ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 428 del 17/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: GRANDE MARTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MENGA ROSA MOVIMENTO 5 STELLE 17/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 17/11/2020
Stato iter:
01/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/12/2020
Resoconto SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 01/12/2020
Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/11/2020

DISCUSSIONE IL 01/12/2020

SVOLTO IL 01/12/2020

CONCLUSO IL 01/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05030
presentato da
GRANDE Marta
testo di
Martedì 17 novembre 2020, seduta n. 428

   GRANDE e MENGA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia. — Per sapere – premesso che:

   attualmente l'adozione di minori in Bielorussia, da parte delle famiglie italiane, è regolata dal protocollo di collaborazione stipulato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica della Bielorussia nel 30 novembre 2017;

   il Regolamento per le adozioni stabilisce, all'articolo 5, che sono ammessi all'adozione internazionale in Bielorussia solo gli aspiranti genitori adottivi residenti nei Paesi con cui le autorità bielorusse hanno adottato protocolli o convenzioni sulla procedura di adozione internazionale, in conformità alle direttive sul coordinamento delle procedure di adozione internazionale e l'interazione con le organizzazioni competenti nel quadro della procedura approvata dal Consiglio dei ministri della Repubblica di Bielorussia con l'atto del 21 settembre 2004 n. 1173. Ad oggi l'unico Paese che ha concordato sulle procedure di adozione con la Bielorussia è l'Italia;

   ogni anno, entro il mese di agosto, viene formata dagli enti accreditati presso la Cai un elenco di famiglie che chiedono l'adozione dei minori: ad ogni coppia è abbinato un minore. L'elenco viene poi trasmesso al Can della Bielorussia che provvede ad accertare lo status giuridico del minore. Ad oggi, sono consentite solamente le adozioni di bambini in istituto, mentre per i bambini in casa famiglia gli organi bielorussi ritengono che non possano essere presi in considerazione ai fini dell'adozione. Inoltre, molte famiglie italiane, da anni, accolgono i minori bielorussi in base a progetti di risanamento terapeutico ed i minori vengono ospitati per circa quattro mesi l'anno. Questi soggiorni, a causa della pandemia da COVID-19, non stati portati avanti nel 2020 –:

   quali iniziative intenda mettere in campo il Governo per quelle famiglie e quei bambini che hanno maturato una legittima aspettativa di adozione, spesso maturata durante i soggiorni terapeutici invernali ed estivi, ma che sono stati fermati nella propria pratica dallo spostamento del minore in casa famiglia;

   se il Governo non intenda, in questo specifico momento storico, rafforzare il canale della cooperazione internazionale per continuare a tutelare il bene primario dei minori.
(5-05030)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 1 dicembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05030

  L'Italia ha un rapporto particolare con il popolo della Bielorussia, reso possibile dal legame di fiducia generato dal programma dei soggiorni terapeutici di cui hanno beneficiato dagli anni Ottanta decine di migliaia di bambini bielorussi. La specialità del rapporto è attestata anche dalla procedura, prevista per protocollo, in materia di adozioni internazionali. La trasmissione degli elenchi dei bambini coinvolti nelle adozioni avviene infatti al più alto livello istituzionale, con uno scambio di lettere fra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Bielorussia.
  Solo i minori inclusi in una specifica banca dati per oltre un anno possono essere adottati, sulla base di quanto previsto dalla normativa bielorussa. Da questa banca dati sono comunque esclusi, come giustamente ricordato dalle Deputate Interroganti, i minori orfani affidati a famiglie senza finalità adottive, le cosiddette «case famiglia».
  L'impossibilità di adottare minori collocati presso «case famiglia» rappresenta un limite ben noto, da molto tempo, alla Commissione Adozioni Internazionali (CAI), che riceve su questo aspetto numerose istanze e pressioni da parte delle famiglie richiedenti.
  Negli ultimi 5 anni sono stati adottati oltre 300 minori bielorussi, in numero costantemente decrescente. Ai 144 su 260 richieste nel 2017, ne sono infatti seguiti 61 a seguito di 174 richieste nel 2018. Per quanto riguarda l'ultima lista inviata il 1° ottobre 2019 e recante la candidatura di 165 famiglie per la l'adozione di 187 minori, solo 31 di questi sono stati dichiarati adottabili.
  La cooperazione tra Italia e Bielorussia su questo tema rischia di essere fortemente ridimensionata, se non azzerata, a seguito della decisione presa dal governo di Minsk di chiudere progressivamente tutti gli istituti e affidare i minori orfani solamente a «case famiglia».
  Il Governo continua a rappresentare alle autorità bielorusse, come già fatto in numerose occasioni, la viva aspettative delle famiglie italiane affinché vengano riviste le disposizioni interne in vigore e permettere così l'adottabilità anche dei minori presso le case famiglia, anzitutto nell'interesse dei minori stessi. Nonostante questa sensibilizzazione abbia coinvolti vari livelli, non vi sono stati per il momento esiti positivi.
  La Farnesina ha rappresentato a più riprese l'auspicio delle molte famiglie italiane di poter adottare anche minori ospitati in «case famiglia». Lo ha fatto sia a livello tecnico, tramite la nostra Ambasciata a Minsk, sia a livello politico. Lo abbiamo ribadito anche in occasione del «gruppo di lavoro» previsto dall'accordo bilaterale, riunitosi a Minsk il primo ottobre 2019 su nostra iniziativa. I bielorussi hanno reagito alle nostre pressioni in maniera sempre negativa, invocando i principi ispiratori della Convenzione dell'Aja secondo i quali deve essere preferito, ove possibile, l'affido del minore nello Stato d'origine.
  Il 17 febbraio la CAI ha inviato alcune controproposte, non ancora riscontrate, nell'ambito del negoziato tecnico per la parziale revisione del protocollo bilaterale, mirato a rendere più agile le procedure. Abbiamo allo stesso tempo proposto un contatto tra il Ministro per le pari opportunità e la Famiglia Bonetti e il Ministro dell'istruzione bielorusso, competente per soggiorni terapeutici e adozioni. L'Ambasciata della Repubblica di Bielorussia ha confermato l'interesse del Ministro per un colloquio. Compatibilmente con l'emergenza sanitaria e il quadro politico in Bielorussia, continueremo a lavorare affinché questo contatto avvenga al più presto.