ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04756

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 407 del 13/10/2020
Firmatari
Primo firmatario: PEZZOPANE STEFANIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/10/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2020
BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2020
MORGONI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2020
PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 13/10/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/10/2020
Stato iter:
14/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/10/2020
Resoconto PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/10/2020
Resoconto PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/10/2020

SVOLTO IL 14/10/2020

CONCLUSO IL 14/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04756
presentato da
PEZZOPANE Stefania
testo di
Martedì 13 ottobre 2020, seduta n. 407

   PEZZOPANE, BRAGA, BURATTI, MORGONI e PELLICANI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   resta ancora senza soluzione – per la mancata messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso – la difficile convivenza fra i tre sistemi coesistenti sotto l'ombra del massiccio del Gran Sasso: quello naturale del bacino idrico, che fornisce acqua potabile a quasi un milione di persone, e i due sistemi antropici dell'autostrada e dei Laboratori nazionali di fisica nucleare;

   ormai da anni, 100 litri al secondo di acqua vanno persi dal punto di captazione sotto ai Laboratori di Fisica nucleare del Gran Sasso;

   con riferimento alle gallerie, dopo l'intervento della magistratura, che ha chiesto il processo per i vertici dei laboratori, di Ruzzo Reti e di Strada dei parchi per «inquinamento ambientale», l'unica azione messa in campo è la riduzione a una sola corsia del traforo del Gran Sasso, percorribile alla velocità massima di 60 chilometri all'ora, mentre la regione deve ancora approvare la carta delle aree di salvaguardia delle falde idropotabili, obbligatoria dal 2006;

   in questi mesi sono stati dispersi oltre 6 miliardi di litri d'acqua, utili a dissetare una città di 40.000 persone, mentre la regione Abruzzo vive una crisi idrica con il 50 per cento dei corpi idrici classificato ormai in qualità «scadente» dall'Arta, ed è costretta alla potabilizzazione delle acque del fiume Vomano;

   inoltre, non è stata ancora avviata la rimozione delle 2.300 tonnellate di sostanze pericolose, trimetilbenzene e acqua ragia, stoccate nei Laboratori che, secondo quanto richiesto dalla regione, vanno rimosse entro il 31 dicembre di quest'anno;

   l'acqua è un bene fondamentale per l'essere umano e la sua tutela deve essere prioritaria su tutto il resto; le crisi idriche, oltre ad incidere pesantemente sui diritti fondamentali dei cittadini, portano a conseguenze economiche gravissime in un territorio, dal turismo alle attività riproduttive –:

   quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, in relazione alle questioni esposte in premessa, per la messa in sicurezza ambientale dell'acquifero del Gran Sasso e per garantire, quindi, la piena applicazione delle norme di tutela ambientale delle acque e dei lavoratori, con la rimozione delle sostanze dichiarate pericolose dai Laboratori di fisica e la messa in sicurezza dei tunnel autostradali senza compromettere l'acquifero.
(5-04756)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04756

  Con riferimento alle questioni poste, ferme restando le competenze del Ministero della salute per gli aspetti sanitari, si segnala che la problematica rappresentata è nota da tempo al Ministero dell'ambiente.
  Il tema in questione nasce dal fatto che, a seguito dei lavori effettuati per la realizzazione della Galleria Autostradale del Traforo del Gran Sasso e dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell'istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è stata rilevata l'esistenza di una consistente falda acquifera attualmente in uso a scopo idropotabile, che soddisfa il fabbisogno di circa 700 mila abitanti dei Comuni delle Province di Teramo e dell'Aquila. La particolare ubicazione della risorsa, ricadente tra i due centri di pericolo, Laboratori Nazionali del Gran Sasso e Galleria autostradale, non permette il rispetto dei dettami dall'articolo 94 del decreto legislativo n. 152 del 2006, con particolare riferimento alla delimitazione e disciplina della cosiddetta «zona di tutela assoluta» e della cosiddetta «zona di rispetto». La presenza di tali centri di pericolo rende, infatti, vulnerabili le fonti di approvvigionamento in questione. Peraltro, i LNGS sono classificati come «impianti a rischio di incidente rilevante».
  Pertanto, al fine di mettere in sicurezza la falda idropotabile sono stati attuati dalla Regione diversi interventi, per un costo complessivo di circa 80 milioni di euro. In particolare, sono stati attivati:
   un sistema di dreni, lateralmente e al di sopra della volta delle due gallerie autostradali per una lunghezza di 5 km, che porta l'acqua della falda ad una condotta di cemento che corre sotto ognuna delle due gallerie;
   un sistema di allerta rapido con monitoraggio in continuo per dare immediato avviso nel caso in cui vi sia presenza di sostanze indesiderate. Inoltre, tra la Regione e gli altri Enti territoriali coinvolti è stato attuato, nel 2017, un Protocollo di intesa secondo cui, nel caso in cui i centri coinvolti abbiano necessità di operare particolari interventi, questi siano immediatamente segnalati per consentire il tempestivo avvio di opportuni controlli. Successivamente, con la legge n. 55 del 2019 di conversione del decreto-legge n. 32 del 2019, è stata prevista la nomina del Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso e con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 novembre 2019 è stato nominato Commissario straordinario il Prof. Gisonni, il cui incarico avrà termine il 31 dicembre 2021.

  Con la richiamata legge è stato, inoltre, stabilito che la protezione dei punti di captazione deve essere garantita dall'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza determinati dall'attività del Commissario cui compete altresì la messa in sicurezza delle gallerie autostradali e dei laboratori. Per la definizione dei progetti e, per la realizzazione degli interventi strutturali di completa messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso e del sistema di captazione delle acque potabili, è stata autorizzata la spesa complessiva di euro 20 milioni per l'anno 2019, 50 milioni per l'anno 2020 e 50 milioni per l'anno 2021.
  Inoltre, recenti modifiche della normativa comunitaria e nazionale in materia di acque destinate al consumo umano (direttiva 2015/1787 e decreto ministeriale del Ministero della salute di concerto con il Ministero dell'ambiente 14 giugno 2017) hanno introdotto la possibilità di applicare il modello dei Water Safety Plans (Piani di Sicurezza dell'Acqua — PSA) alla filiera idropotabile. Tale modello prevede un'attenta valutazione del rischio in relazione alle caratteristiche sito-specifiche delle zone di approvvigionamento, con particolare riferimento a pressioni ed impatti che potrebbero avere influenza sulla qualità dell'acqua destinata al consumo umano, consentendo una gestione basata sulla prevenzione dei rischi e applicando un monitoraggio mirato.
  A tal proposito, l'ISS sta seguendo, nell'ambito di un gruppo di lavoro con i vari Enti interessati, la redazione del PSA per il Sistema idrico del Gran Sasso, in fase di finalizzazione.
  Da ultimo, in merito alla dismissione degli esperimenti LVD e Borexino da parte dei Laboratori del Gran Sasso, la Regione Abruzzo ha segnalato che sono state esperite, con esito positivo, le procedure ambientali previste (VINCA) e i Laboratori hanno, nel corso delle ultime riunioni della Commissione e in riscontro alle richieste, di avanzamento delle attività da parte della Regione stessa, assicurato il rispetto della scadenza del 31 dicembre 2020.