ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04623

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 397 del 22/09/2020
Firmatari
Primo firmatario: PEZZOPANE STEFANIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020
BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020
MORGONI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020
PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 22/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/09/2020
Stato iter:
23/09/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/09/2020
Resoconto PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 23/09/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 23/09/2020
Resoconto PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/09/2020

SVOLTO IL 23/09/2020

CONCLUSO IL 23/09/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04623
presentato da
PEZZOPANE Stefania
testo di
Martedì 22 settembre 2020, seduta n. 397

   PEZZOPANE, BRAGA, BURATTI, MORGONI, ORLANDO e PELLICANI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   con la sentenza pubblicata il 6 aprile 2020, il Consiglio di Stato ha definitivamente sancito la responsabilità della multinazionale dell'energia Edison dell'inquinamento ambientale e di conseguenza della bonifica delle aree inquinate 2A e 2B e zone limitrofe della mega discarica Montedison di Bussi sul Tirino;

   la società Edison ha presentato una serie di ricorsi contro tale pronuncia per evitare di dover pagare la bonifica della suddetta discarica dichiarando di non avere alcuna responsabilità o obbligo rispetto alle aree 2A e 2B e limitrofe del Sin di Bussi;

   la situazione è precipitata quando lo scorso maggio, dopo un mese dalla storica sentenza, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha annullato la gara d'appalto (da 38 milioni di euro) aggiudicata nel lontano febbraio 2018 per la bonifica delle due aree, sulla base solo di un parere interlocutorio del Consiglio superiore dei lavori pubblici che ha ravvisato uno scarso grado di approfondimento dei contenuti progettuali iniziali posti a base di gara;

   infatti, serpeggia un timore tra i cittadini e le istituzioni abruzzesi che tale decisione possa essere il volano su cui la Edison può agganciare il proprio interesse a non fare la bonifica con la rimozione integrale dei rifiuti (prevista dal commissario straordinario) ma una tombatura che costa molto meno ma che lascia le sostanze tossiche sul territorio;

   il sottosegretario per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare ha rassicurato sul fatto che Edison dovrà ottemperare (dando seguito alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato) alla bonifica e che le risorse pubbliche già destinate alla bonifica per 50 milioni di euro e attribuite alla «contabilità speciale» e che dovevano servire a finanziare l'intervento a spese dello Stato, torneranno a breve nella disponibilità del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e potranno essere utilizzate, d'intesa con la regione Abruzzo, per altri interventi di bonifica all'interno dello stesso Sin;

   le comunità di questi territori stanno pagando un prezzo elevatissimo per i danni legati all'inquinamento dei richiamati siti e attendono ora con urgenza risposte concrete da parte delle istituzioni preposte –:

   quali siano i tempi previsti per la bonifica ad opera della Edison e quali iniziative intenda adottare per velocizzare l'erogazione dei fondi e gli interventi di bonifica dei richiamati siti, superare l'attuale fase di stallo e fornire risposte concrete alle comunità locali.
(5-04623)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 settembre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04623

  Con riferimento alle questioni poste, occorre, innanzitutto, evidenziare che il progetto presentato da RTI Dec Deme, risultato aggiudicatario, è stato sottoposto, ai sensi di legge, al parere obbligatorio del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il Consiglio, nell'esaminare la documentazione relativa al progetto definitivo degli interventi di bonifica e messa in sicurezza delle aree industriali di Bussi sul Tirino, con parere del 24 gennaio 2019, non ha reso parere «meramente interlocutorio» ma, al contrario, ha rilevato una pesante carenza nel grado di approfondimento del progetto definitivo. In particolare, la carenza progettuale riscontrata, a parere del Consiglio Superiore, rendeva impossibile la redazione di un progetto definitivo corretto, approfondito e rispondente ai requisiti minimi della normativa tecnica vigente, in particolare per quanto concerneva la stima delle volumetrie dei rifiuti e dei terreni interessati dall'attività di rimozione, caratterizzazione e trasporto a discarica, aspetti che peraltro erano destinati a produrre ripercussioni dirette sul Quadro Economico. Tale parere ha determinato un arresto procedimentale poiché i vizi evidenziati non sono sanabili senza violare le regole elementari dell'evidenza pubblica. Tali radicali vizi, infatti, inficiano il bando e non è possibile modificare ex post le regole della procedura senza alterare la par condicio ed incorrere in ipotesi di reato. Conseguentemente, l'annullamento dell'aggiudicazione, nonché di tutti gli atti presupposti, ivi compreso il bando di gara, costituisce un atto non solo perfettamente legittimo, ma persino doveroso da parte dell'Amministrazione.
  Si rammenta inoltre che, il 3 maggio 2017, è stato sottoscritto un Accordo di Programma tira Ministero, Regione Abruzzo, Comune di Bussi e Solvay S.p.A. teso all'acquisizione delle aree, a fronte di una cifra simbolica, da parte del comune. Tuttavia, va precisato che il Comune ha autonomamente ritenuto di acquisire le suddette aree senza che fosse stato stipulato il contratto con l'aggiudicataria, in palese violazione del citato Accordo. Questo ha comportato che Solvay, che teneva in funzione la barriera idraulica per effettuare gli emungimenti, abbia avuto titolo per spegnerla, proprio in forza di quanto previsto dall'Accordo di Programma del 2017, che consentiva a Solvay di interrompere le misure di prevenzione quando non fosse stata più proprietaria dell'area.
  Ferme restando le ragioni dei ritardi appena descritte, si segnala, inoltre, che, in seguito alla mancata proroga della disponibilità della contabilità speciale prevista dall'OPCDC n. 365/2016 relativa al subentro del Ministero dell'ambiente nel coordinamento degli interventi in questione, il Ministero stesso ha provveduto a chiudere la contabilità speciale, con riassegnazione delle somme a favore del Ministero dell'economia che saranno disponibili per ulteriori interventi, il che significa che i fondi per la bonifica del SIN sono aumentati e non diminuiti. Ad oggi la Regione Abruzzo, nonostante il Ministero con nota del 25 giugno 2020 abbia chiesto di indicare quali interventi risultino prioritari, per far sì che vengano bonificate aree più estese del SIN, non ha fornito riscontro.
  Quanto alla posizione di Edison, il Ministero, il 27 aprile scorso, ha diffidato la stessa a porre in essere ogni attività tesa ad integrare la caratterizzazione dell'area sulla base della quale sarebbe stata poi obbligata a presentare il progetto di bonifica, specificando che la violazione degli obblighi derivanti dalla nota sentenza del Consiglio di Stato è suscettibile di essere valutata dalla Procura della Repubblica per omessa bonifica.
  Per quanto attiene, infine, le attività poste in essere da Edison nelle aree in oggetto, si ritiene utile rappresentare che, in relazione alla bonifica, al fine di migliorare la definizione del modello concettuale per la progettazione definitiva, Edison con nota del 26 maggio ha trasmesso il documento «Piano di indagine – aree esterne a nord – sito di Bussi sul Tirino». Sul predetto «Piano di indagine» il Ministero ha chiesto a ISPRA, ISS, INAIL, ARTA Abruzzo e ASL di Pescara di esprimere un parere istruttorio. In riscontro ai pareri dei citati Enti, Edison con nota del 14 settembre ha trasmesso una relazione e richiesto la convocazione di un tavolo tecnico per condividere l'approccio delineato.