ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03748

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 315 del 04/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: GIANNONE VERONICA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 04/03/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/03/2020
Stato iter:
05/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/03/2020
Resoconto GIANNONE VERONICA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2020
Resoconto DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 05/03/2020
Resoconto GIANNONE VERONICA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/03/2020

SVOLTO IL 05/03/2020

CONCLUSO IL 05/03/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03748
presentato da
GIANNONE Veronica
testo di
Mercoledì 4 marzo 2020, seduta n. 315

   GIANNONE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il rapporto Istat «Le differenze territoriali di benessere» mostra una condizione di maggior benessere economico per le province del Nord del Paese. Si registrano, infatti, livelli di reddito medio disponibile per famiglia e retribuzioni medie annue maggiori dei lavoratori che operano nelle zone del Nord rispetto alla altre aree del Paese;

   gli indicatori utili a cogliere la capacità reddituale e quelli che riguardano le differenze di reddito tra uomini e donne mostrano in Italia una situazione migliore per le province del Nord. Le retribuzioni medie annue dei lavoratori dipendenti è infatti più alta nel Nord est e nel Nord ovest, mentre quelle più basse si registrano nel Centro e nel Mezzogiorno;

   il sindacato Uil ha elaborato recentemente una classifica analizzando le retribuzioni pro-capite medie delle varie province. Lecce, per esempio, è al sestultimo posto della classifica: nel 2018 il salario medio di 147 mila lavoratori si aggirava intorno ai mille euro, nel 2017 era addirittura inferiore, pari a 995 euro di media per circa 143 mila lavoratori. A penalizzare ulteriormente le retribuzioni medie è anche la forte componente di lavoro part-time nel settore privato che in Puglia incide per il 46 per cento e che riduce sensibilmente le giornate lavorative;

   gli evidenti divari evidenziati dimostrano le gravi criticità presenti nel mercato del lavoro del Mezzogiorno. È quindi opportuno che il Governo intervenga per superarli attraverso misure adeguate che incentivino una occupazione stabile cercando di ridurre gli squilibri oggi presenti nelle diverse aree del Paese;

   solo attraverso politiche mirate, infatti, si possono risolvere gravi problematiche come quelle evidenziate che devono essere superate per permettere un aumento del prodotto interno lordo dei Sud e per eliminare i divari oggi esistenti tra le diverse aree del Paese che non permettono una crescita economico-sociale equilibrata. E soprattutto i divari tra retribuzioni dimostrano come il Sud sia stato molte volte penalizzato da politiche che ne hanno ridotto la capacità produttiva;

   è opportuna quindi una politica dei redditi equilibrata che consenta anche ai dipendenti del Mezzogiorno di avere retribuzioni adeguate rispetto al lavoro prestato, anche per permettere a questa area del Paese una crescita economico-sociale stabile –:

   quali iniziative intenda adottare, nell'ambito delle sue competenze, per superare il divario oggi esistente relativamente alle retribuzioni dei lavoratori privati che svolgono la propria attività nelle regioni del Sud e per consentire, quindi, un miglioramento socio-economico dell'intera area meridionale, così fondamentale per lo sviluppo del Paese.
(5-03748)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 marzo 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03748

  Con il presente atto parlamentare, l'Onorevole interrogante, chiede quali iniziative il Governo intenda adottare per superare il divario nelle retribuzioni dei lavoratori riconducibile alle differenze socio economiche territoriali del Paese.
  Come asserito dall'Interrogante, dal rapporto ISTAT emergerebbe una maggiore condizione di benessere economico per le province del Nord Italia discendente da un dato sulle retribuzioni dei lavoratori che risulterebbero essere più alte nel nord e più basse nel Centro e nel Mezzogiorno dell'Italia.
  Mi preme evidenziare che uno dei principali fattori che determinano lo squilibrio retributivo nei diversi settori e territori è quello della cosiddetto «contrattazione privata».
  Per contrastare tale deprecabile fenomeno il Governo è determinato a porre in essere una serie di interventi, in primis il salario minimo legale, volto a promuovere l'applicazione del contratto collettivo nazionale stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, individuato secondo l'attività prevalente svolta dalle imprese.
  Tale strumento dovrebbe garantire l'uniformità retributiva su tutto il territorio nazionale, in linea con quanto stabilito dall'articolo 36, comma 1, della Costituzione.