Oxygen-ozone (O2-O3) immunoceutical therapy for patients with Covid-19. Preliminary evidence reported», pubblicato sull'International Immunopharmacology Journal, dove i professori Franzini, Valdenassi, Ricevuti, Chirumbolo, Depfenhart, Bertossi e Tirelli descrivono l'effetto terapeutico di 4 cicli di ossigeno-ozono su 50 ospedalizzati Covid-19 affetti da sindrome respiratoria acuta (ARDS). Un lavoro sull'efficacia dell'ozonoterapia – a firma di Zheng, Dong e Hu – è stato pubblicato anche sul «Journal of Medical Virology»;

   in relazione alla disinfezione degli ambienti, sono stati pubblicati gli esperimenti di due università giapponesi: uno realizzato da ricercatori della Facoltà di medicina di Nara, prof. T.Yano e K.Kasahara – esperti in malattie infettive e patogene. L'esperimento – ripetuto più volte — ha dimostrato che l'ozono è in grado di disattivare e distruggere definitivamente il Covid-19;

   il secondo esperimento, dei medici ricercatori della Fujita Health University, ha evidenziato che l'ozono è in grado di disattivare il Coronavirus anche a basse concentrazioni innocue per l'uomo. Il dato sorprendente è che riduce del 90 per cento la carica virale;

   il Fujita Medical University Hospital ha installato generatori di ozono nelle sale d'attesa e nelle stanze di ricovero dei pazienti –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se non ritenga urgente adottare iniziative per inserire, viste le evidenze scientifiche, in attesa della disponibilità del vaccino, le terapie di ossigeno-ozono tra quelle autorizzate dal Comitato etico dello Spallanzani, utilizzandolo sia per la cura dei pazienti, sia per sanificare gli ambienti, per contenere i focolai ed evitare il contagio.
(5-05039)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-05039

  Nelle premesse dell'atto ispettivo vengono richiamati alcuni studi pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali, a cui faccio rinvio per le indicazioni già rese, per esigenza di sintesi.
  L'ISS sugli studi richiamati (Yano H Università di Nara e Fujita Health University) sottolinea che in entrambi gli esperimenti, l'abbattimento del titolo virale è stato ottenuto mantenendo una prestabilita concentrazione di ozono all'interno di un'area sigillata, preferibilmente in presenza di alte concentrazioni di umidità relativa (tra il 60 e l'80 per cento).
  Questo è in linea con quanto già descritto nel Rapporto ISS COVID-19 n. 56/2020 (del 23 luglio 2020), e nel relativo «summary»: «Un'azione disinfettante efficace contro il SARS-CoV-2 è pienamente plausibile; tuttavia, sarebbero utili ulteriori studi, effettuati secondo standard predefiniti, per definire protocolli per la “sanitizzazione” efficace e sicura degli ambienti/superfici, in modo da poter valutare parametri essenziali quali la concentrazione ed il tempo di contatto.».
  Secondo l'Istituto, in effetti, per la sanificazione di grandi spazi, in condizioni di uso reale, sulla base di quanto descritto nei due lavori giapponesi, risulta difficilmente riproducibile la condizione di «ambiente sigillato», all'interno del quale sono stati definiti le concentrazioni di ozono e i tempi di contatto necessari per l'abbattimento del titolo virale indicato. Inoltre, sono necessari ulteriori dati di ricerca per identificare le condizioni reali di applicazione dell'ozono, a fronte delle sue proprietà pericolose e dei rischi associati al suo utilizzo, al fine di garantire la massima efficacia del trattamento e adeguate misure di sicurezza per la tutela degli utilizzatori e della popolazione che afferisce agli ambienti trattati.
  Per quanto riguarda l'utilizzo sui pazienti per fini terapeutici, nel Rapporto COVID-19 n. 56/2020 l'ISS non ha parlato di «potenziale rilevanza... in assenza di rischi... in attesa di ricevere dati definitivi», ma ha piuttosto sottolineato come l'effetto dell'ozono in pazienti con COVID-19 fosse sostanzialmente imprevedibile, e quanto fosse necessario, al fine di chiarirne il potenziale ruolo, acquisire dati certi, derivanti da studi clinici.
  Rispetto agli ulteriori lavori citati nell'interrogazione parlamentare in argomento (Franzini M, Valdenassi ed altri e Zhishui Zheng, Minglin Dong) l'Istituto ha precisato quanto segue: Entrambi gli studi soffrono, in effetti, delle limitazioni legate allo scarso numero di pazienti e alla loro natura descrittiva e non controllata. L'Istituto rammenta che l'osservazione di un gruppo di pazienti trattati, in assenza di un braccio di controllo, non può mai essere considerata conclusiva, e tale limite è ancora più grave in una condizione, come il COVID-19, per la quale le conoscenze cliniche sono ancora limitate.
  Di fatto, quindi, questi due articoli aggiuntivi non consentono di modificare le conclusioni riportate nel Rapporto ISS COVID-19 n. 56/2020: Pubblicato il 23 luglio 2020. 6. Ozonoterapia e indicazioni di uso medico, che riporto di seguito: In attesa di disporre di evidenze derivanti da studi clinici, è opportuno richiamare che – per la complessità dei meccanismi attivati «a cascata» dall'ozono – è difficile prevedere l'effetto complessivo del trattamento, specialmente nel caso di pazienti in condizioni critiche. La reattività e la risposta immunitaria di base sembrano infatti delle variabili molto importanti, in grado di influenzare in maniera drammatica (in senso sia positivo che negativo) l'esito del trattamento. Il dosaggio e la durata del trattamento nelle varie indicazioni devono inoltre essere definiti opportunamente con studi clinici dose-risposta. Infine, alcuni degli effetti esercitati dall'ozono (es. la sua capacità di rilasciare citochine proinfiammatorie) impongono un'ovvia cautela per l'uso nella condizione clinica in oggetto.
  Da ultimo, l'Istituto precisa che, per i pazienti con COVID-19 in ossigenoterapia, sono state recentemente autorizzate dall'EMA due opzioni terapeutiche: l'antivirale Remdesivir e il Desametasone.