ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05024

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 428 del 17/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: DURIGON CLAUDIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 17/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
CAFFARATTO GUALTIERO LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
CAPARVI VIRGINIO LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
LEGNAIOLI DONATELLA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
MINARDO ANTONINO LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
MOSCHIONI DANIELE LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 17/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/11/2020
Stato iter:
18/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/11/2020
Resoconto LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 18/11/2020
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 18/11/2020
Resoconto LORENZONI EVA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/11/2020

SVOLTO IL 18/11/2020

CONCLUSO IL 18/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05024
presentato da
DURIGON Claudio
testo di
Martedì 17 novembre 2020, seduta n. 428

   DURIGON, GIACCONE, CAFFARATTO, CAPARVI, LEGNAIOLI, EVA LORENZONI, MINARDO, MOSCHIONI, MURELLI e RIBOLLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   quelle che gli interroganti giudicano le continue dimenticanze del Governo su talune categorie di lavoratori ai fini della tutela in relazione all'emergenza epidemiologica da COVID-19, impongono interventi correttivi continui che, però, talvolta finiscono con il caratterizzarsi come «la toppa peggio del buco»;

   il riferimento è ai recenti decreti di natura economica ed agli interventi da essi recati sul tema delle misure di integrazione salariale alla luce della emergenza epidemiologica da COVID-19;

   il primo decreto comunemente noto come «Decreto-ristori» ha concesso 6 settimane di integrazione salariale con causale COVID-19 da utilizzare entro il 31 gennaio 2021 per le sole aziende alle quali sia già stato interamente autorizzato il periodo di ammortizzatori sociali offerto dal decreto «Agosto», cioè le 18 settimane da utilizzare entro il 31 dicembre 2020, utilizzando la medesima formula già presente nel decreto-legge «Agosto», ovvero la riduzione delle settimane concretamente disponibili, in presenza di altre settimane già autorizzate nel periodo di riferimento;

   tuttavia, è stata dimenticata la sorte dei lavoratori assunti dopo il 13 luglio 2020, con contratto a termine ovvero a tempo indeterminato, escludendoli dalla copertura dell'ammortizzatore sociale divenuto ora necessario con la seconda ondata di pandemia;

   tale categoria di lavoratori, dunque, già esclusi dal decreto-legge «Agosto» ed anche dal decreto-legge «Ristori», sarebbero rimasti ancora privi di tutela fino al prossimo 31 gennaio se non fosse, nel mentre, intervenuto un secondo decreto noto come «Ristori-bis», col quale è stato previsto che i lavoratori assunti dal 13 luglio 2020 in poi: a) restano esclusi dai trattamenti di integrazione salariale per i periodi fino al 16 novembre 2020; b) sono esclusi dai trattamenti di integrazione salariale previsti dal decreto «Agosto», fino al 31 dicembre 2020; c) possono fruire esclusivamente delle 6 settimane di integrazione salariale offerte dal primo decreto «Ristori»;

   resta tuttavia la problematica che molte aziende non possono – di fatto – accedere alle settimane di integrazione salariale del primo decreto «Ristori», poiché non hanno ancora fruito – o comunque non hanno ancora ottenuto l'autorizzazione a fruirne – di tutte le settimane previste dal decreto «Agosto»;

   ne deriva che, poiché l'azienda deve prioritariamente esaurire le settimane di cassa integrazione guadagni del decreto «Agosto» e poiché da quest'ultimo i lavoratori assunti dopo il 13 luglio ne sono esclusi, di fatto per questi ultimi la «toppa» prevista dal «Ristori-bis» si configura come una beffa –:

   se e quali iniziative intenda adottare per porre rimedio tempestivamente alla criticità esposta in premessa.
(5-05024)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05024

  Passo ad illustrare l'atto concernente l'individuazione della platea dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali ivi previsti, e in particolare ai lavoratori a termine, il cui contratto è stato rinnovato e prorogato dopo il 13 luglio 2020, e alle fattispecie di quelli coinvolti dai trasferimenti di azienda ai sensi dell'articolo 2112 del codice civile, nonché alle cessioni di contratto individuale di cui all'articolo 1406 del codice civile.
  Al riguardo voglio ricordare il quadro normativo riferito alle problematiche sopra rilevate.
  Il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 ha specificato che i dipendenti interessati agli interventi di integrazione salariale, di cui agli articoli da 19 a 22-quinquies del decreto in parola siano quelli in quelli in forza – all'azienda richiedente – alla data del 23 febbraio 2020. Successivamente, l'articolo 41 del decreto-legge n. 23 del 2020 ha esteso la tutela anche ai dipendenti assunti a decorrere dal 24 febbraio 2020 e fino al 17 marzo 2020.
  Una ulteriore modifica è stata apportata dall'articolo 68 comma 1 lettera h) del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 che ha sostituito la data del 23 febbraio con quella del 25 marzo del 2020.
  Infine, con l'introduzione prima del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 convertito con modificazioni dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126 e successivamente con il decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, si è continuato a fare espresso richiamo agli articoli sopra citati da 19 a 22-quinquies del decreto-legge n. 18 del 2020 per prorogare le tutele ivi previste.
  Il legislatore ha, evidentemente, voluto garantire alle imprese tutte, ancora colpite dalla crisi economica ingenerata dalla diffusa pandemia, interventi di integrazione salariale già individuati dagli articoli di cui al capo I del titolo II (articoli da 19 a 22-quinquies) del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 e successive modificazioni. Tale espresso richiamo sembra suggerire che i lavoratori tutelati con la cassa integrazione, prevista dai sopra richiamati atti normativi a decorrere dal 13 luglio, siano sempre gli stessi individuati dal decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18.
  A conferma di tale interpretazione, secondo un criterio di continuità di provvedimenti, è intervenuto l'articolo 12, comma 1, decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 e successivamente l'articolo 12 comma 2 del recente decreto Ristori-bis.
  In particolare, l'articolo 12 decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 dispone che: «[...] Le sei settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021» e allo stato, con il Ristori-bis si dispone che le tutele in parola «siano riconosciuti anche in favore dei lavoratori in forza alla data di entrata in vigore» del decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149.
  Secondo l'enunciato quadro di sistema rappresento che l'obiettivo del Governo è senz'altro non lasciare indietro nessuno ma anzi cercare di tutelare tutte le categorie di lavoratori.
  Pertanto, concludo evidenziando che il tema è all'attenzione del Ministero del lavoro che proseguirà con il massimo impegno a promuovere iniziative al fine di dare sostegno a tutti i lavoratori e ai cittadini colpiti dalla pandemia in atto anche attraverso le norme contenute nel disegno di legge di bilancio.