ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04472

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 381 del 28/07/2020
Firmatari
Primo firmatario: MORETTO SARA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 28/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/07/2020
Stato iter:
29/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/07/2020
Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 29/07/2020
Resoconto BUFFAGNI STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 29/07/2020
Resoconto MORETTO SARA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/07/2020

SVOLTO IL 29/07/2020

CONCLUSO IL 29/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04472
presentato da
MORETTO Sara
testo di
Martedì 28 luglio 2020, seduta n. 381

   MORETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 68 della legge 221 del 2015 ha istituito, il catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e ambientalmente favorevoli in attuazione degli impegni derivanti da «Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente sostenibile e inclusiva» [COM (2010) 2020 definitivo], dalle raccomandazioni del Consiglio n. 2012/C219/14 e n. 2013/C217/11 e dal regolamento (UE) n. 691/2011, in accordo il Rapporto Ocse 2013 e con la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro del 20 al 22 giugno 2012;

   la legge n. 160 del 2019 ha istituito una commissione per lo studio e l'elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e per la ridefinizione, entro il 31 ottobre 2020, del sistema delle esenzioni in materia di trasporto merci, navale e aereo, di agricoltura e usi civili;

   la commissione starebbe elaborando la rimodulazione dell'accisa sul gas naturale impiegato per usi industriali termoelettrici esclusi, per coloro che hanno consumi superiori a 1.200.000 metri cubi annui, una misura che avrebbe effetti diretti sulla competitività delle imprese italiane;

   il gas naturale secondo il recente piano nazionale energia e clima è una fonte strategica per la fase di transizione energetica, perché meno inquinante delle altre fonti fossili e perché al momento non sostituibile in molti processi industriali per mancanza di tecnologie alternative. Per molte aziende manifatturiere costituisce una materia prima per l'alta incidenza che ha il costo energetico sui costi di produzione, pari anche al 30 per cento;

   il gas naturale è alla base del riciclo industriale di numerose tipologie di rifiuti residui; la riduzione di accisa ai soggetti che registrano consumi superiori a 1.200.000 metri cubi annui rischia di rendere non più competitive le attività di riciclo nel nostro Paese, con possibili impatti al raggiungimento di obiettivi ambientali nazionali;

   il 26 giugno 2020 il Ministro dello sviluppo economico, al fine di ridurre il differenziale di prezzo rispetto ai players industriali europei, fino a 3 euro per megawattora, ha emanato delle misure per facilitare la transizione di importanti settori industriali gasivori ed evitarne la delocalizzazione

   quali iniziative di competenza intenda adottare, nell'ottica di un coordinamento delle politiche energetiche, ambientali e industriali, al fine di garantire che non si generi un aggravio, anche indiretto, sulle aliquote per l'utilizzo di gas naturale per usi industriali, dato che tale fonte energetica costituisce, di fatto, una materia prima, in mancanza di opzioni tecnologiche economicamente alternative al suo utilizzo.
(5-04472)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04472

  Com’è noto il Ministero dello sviluppo economico sta attuando una strategia industriale di ampio respiro sul Green New Deal, per una transizione energetica che sia al contempo un'opportunità di sviluppo per il sistema produttivo italiano. In più occasioni, lo stesso Ministro Patuanelli ha parlato delle misure messe in campo per facilitare la transizione di importanti settori industriali gasivori ed evitarne la delocalizzazione. In particolare, sono state avviate due misure, una di carattere nazionale e l'altra in corso di notifica alla Commissione UE che consentiranno di ridurre il differenziale di prezzo rispetto ai players industriali europei nel settore del gas.
  Ciò premesso, con riguardo allo specifico quesito posto dall'Onorevole interrogante vorrei preliminarmente ribadire il principio secondo il quale i sussidi, cui si fa riferimento, sono per loro natura fattori distorsivi del mercato e possono determinare scelte produttive squisitamente per ragioni economiche.
  Proprio in quest'ottica, la Commissione interministeriale per lo studio e l'elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (istituita con Decreto del Ministero dell'ambiente n. 29 del 5 febbraio 2020 e composta da rappresentanti del Ministero dell'economia e delle finanze, del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali), ha perseguito l'obiettivo di «convertire» i sussidi ambientalmente dannosi (cosiddetti SAP), presenti nel Catalogo, in sussidi ambientalmente favorevoli (cosiddetti SAF).
  La finalità ultima di questo processo, consiste nel riorientare le risorse già attribuite ad uno specifico settore verso soluzioni «green» ovvero ambientalmente sostenibili e virtuose, senza incidere sui soggetti e sulle categorie attualmente percettori delle agevolazioni (con una logica che si può, pertanto, definire a «SALDO ZERO»). Proprio la «logica a saldo zero», con cui sono stati pensati gli interventi proposti, va nella direzione di fornire alle imprese che sappiano cogliere questa opportunità, risorse per riorganizzare il processo produttivo in termini di innovazione tecnologica e sostenibilità.
  Alla luce di queste finalità, sentito anche il Ministero dell'ambiente sul punto, lo stesso ha riferito che la Commissione ambiente ha formulato alcune proposte normative volte a rimodulare sette SAD previsti nel Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli 2018. Su queste proposte, per le quali è tutt'ora in corso un'approfondita istruttoria e una valutazione di impatto ambientale ed economico, si vogliono altresì acquisire i rilievi e le osservazioni della società civile, delle imprese e, più in generale, di tutti quegli stakeholders che sono destinatari delle misure o semplicemente nutrono interesse per il settore e/o la tipologia di intervento.
  Con riferimento alle misure relative al SAD En.Si.20, il MAATM riferisce che si reputa opportuno tener conto che al Gas naturale è attribuita una prestazione ambientale maggiormente favorevole rispetto ad altri combustibili parimenti fossili, secondo quanto previsto dalla Direttiva 2014/94/UE (cosiddetta direttiva DAFI). È in corso, quindi, una ulteriore valutazione tecnica in merito alla possibilità che l'uso del Gas naturale sia sostituito da altri prodotti fossili maggiormente inquinanti che, a seguito della soppressione del beneficio in questione, divenissero maggiormente vantaggiosi in termini economici. Va precisato, altresì, che allo stato attuale, il costo degli investimenti ambientali necessari per utilizzare prodotti alternativi al gas naturale potrebbe non essere parimenti compensato dai benefici derivanti dai nuovi incentivi.
  In conclusione, fermo restando l'obiettivo finale di eliminazione di ogni forma di sussidio che possa causare esternalità ambientali negative, la richiamata Commissione si sta impegnando a trovare le forme e le modalità – in termini di adeguatezza e di gradualità – migliori per pervenire al risultato auspicato, senza pregiudicare in alcun modo i singoli settori produttivi interessati dai sussidi, tento anche conto del Green Deal Europeo, dell'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.