ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04972

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 425 del 10/11/2020
Firmatari
Primo firmatario: MAZZETTI ERICA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/11/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CORTELAZZO PIERGIORGIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/11/2020
CASINO MICHELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/11/2020
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/11/2020
LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/11/2020
RUFFINO DANIELA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/11/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/11/2020
Stato iter:
11/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/11/2020
Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 11/11/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 11/11/2020
Resoconto MAZZETTI ERICA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/11/2020

SVOLTO IL 11/11/2020

CONCLUSO IL 11/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04972
presentato da
MAZZETTI Erica
testo di
Martedì 10 novembre 2020, seduta n. 425

   MAZZETTI, CORTELAZZO, CASINO, GELMINI, LABRIOLA e RUFFINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   entro il 2035 i volumi di rifiuti urbani conferiti in discarica non dovranno superare la soglia dei 10 per cento. È uno dei principali obiettivi fissati dall'Unione europea. La crescita dell'economia circolare è ormai riconosciuta quale uno degli strumenti principali per consentire lo sviluppo sostenibile dell'economia di un Paese. Sotto questo aspetto è tra l'altro indispensabile accelerare sia la realizzazione della dotazione impiantistica, che l'emanazione dei numerosi decreti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che ancora devono essere predisposti e che consentono di individuare per ogni categoria merceologica il momento in cui il rifiuto cessa di essere tale (cosiddetto end of waste);

   uno dei settori che sicuramente beneficerebbe di una crescita dell'economia circolare è certamente quello tessile;

   l'Italia è tra i primissimi Paesi (se non il primo) produttore di moda e beni di lusso al mondo, ma, non avendo materie prime, è costretto ad importarle (a caro prezzo) da altri Paesi;

   basta considerare che solamente il distretto del tessile e dell'abbigliamento, comprendente i comuni della provincia di Prato e alcuni comuni limitrofi (Agliana, Quarrata e Montale in provincia di Pistoia, Campi Bisenzio e Calenzano in provincia di Firenze), raccoglie oltre 6.500 unità locali, con più di 33.000 addetti complessivi, tra tessile ed abbigliamento, e un fatturato stimato vicino ai 5 miliardi di euro, di cui circa la metà da esportazioni;

   il peso del citato distretto pratese sull'export italiano del settore nel 2016 è stato del 17 per cento. Se il distretto tessile pratese fosse una nazione, sarebbe al 7° posto in Europa per numero di imprese tessili. Questa economia si basa ancora, in buona parte, sul recupero di materiali tessili che vengono lavorati per alimentare il ciclo produttivo sia locale che internazionale;

   nonostante quanto suesposto, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ha ancora provveduto a predisporre il regolamento «end of waste» per il settore tessile, creando non pochi ostacoli a tutto il settore –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di provvedere urgentemente all'emanazione del regolamento sull'end of waste e quindi sul paesaggio da rifiuto a materia prima secondaria dei rifiuti tessili, definendo in modo inequivocabile il momento in cui un rifiuto cessa di essere tale, al fine di favorire finalmente il riutilizzo industriale di tali materiali e dare garanzie all'attività della filiera del tessile, composta soprattutto da piccole e piccolissime imprese.
(5-04972)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 novembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04972

  Con riferimento alle questioni poste, si ricorda, in via preliminare, che ai sensi dell'articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152/2006 un rifiuto cessa di essere tale quando è stato sottoposto ad operazioni di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, che soddisfino determinati criteri tra i quali, in particolare, l'assenza di impatti complessivi negativi sull'ambiente. Tali criteri vengono ricavati dalla disciplina comunitaria o, in mancanza di essa, sono fissati dal Ministero dell'ambiente con propri decreti, «caso per caso per specifiche tipologie di rifiuto» includendo anche eventuali valori limite.
  Nel 2013 e nel 2018 erano stati pubblicati solo due decreti «End of waste», relativi rispettivamente al CSS (combustibile solido secondario) e al fresato d'asfalto. Nel maggio 2019 è stato emanato il Decreto ministeriale n. 132 che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei prodotti assorbenti per la persona (PAP) e nel mese di marzo 2020 è stato emanato il Decreto ministeriale 31 marzo 2020, n. 78 recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto della gomma vulcanizzata derivante da pneumatici fuori uso.
  Il Ministero ha recentemente attivato le istruttorie tecniche per l'emanazione di altri decreti ministeriali relativi al pastello di piombo, alle plastiche miste, alla carta da macero e al pulper (scarto prodotto dall'industria cartiaria). Sono state, altresì, avviate le verifiche di fattibilità per altre tipologie di rifiuti, attenzionate dal mercato, quali il vetro sanitario, la vetroresina, i rifiuti inerti da spazzamento strade, gli oli alimentari esausti, le ceneri da altoforno e i residui da acciaieria.
  Per quanto attiene, nello specifico, al settore tessile, il Ministero dell'ambiente ha avviato nel 2020 l'attività istruttoria per la predisposizione del decreto EoW rifiuti tessili. L'argomento è estremamente complesso per via dell'eterogeneità di materiali che compongono ciascun capo di abbigliamento. Entro la fine dell'anno saranno concluse le attività di confronto con gli stakeholders del settore a partire dai distretti industriali a vocazione tessile.
  Successivamente potrà proseguire l'iter per l'approvazione del decreto.
  Da quanto esposto si evince, dunque, l'assoluto rilievo del tema relativo all'attuazione dell'articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo n. 152/2006, che disciplina, appunto, il cosiddetto «End of Waste», per l'economia circolare di cui il Ministero dell'ambiente è attore principale.