ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03876

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 332 del 29/04/2020
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 29/04/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 29/04/2020
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 29/04/2020


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 29/04/2020
Stato iter:
30/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/04/2020
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 30/04/2020
Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 30/04/2020
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/04/2020

SVOLTO IL 30/04/2020

CONCLUSO IL 30/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03876
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo di
Mercoledì 29 aprile 2020, seduta n. 332

   DEIDDA, FERRO e GALANTINO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la comunità scientifica, al fine di accelerare il processo di controllo e conseguente distribuzione dei vaccini per il contrasto al COVID-19, ha avviato, su base volontaria, i test sull'uomo, precisando, tra le altre cose, che i soggetti volontari, a seguito della sottoposizione al test in questione, potrebbero subire una grave malattia, se non anche il decesso;

   la suindicata pratica, già avviata in altri Stati, se non intrapresa su base volontaria, appare in contrasto con i princìpi di cui al combinato disposto degli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione, dovendo prevalere, anche sulla ricerca scientifica, la tutela del cittadino nella propria libertà di scelta, nonché nel relativo diritto alla salute;

   recentemente, gli organi di stampa hanno incluso tra le categorie dei soggetti che il Governo starebbe ipotizzando per la citata sperimentazione anche gli appartenenti alle forze armate e di polizia, ciò perché asseritamente in possesso di un profilo idoneo alla citata sperimentazione, nonché tale da limitare i rischi di complicanze paventati dalla comunità scientifica al riguardo;

   appare agli interroganti inopportuna l'inclusione della citata categoria, in quanto, a prescindere dalla volontarietà della scelta, il singolo soggetto – tenuto conto del complesso funzionamento del sistema militare – potrebbe trovarsi in estrema difficoltà nell'esprimere un netto rifiuto al riguardo;

   la sottoposizione del citato personale alla sperimentazione in questione – considerato anche il blocco dei concorsi in atto e l'impossibilità, allo stato, di prorogare i contratti dei volontari in ferma prefissata – potrebbe compromettere, a seconda dell'incidenza delle complicanze, l'intero sistema di difesa nazionale –:

   se sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali iniziative intenda assumere al fine di escludere, in modo assoluto, il personale appartenente alle Forze armate dalle categorie ipotizzate per la sperimentazione dei vaccini in questione.
(5-03876)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 aprile 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-03876

  Con l'interrogazione in discussione viene evidenziata dagli Onorevoli interroganti la preoccupazione circa il fatto che il Governo, relativamente alla sperimentazione del vaccino per il contrasto al COVID-19, starebbe valutando la possibilità di utilizzare anche gli appartenenti alle Forze armate, «ciò perché asseritamente in possesso di un profilo idoneo alla citata sperimentazione, nonché tale da limitare i rischi di complicanze paventati dalla comunità scientifica al riguardo».
  Nel merito, desidero rappresentare innanzitutto che non è ipotizzato alcuno studio di coorte sul personale militare in relazione alla sperimentazione in fieri del vaccino in argomento.
  Voglio sottolineare, inoltre, che ogni eventuale coinvolgimento di personale militare, a qualsiasi stadio di eventuali prove sperimentali, dovrebbe prima essere concordato con il Ministero della Salute, ai sensi del Decreto Interministeriale sulle «Misure di profilassi vaccinale del personale militare» del 16 maggio 2018, poi vagliato dal Comitato Etico.
  Pertanto, un'eventuale ipotesi di studio di coorte sui militari, evidentemente non supportata da documentazioni scientifiche, non potrebbe comunque trovare alcuna autorizzazione di natura medico-legale.