ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04872

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 417 del 28/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: MISTO-POPOLO PROTAGONISTA-ALTERNATIVA POPOLARE (AP)-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI)
Data firma: 28/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/10/2020
Stato iter:
29/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/10/2020
Resoconto BOLOGNA FABIOLA MISTO-POPOLO PROTAGONISTA-ALTERNATIVA POPOLARE (AP)-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI)
 
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2020
Resoconto ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/10/2020
Resoconto BOLOGNA FABIOLA MISTO-POPOLO PROTAGONISTA-ALTERNATIVA POPOLARE (AP)-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/10/2020

SVOLTO IL 29/10/2020

CONCLUSO IL 29/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04872
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Mercoledì 28 ottobre 2020, seduta n. 417

   BOLOGNA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   le principali misure utilizzate per contrastare la pandemia da Covid-19, non esistendo ancora né vaccino né terapia medica specifica, consistono nei metodi di isolamento distanziamento sociale;

   per affrontare la fase di convivenza con il virus, l'articolo 2 del cosiddetto decreto Rilancio (decreto-legge n. 34 del 19 maggio 2020) ha previsto un rafforzamento strutturale della rete ospedaliera del sistema sanitario nazionale, mediante l'adozione di specifici piani regionali di riorganizzazione, in grado di fronteggiare in maniera adeguata le emergenze pandemiche come quella da Covid-19;

   i piani regionali di riorganizzazione delle reti ospedaliere, sottoposti all'approvazione del Ministero della salute, sono recepiti nei programmi operativi regionali per la gestione dell'emergenza Covid-19 (di cui all'articolo) 18 del decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020);

   la separazione dei percorsi assistenziali di accesso alle strutture sanitarie, alle aziende ospedaliere e agli ambulatori territoriali è uno strumento di contenimento del contagio che tutela sia i pazienti più fragili con patologie oncologiche, ematologiche, cardiologiche, neurologiche, pneumologiche e patologie croniche, sia gli operatori sanitari che inevitabilmente sono tra i soggetti maggiormente a rischio d'infezione da Sars-Cov-2;

   vista la seconda ondata nella diffusione del virus e l'esacerbazione dei contagi, è necessario valutare a livello nazionale la concreta attuazione delle modalità di differenziazione dei percorsi assistenziali nelle aziende ospedaliere e nei territori per i pazienti sospetti o affetti da Sars-Cov-2 e per i pazienti con patologia cronica:

    a) percorsi assistenziali di accesso alle strutture sanitarie, inclusi i pronto soccorso, differenziati a seconda che siano o meno pazienti sospetti o affetti da Sars-Cov-2;

    b) specifici percorsi assistenziali di accesso nelle aziende ospedaliere per i pazienti con patologie oncologiche, ematologiche, cardiologiche, neurologiche, pneumologiche, patologie croniche differenziati a seconda che siano o meno pazienti sospetti o affetti da Sars-Cov-2;

    c) specifici percorsi assistenziali di accesso negli ambulatori territoriali sia per le cure primarie, sia per la medicina specialistica ambulatoriale, a seconda che siano o meno pazienti sospetti o affetti da Sars-Cov-2 anche in considerazione della campagna di vaccinazione antinfluenzale –:

   se il Ministro interrogato intenda valutare l'opportunità di adottare, d'intesa con la Conferenza Unificata, un protocollo di monitoraggio della attuazione dei percorsi assistenziali specifici per garantire una uniformità di presa in carico differenziata per le patologie oncologiche, ematologiche, cardiologiche, neurologiche, pneumologiche, croniche su tutto il territorio nazionale.
(5-04872)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04872

  L'emergenza pandemica da COVID-19 ha posto l'esigenza di un rinnovamento organizzativo teso ad una diffusa ed uniforme traduzione operativa dei princìpi di «primary health care» raccomandati dall'OMS, come fondamentali per una efficace tutela della salute nelle nostre comunità.
  Il nuovo Patto per la salute 2019-2021 aveva già puntato al rafforzamento della «governance» del sistema sociosanitario territoriali; attraverso una programmazione concertata con le Autonomie locali (piani territoriali integrati con gli ambiti sociali), per assicurare una migliore risposta assistenziali; ai bisogni delle persone affette da patologie croniche.
  Per tali finalità è stato adottato l'articolo 1 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni nella legge n. 77 del 2020, che ha disposto specifici finanziamenti per la definizione delle misure già tracciate dal Nuovo Patto per la salute 2019-2021, per lo sviluppo dei servizi di prevenzione e tutela della salute afferenti alle reti territoriali del Servizio sanitario nazionale.
  Si aggiungono, quindi, alle misure delineate dal Nuovo Patto per la salute, ulteriori disposizioni programmatorie e di prevenzione, individuate specificamente in ragione della pandemia in corso.
  Inoltre, l'articolo 29 del decreto-legge n. 104 del 2020, convertito nella legge n. 106 del 2020, ha previsto un intervento straordinario «per complessivi 478.218.772 euro», al fine di consentire alle Regioni e alle Province Autonome di predisporre Piani Operativi Regionali per il recupero delle liste di attesa, approntando uno strumento ulteriore per agevolare il tempestivo recupero dei ritardi nella, erogazione delle prestazioni di cura e assistenza accumulati durante la fase della emergenza sanitaria.
  Per garantire il coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, così come implementate nei piani regionali, in attuazione delle misure previste dal decreto-legge n. 34, le regioni e le province autonome potranno provvedere, altresì, all'attivazione di Centrali Operative, che svolgono le funzioni di raccordo fra i servizi e con il sistema di emergenza-urgenza.
  Nell'ambito del rafforzamento della rete territoriale, le Regioni e PPAA potranno altresì attivare strumenti di telemedicina, per i quali il citato decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, ha stanziato delle risorse, in particolare per il monitoraggio e l'assistenza alle persone fragili, superando l'attuale fase di organizzazione emergenziale e consentendo una ripresa delle attività assistenziali ordinarie.
  In particolare, l'articolo 1 del decreto-legge stabilisce, tra l'altro che le Regioni e PPAA predispongano un Piano di riorganizzazione dell'assistenza territoriale, che viene recepito nei programmi operativi di cui all'articolo 18, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 13, convertito, con modificazioni, dal la legge 24 aprile 2020 n. 27.
  Inoltre, il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modificazioni dalla legge 5 giugno 2020, n. 40, ha previsto che i medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta si dotino di sistemi di piattaforme digitali che consentano il contatto ordinario e prevalente con i pazienti fragili e cronici gravi, collaborando a distanza, nel caso in cui non siano dotati di dispositivi di protezione individuale idonei, per la sorveglianza clinica dei pazienti in quarantena o in isolamento, o in fase di guarigione, dimessi precocemente dagli Ospedali.
  Il Ministero della salute, allo scopo di prevedere adeguate misure di prevenzione del rischio di contrarre l'infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti affetti da patologie oncologiche, è intervenuto con la Circolare n. 7023 del 10 marzo 2020 «Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da COVID-19», redatta su iniziativa del Comitato Tecnico-Scientifico del Dipartimento della Protezione Civile, nella considerazione che la garanzia della prosecuzione della cura è basilare in questa particolare situazione di emergenza, assicurando la prosecuzione dei trattamenti oncologici senza comprometterne l'efficacia e salvaguardando, allo stesso tempo, i pazienti e i medici dal rischio infettivo. Nello specifico, nella suddetta Circolare si raccomanda alle strutture sanitarie di identificare ed istituire percorsi e spazi dedicati ai pazienti in questione. Inoltre, con l'obiettivo della continuità, della cura, il Ministero della salute ha fornito ulteriori indicazioni con la Circolare n. 7422 del 16 marzo 2020, nella quale si indicano come non procrastinabili le prestazioni afferenti alla sfera oncologica; e con la Circolare n. 8076 del 30 marzo 2020 nella quale, in modo più chiaro ed esplicito, è stato raccomandato di includere nelle attività non procrastinabili, sia ambulatoriali che di ricovero, tutte le attività programmate di ambito oncologico. Con la Circolare n. 11408 del 1° giugno 2020 è stata raccomandata la definizione di percorsi dedicati, con particolare attenzione a categorie di pazienti fragili e immunodepressi (es. percorso oncologico, percorso pediatrico, percorso geriatrico).
  È stato, altresì, predisposto dall'Istituto superiore di sanità in collaborazione con il Ministero della salute e il Coordinamento delle Regioni e Province Autonome, il documento «Elementi di preparazione e risposta a COVID-19 nella stagione autunno-invernale», diramato con la Circolare n. 27007 del 1° agosto 2020, che comprende tutte le attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e per mitigare il loro impatto durante una emergenza di sanità pubblica. Il documento è corredato da specifiche «checklist» di verifica dello stato di preparazione dei servizi sanitari, inclusi i percorsi dedicati.