ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04581

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 395 del 09/09/2020
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/05479
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 09/09/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 09/09/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 09/09/2020
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 09/09/2020


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/09/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/09/2020
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/09/2020
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 10/09/2020
Stato iter:
01/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/10/2020
Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 01/10/2020
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/09/2020

DISCUSSIONE IL 01/10/2020

SVOLTO IL 01/10/2020

CONCLUSO IL 01/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04581
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo di
Mercoledì 9 settembre 2020, seduta n. 395

   DEIDDA, FERRO, GALANTINO e CIABURRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari europei, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della difesa, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'11 dicembre 2017, 25 Stati membri dell'Unione europea hanno formalizzato il loro impegno all'integrazione della difesa europea, con la creazione del programma denominato «cooperazione strutturata permanente» (Pesco), al fine di assicurare una gestione unitaria in ambito comunitario delle iniziative isolate di cooperazione militare;

   la partecipazione al suddetto programma pur se volontaria, successivamente all'adesione, obbliga gli Stati aderenti al rispetto degli impegni, con la conseguenza che, il loro mancato rispetto, dovrebbe determinare la sospensione dal programma in questione del Paese inadempiente;

   l'obiettivo principale del programma suindicato dovrebbe essere quello di rafforzare la capacità di difesa dell'Unione europea, mettendo in comune risorse per lo sviluppo degli armamenti – come droni e carri armati – in maniera cooperativa, riducendo, conseguentemente, le incompatibilità esistenti tra i vari sistemi di difesa;

   la Francia e la Germania – pur avendo aderito al citato programma di cooperazione – hanno autonomamente avviato il progetto denominato «Main Ground Combat System», per lo sviluppo di un nuovo carro armato da combattimento – o, forse, di una nuova famiglia di veicoli e sistemi di combattimento terrestri – al fine di sostituire, entro il 2035, i Leopard 2 e i Leclerc: e ciò, con la condivisione al 50 per cento dei costi del progetto e la conseguente ripartizione dei diritti di proprietà intellettuale per l'uso futuro delle tecnologie sviluppate;

   da quel che risulta, altri Paesi europei – tra cui Italia e Polonia – avrebbero richiesto più volte di partecipare al progetto in questione e, in particolare, alla prima fase iniziale del medesimo, mentre i due Stati promotori avrebbero negato ripetutamente la partecipazione, manifestando la volontà di consentire l'ingresso di Paesi terzi esclusivamente al termine della prima fase di sviluppo, vale a dire dopo la realizzazione di un dimostratore tecnologico;

   allo stato, l'Italia sta sviluppando – per mezzo del Consorzio Iveco Dvd – Leonardo – il programma di «Ammodernamento di mezza vita» dell'attuale carro armato Ariete, allestito dal Consorzio Iveco-Oto Melara a partire dalla seconda metà degli anni '90: programma che appare non più procrastinabile – in quanto finalizzato a sanare il divario creatosi con le piattaforme dei Paesi alleati, al punto da limitarne l'interoperabilità, anche al fine di rispettare gli impegni italiani assunti nell'ambito della Nato – e che, per il valore dell'investimento, può essere qualificato quale vero e proprio programma di sviluppo, tale da essere incluso nell'ambito della Pesco;

   appare necessario, conseguentemente, contrastare l'atteggiamento, a giudizio degli interroganti inaccettabile, dell'asse franco-tedesco – contrario allo spirito del programma di cooperazione europea e finalizzato unicamente ad escludere dalla produzione delle tecnologie in via di sviluppo le industrie degli altri Paesi – promuovendo lo sviluppo di un altro programma di cooperazione in ambito europeo, con l'adesione di altri Stati pure partecipanti alla Pesco anche al fine di ottenere dalla stessa Unione europea le risorse necessarie per la copertura di parte delle spese di sviluppo e progettazione –:

   se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intendano adottare al fine di contrastare l'atteggiamento assunto dall'asse franco-tedesco, se del caso, con l'avvio di altre iniziative di cooperazione in ambito europeo, anche al fine di tutelare la posizione dell'industria nazionale del settore.
(5-04581)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-04581

  In merito al progetto franco-tedesco relativo alla realizzazione di un nuovo carro armato da combattimento, va preliminarmente osservato che esso non rientra nell'alveo delle iniziative PESCO; peraltro, qualora il progetto avesse fatto parte della Cooperazione, un suo eventuale allargamento alla partecipazione di altri Paesi sarebbe comunque rientrato nella discrezionalità degli Stati Membri promotori.
  Nella medesima ottica, va puntualizzato che l'adesione alla Cooperazione Strutturata Permanente non preclude la sottoscrizione di accordi di natura intergovernativa, ovvero industriale, tra gli Stati Membri al di fuori della sua cornice.
  Ciò doverosamente premesso, va detto che la Difesa ha sempre dedicato la massima attenzione al progetto in questione, sfruttando reiteratamente – come avvenuto in sede di colloqui bilaterali anche recenti – ogni plausibile occasione per promuovere un cambio di postura dell'attuale consorzio franco-tedesco in favore di una partecipazione italiana sin dalla fase iniziale.
  Va comunque precisato che, in ogni caso, sul tema del «Main Battle Ground Tank» la Difesa è impegnata ad individuare ulteriori possibili soluzioni, qualora il progetto del consorzio in questione non veda soddisfatte le aspettative nazionali. Al riguardo, sono in valutazione opzioni alternative in stretta sinergia con il comparto industriale; in particolare, si sta proseguendo nella ricerca di possibili partner strategici allo scopo di proporre, in maniera coerente, una progettualità volta allo sviluppo in cooperazione di un carro europeo.
  Ciò, nell'ottica di non «perdere terreno» rispetto all'iniziativa franco-tedesca qualora essa non venga aperta ad eventuali altri partner.
  Nello stesso tempo, al fine di poter continuare a disporre di assetti prontamente impiegabili, l'impegno nazionale è focalizzato su un'azione mirata a migliorare le prestazioni del Carro ARIETE garantendone il mantenimento allo stato dell'arte affinché possa essere aderente alle specifiche capacitive delineate nei requisiti sia Nazionali che NATO, così da poter fungere da «soluzione ponte» fino al ripianamento con una piattaforma di nuova generazione.
  Al riguardo, è già stato assegnato un contratto al CIO – il Consorzio Leonardo/Iveco che lo ha prodotto tra il 1995 ed il 2002 – per un ammontare di 35 milioni di euro per la realizzazione di 3 prototipi, funzionali al successivo ammodernamento di mezza vita (Middle Life Update – MLU), di ulteriori 125 carri.
  Per completezza d'informazione, rappresento, infine, che l'ipotesi di far rientrare l'MLU del carro ARIETE nell'ambito dei progetti PESCO, prospettata dall'interrogante, non è percorribile in virtù del fatto che il regolamento della Cooperazione prevede che, per essere eleggibile, un progetto debba avere almeno due partecipanti, mentre l'assetto in parola è in dotazione alle sole Forze Armate italiane.