ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04516

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 387 del 05/08/2020
Firmatari
Primo firmatario: AMITRANO ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/08/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
INVIDIA NICCOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2020
VILLANI VIRGINIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/08/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/08/2020
Stato iter:
08/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/10/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 08/10/2020
Resoconto AMITRANO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/08/2020

DISCUSSIONE IL 08/10/2020

SVOLTO IL 08/10/2020

CONCLUSO IL 08/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04516
presentato da
AMITRANO Alessandro
testo di
Mercoledì 5 agosto 2020, seduta n. 387

   AMITRANO, INVIDIA e VILLANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 42, comma 2, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, stabilisce che nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all'Inail che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell'infortunato;

   le prestazioni Inail nei casi accertati di infezioni da coronavirus in occasione di lavoro, sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell'infortunato con la conseguente astensione dal lavoro e, in via preliminare, si precisa che, secondo l'indirizzo vigente in materia di trattazione dei casi di malattie infettive e parassitarie, l'Inail tutela tali affezioni morbose, inquadrandole, per l'aspetto assicurativo, nella categoria degli infortuni sul lavoro;

   sono destinatari di tale tutela, i lavoratori dipendenti e assimilati, nonché i lavoratori parasubordinati, sportivi professionisti dipendenti e lavoratori appartenenti all'area dirigenziale;

   nell'attuale situazione pandemica, l'ambito della tutela riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti maggiormente ad un elevato rischio di contagio, ma dalle denunce all'Inail risulta che le condizioni di elevato rischio di contagio possono essere ricondotte anche ad altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/l'utenza;

   dalle rilevazioni Inail del 30 giugno 2020 emerge un primo quadro generale in merito ai contagi da Covid-19 sul lavoro e dalle verifiche di controllo è risultato che molte imprese non hanno rispettato le misure per evitare la diffusione del contagio;

   la verifica sul rispetto delle regole anti-contagio, messe a punto nel protocollo sulla sicurezza, ha portato a condurre controlli su 6.046 imprese, che occupano complessivamente poco meno di 142 mila lavoratori: tra queste imprese, circa 1.184 sono risultate irregolari; inoltre, dal rapporto emerge che sono state irrogate sanzioni per 1.273.600 euro e per 286 imprese con gravi irregolarità, è stata disposta la sospensione dell'attività;

   dalla comunicazione dell'Inail è emerso che le denunce segnalate di infortunio da Covid-19 sul luogo di lavoro sono 49.986, un dato che fotografa la situazione al 30 giugno 2020 ed evidenzia un incremento dei contagi di 965 unità rispetto a due settimane prima;

   dai dati emersi, risulta che la categoria da cui provengono più segnalazioni, circa il 40 per cento, è quella del personale sanitario e tra questi in oltre 8 casi su 10 si tratta di infermieri; per quanto riguarda i decessi è la sanità a pagare il prezzo più alto, poiché su 252 vittime oltre un terzo lavorava in ospedali e strutture sanitarie; inoltre, emerge che tra le categorie che registrano più casi letali seguono i servizi di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, alimentari), le attività di alloggio e ristorazione, il commercio e il trasporto e magazzinaggio; le predette categorie non esauriscono, però, l'ambito di intervento in quanto residuano altri casi, anch'essi meritevoli di tutela –:

   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative volte ad incrementare le misure preventive negli ambienti di lavoro, anche attraverso il potenziamento delle attività ispettive nelle aziende, affinché vengano applicate le principali regole precauzionali di sicurezza nei luoghi di lavoro, al fine di prevenire gli infortuni in quei settori aziendali ove i lavoratori e le lavoratrici risultano essere particolarmente esposti al rischio di contagio da SARS-CoV-2.
(5-04516)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 ottobre 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04516

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante richiama l'attenzione sull'incremento delle misure preventive contro il contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro.
  Preliminarmente, voglio ricordare il particolare impegno personale del Ministro del lavoro nel corso dell'emergenza sanitaria da COVID-19 che ha portato all'adozione di Protocolli condivisi per assicurare che anche durante la fase emergenziale si potesse lavorare in condizioni di salute e sicurezza.
  Ciò ha rappresentato uno straordinario risultato che, grazie al ruolo delle Istituzioni e al senso di responsabilità delle Parti sociali, ha consentito la graduale ripresa delle attività produttive e commerciali nei vari settori, nel rispetto di adeguati livelli di prevenzione e protezione dal rischio di contagio.
  Nell'ambito della complessiva attività di competenza, segnalo che il personale ispettivo dell'Ispettorato nazionale del lavoro e i militari del Comando Carabinieri Tutela del lavoro hanno posto in essere numerosi accessi in aziende, finalizzati alle verifiche sulla corretta attuazione dei protocolli per la prevenzione del contagio da Covid-19.
  A livello nazionale, gli accertamenti hanno evidenziato la mancata attuazione delle misure anti contagio nel 16 per cento delle aziende, con 3558 contestazioni e 391 proposte di chiusura formulate ai Prefetti.
  Per quanto concerne il quesito posto dagli Onorevoli interroganti, voglio sottolineare che il tema è di grande importanza per il Ministero del lavoro e che è volontà del Governo rafforzare le misure preventive negli ambienti di lavoro, anche attraverso il potenziamento delle attività ispettive nelle aziende.
  Voglio, inoltre, ricordare, che nell'ambito del coordinamento delle attività ispettive esercitato dall'INL, le istruzioni impartite dall'ispettorato nazionale alle proprie articolazioni territoriali sono state trasmesse anche dall'INAIL alle proprie strutture territoriali in vista di un possibile coinvolgimento degli ispettori Inail, nell'ambito dei piani di intervento delle Commissioni regionali di programmazione mensile dell'attività di vigilanza.
  Peraltro, si precisa che gli ispettori Inail, nell'espletamento delle ordinarie attività segnalano alle Autorità competenti le situazioni in cui le misure di prevenzione e protezione risultino, all'atto dell'accesso nei luoghi di lavoro, disapplicate in modo evidente, come indicato nel documento tecnico predisposto dall'istituto recante le misure di prevenzione e contenimento del contagio a tutela del personale ispettivo.
  Voglio peraltro sottolineare che una delle priorità del Ministero del lavoro è rendere il mercato del lavoro diventi più sicuro. Sul punto, segnalo, che tale tematica è oggetto di uno specifico progetto del Ministero del lavoro nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al fine di accedere alle risorse del cosiddetto Recovery Fund.
  Un progetto dedicato al rafforzamento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, considerati un bene primario da tutelare e al contempo elementi indispensabili per creare un tessuto produttivo moderno ed efficiente sull'intero territorio nazionale. Le direttrici da seguire sono essenzialmente riconducibili alla progettazione e implementazione di dispositivi e sistemi di nuova generazione per la prevenzione e mitigazione del rischio individuale, collettivo e ambientale. In questo percorso si inserisce anche la sfida di accelerare il processo di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche e delle imprese, consentendo così una gestione più efficace dei rischi nei luoghi di lavoro e la diffusione di modelli innovativi.
  Infine segnalo che presso il Ministero lavora già da qualche tempo un tavolo di esperti che in raccordo condiviso con altri attori interistituzionali sta elaborando un disegno di legge delega in materia di salute e sicurezza sul lavoro.