ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04339

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 370 del 13/07/2020
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/06267
Firmatari
Primo firmatario: BILLI SIMONE
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 13/07/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 13/07/2020
DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA LUIS ROBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/07/2020
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 13/07/2020
GRIMOLDI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 13/07/2020
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 13/07/2020
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/07/2020
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER 13/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 13/07/2020
Stato iter:
30/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/07/2020
Resoconto MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 30/07/2020
Resoconto BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/07/2020

DISCUSSIONE IL 30/07/2020

SVOLTO IL 30/07/2020

CONCLUSO IL 30/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04339
presentato da
BILLI Simone
testo di
Lunedì 13 luglio 2020, seduta n. 370

   BILLI, COMENCINI, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, FORMENTINI, GRIMOLDI, PICCHI, RIBOLLA e ZOFFILI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Tribunale unificato dei brevetti (Tub) rappresenterà il foro competente per la risoluzione delle dispute sulla contraffazione e per le cause di revoca/annullamento dei brevetti industriali europei;

   la struttura sarà costituita dal registro, dalla Corte di prima istanza, a sua volta suddivisa in divisioni centrali, locali e regionali, e dalla Corte d'appello;

   le divisioni centrali dovrebbero aver sede a Parigi, Londra e Monaco di Baviera; la Corte d'appello avrà invece sede in Lussemburgo;

   tale Tribunale avrà lo scopo principale di ridurre i costi dei contenziosi e assicurare che il sistema brevettuale europeo funzioni più efficacemente;

   il Tribunale diventerà operativo soltanto previa ratifica da parte della Francia, del Regno Unito e della Germania, ossia dei tre Stati membri che nell'anno successivo alla ratifica hanno depositato il maggior numero di brevetti europei;

   il Tub non rientra formalmente nell'architettura istituzionale dell'Unione europea: è infatti un organismo definito da un Accordo intergovernativo tra 24 Stati membri dell'Unione su 27 (non vi partecipano infatti Polonia, Spagna, Croazia), in aggiunta al recentemente «fuoriuscito» Regno Unito;

   ad oggi sono 16 i Paesi che hanno ratificato l'accordo e, dei tre la cui adesione è vincolante, la Francia ha ratificato l'accordo poco dopo la firma, mentre la ratifica da parte del Regno Unito è avvenuta il 26 aprile 2018; la legge di ratifica tedesca è tuttora sospesa a causa di un ricorso costituzionale dovuto al fatto che non era stata approvata con i due terzi dei parlamentari in Aula, come richiesto per la cessione di sovranità dalla legge tedesca;

   la Corte costituzionale tedesca si è pronunciata, il 20 marzo 2020, contro la ratifica tedesca dell'Accordo per il Tribunale, ma il Ministro della giustizia tedesco Christine Lambrecht ha affermato, il 26 marzo 2020, che la Germania vuole portare avanti il progetto il più velocemente possibile, nonostante la decisione della Corte;

   il Premier britannico, Boris Johnson, ha affermato che il Regno Unito abbandonerà il tribunale a causa della Brexit: una delle due future sezioni specializzate del «Tribunale europeo unificato dei brevetti» (Tub) dovrebbe essere trasferita da Londra, dove era stata inizialmente programmata la sua sede, ad una città dell'Unione europea;

   Milano e Torino hanno espresso il loro interesse ad accogliere la sede del Tub di Londra, sede che genererebbe un indotto stimato in circa 100 milioni di euro annui;

   il Tub dovrebbe essere operativo a breve ed anche Parigi ed Amsterdam hanno già da tempo manifestato il proprio interesse –:

   quali iniziative incisive il Governo intenda tempestivamente intraprendere per supportare la candidatura italiana, in modo da cogliere questa importante opportunità di crescita per il nostro Paese, finita la drammatica emergenza del Coronavirus, ed in modo che l'Italia non debba perdere anche questa occasione, come già successo con l'Agenzia del farmaco, assegnata all'Olanda durante il mandato dei Governi di centro-sinistra.
(5-04339)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04339

  Negli ultimi mesi gli sviluppi relativi all'entrata in vigore dell'Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti sono stati numerosi. È dunque anzitutto opportuno ricapitolarli, in modo da inquadrare meglio l'opportunità di una candidatura italiana ad ospitare la Sede precedentemente prevista a Londra.
  Alla fine di febbraio il Regno Unito ha annunciato che, in ragione del recesso dall'Unione europea, non proseguirà la sua adesione al Tribunale Unificato dei Brevetti. L'annuncio è stato confermato pochi giorni fa, il 20 luglio, quando Londra ha depositato la notifica di revoca della ratifica dell'Accordo istitutivo del Tribunale e dei due protocolli su privilegi e immunità e sull'applicazione provvisoria dell'accordo istitutivo.
  Il deposito è stato accompagnato da una dichiarazione alla Camera dei Comuni da parte del Sottosegretario di Stato competente in materia di scienze, ricerca e innovazione.
  A seguito del ritiro del Regno Unito, gli Stati membri che hanno ratificato l'accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti scendono dunque a quindici, comunque al di sopra della soglia di tredici Stati prevista dall'accordo ai fini della sua entrata in vigore. Manca, però, ancora la Germania, uno dei tre Paesi la cui ratifica, ai sensi dell'accordo stesso, è necessaria per l'entrata in funzione del Tribunale.
  Il Governo tedesco ha dovuto recentemente avviare un nuovo iter parlamentare di ratifica. Il 20 marzo la Corte costituzionale federale tedesca ha infatti dichiarato nulla la precedente ratifica per assenza della maggioranza richiesta dei due terzi. Il Governo federale intenderebbe portare a termine il nuovo processo di ratifica entro il 2020. Non è tuttavia possibile escludere altri ostacoli, quali ad esempio un nuovo ricorso alla Corte costituzionale.
  Fatte queste premesse, risulta evidente che la questione relativa al trasferimento della sezione di Londra del Tribunale di primo grado del TUB a seguito della Brexit potrà essere affrontata solo dopo l'entrata in vigore dell'accordo istitutivo del Tribunale Unificato.
  L'entrata in funzione del Tribunale Unificato dei Brevetti potrebbe richiedere tempi lunghi. Nel frattempo, potranno essere attuate misure temporanee volte a garantire il funzionamento del Tribunale e del sistema brevettuale pur in assenza della sezione londinese del Tribunale di primo grado del TUB.
  L'assegnazione delle differenti sedi del Tribunale Unificato dei Brevetti è definita nel testo dell'Accordo istitutivo. La riassegnazione di una delle sedi implica quindi necessariamente la riapertura del negoziato con gli altri Stati membri.
  Nel quadro di tale negoziato potrà essere sostenuta una candidatura italiana per ospitare la sezione di Londra della divisione centrale del Tribunale di primo grado del TUB.
  Il Governo italiano continuerà a seguire con la massima attenzione il processo di entrata in vigore dell'Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti, con particolare riguardo alle opportunità derivanti dal recesso del Regno Unito. Quella del Governo è un'azione portata avanti non solo a livello tecnico in ambito Comitato preparatorio, l'organismo composto da tutti gli Stati firmatari e incaricato di curare l'entrata in funzione del Tribunale, ma anche al più alto livello politico.