ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03734

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 314 del 03/03/2020
Firmatari
Primo firmatario: FREGOLENT SILVIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 03/03/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA 03/03/2020
NOBILI LUCIANO ITALIA VIVA 03/03/2020


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 03/03/2020
Stato iter:
04/03/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/03/2020
Resoconto PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2020
Resoconto TRAVERSI ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 04/03/2020
Resoconto PAITA RAFFAELLA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/03/2020

SVOLTO IL 04/03/2020

CONCLUSO IL 04/03/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03734
presentato da
FREGOLENT Silvia
testo di
Martedì 3 marzo 2020, seduta n. 314

   FREGOLENT, PAITA e NOBILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   da fonti di stampa emergerebbe un cospicuo ritardo nelle ispezioni annuali compiute da Anas ai fini della verifica della sicurezza dei viadotti di sua competenza;

   in particolare, nel 2019 le ispezioni obbligatorie – ovvero effettuate su viadotti principali, con campata superiore a 30 metri, o critici, ovvero segnalati dai cantonieri – sarebbero state solo 1.419 su 4.991, cioè il 28 per cento del dovuto. Nel 2018 il tasso di ispezioni obbligatorie sarebbe stato pari al 56 per cento ovvero 2.068 su 3.697 viadotti;

   inoltre, si evince anche che in Italia – a seguito della mappatura operata nel 2019 – mancherebbe ancora chiarezza in merito alla proprietà di 763 cavalcavia. Su tale ingente numero di ponti «senza padrone» emergerebbe una questione burocratica di non poco conto, dal momento che non è chiaro di chi sia la responsabilità in termini di ispezione e manutenzione. Inoltre, buona parte di tali infrastrutture sarebbe stata costruita più di 50 anni fa, fattore che rende necessario quantomeno un monitoraggio;

   nel 2019 i fondi messi a disposizione dell'Anas dal Ministero sarebbero arrivati a 29,9 miliardi di euro, anche a causa del passaggio di diverse strade provinciali in capo all'ente;

   infine, all'articolo 35 del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, si prevede che l'Anas potrebbe subentrare nelle concessioni autostradali, in caso di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara per l'affidamento a nuovo concessionario –:

   se i dati riportati dalla stampa corrispondano al vero e quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere in merito alle presunte carenze di ispezione e manutenzione dei viadotti italiani, considerando che le richiamate recenti disposizioni potrebbero determinare la presa in carico da parte di Anas di ulteriori gestioni autostradali.
(5-03734)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 4 marzo 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-03734

  In merito alle attività di ispezione dei viadotti di competenza ANAS, la medesima società ha rappresentato che gestisce un patrimonio di oltre 14.500 opere d'arte tra ponti e viadotti e su ciascuna infrastruttura svolge ispezioni trimestrali a prescindere dalla natura, complessità e importanza dell'opera.
  Ogni opera, quindi, è soggetta a quattro ispezioni annuali, che si sommano all'attività quotidiana di controllo su strade, ponti e viadotti da parte delle strutture tecniche territoriali dell'azienda. In particolare, nel corso del 2019 sono state effettuate circa 51 mila ispezioni trimestrali.
  Dagli esiti dei suddetti monitoraggi i tecnici di ANAS traggono le informazioni base sullo stato di ogni opera d'arte, ne evidenziano le eventuali criticità e pianificano le fasi successive dell'attività ispettiva.
  Queste fasi si concretizzano, poi, nell'esecuzione delle ispezioni annuali.
  Al riguardo ANAS evidenzia che nel corso del 2019 sono state eseguite oltre 3.800 ispezioni sulle opere principali e sui manufatti segnalati come critici a seguito del monitoraggio trimestrale dell'intero patrimonio di opere d'arte.
  Quanto ai ponti e ai cavalcavia senza proprietario, che sovrappassano la rete in gestione, a partire dal 2018 ANAS ha avviato un complesso lavoro di mappatura per individuare i responsabili della gestione e della manutenzione dei manufatti.
  L'elenco completo di queste opere è pubblicato sul sito ANAS alla pagina https://www.stradeanas.it/it/cavalcavia-senza-documentazione-di-proprieta.
  Quanto alle iniziative del MIT, rappresento che con direttiva del 27 gennaio 2020 ANAS è stata invitata ad estendere l'attività di monitoraggio, sia trimestrale che annuale, in presenza di rischi per la staticità del manufatto, anche a ponti e viadotti dei quali non sia nota la titolarità.
  ANAS è stata inoltre autorizzata ad intervenire anche su infrastrutture non di propria competenza, in anticipazione e con potere di rivalsa nei confronti dell'ente inadempiente, in presenza di rischi di sicurezza per la circolazione.