ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03583

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 303 del 12/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: FERRARI ROBERTO PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 12/02/2020


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 12/02/2020
Stato iter:
13/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/02/2020
Resoconto FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 13/02/2020
Resoconto CALVISI GIULIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 13/02/2020
Resoconto FERRARI ROBERTO PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/02/2020

SVOLTO IL 13/02/2020

CONCLUSO IL 13/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03583
presentato da
FERRARI Roberto Paolo
testo di
Mercoledì 12 febbraio 2020, seduta n. 303

   FERRARI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   dinanzi alle Commissioni difesa di Camera e Senato, il Ministro interrogato preannunciato l'intenzione di incrementare la presenza italiana nello stretto di Hormuz, «le cui acque rappresentano un interesse strategico per la nostra economia»;

   la crescente assertività iraniana nella zona ha portato gli Stati Uniti al tentativo di coinvolgere gli alleati su una missione di pattugliamento condiviso, alla quale ha risposto solo il Regno Unito, aderendo all'operazione Sentinel a guida statunitense;

   la Francia ha pianificato un intervento simile e la Difesa italiana sta partecipando ai relativi incontri preparatori, ritenendola coerente con la posizione nazionale –:

   quali siano i motivi che spingono il Ministro interrogato a pianificare un'ulteriore missione internazionale con la Francia nell'area dello Stretto di Hormuz, considerata sia la grave crisi libica, che riguarda direttamente il nostro Paese, sia il fatto che l'Italia partecipa già alla missione Atalanta e che è già in atto la missione Sentinel.
(5-03583)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 13 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-03583

  I recenti accadimenti nell'area dello Stretto di Hormuz hanno spinto la comunità internazionale ad avviare iniziative per garantire la sicurezza della navigazione in un'area dall'alta valenza strategica.
  In tale quadro, a latere dell'operazione Sentinel, a guida statunitense, la Francia ha proposto l'avvio di un'iniziativa ristretta tra alcuni Paesi europei, denominata European-led Maritime Awareness Strait of Hormuz (EMASOH) che, rispetto all'operazione a guida USA, si caratterizza per un approccio de-escalatorio, inclusivo e di non esplicita contrapposizione militare.
  Oltre che all'Italia, la possibilità di partecipazione all'iniziativa è stata estesa anche a Grecia, Finlandia, Danimarca, Olanda, Belgio, Svezia, Norvegia, Spagna e Germania.
  Nella considerazione della rilevanza strategica che la transitabilità in sicurezza dello Stretto riveste per la politica energetica nazionale – ricordo che dallo Stretto di Hormuz transita il 35 per cento del fabbisogno nazionale di idrocarburi e circa il 10 per cento di gas naturale – anche l'Italia, al fine di salvaguardare tali fondamentali interessi per il Paese, ha manifestato, attraverso il Joint Statement dello scorso 20 gennaio, l'intenzione di supportare la creazione della Missione EMASOH.
  La missione testimonia, inoltre, la volontà del nostro Paese di continuare a costituire un punto di riferimento per i Paesi del Golfo, a garanzia del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
  In termini generali, se autorizzata dal Parlamento, la missione sarebbe finalizzata:
   a mantenere un'autonoma capacità di apprezzamento della situazione marittima, rilevando eventuali atti illegali;
   a contribuire alla creazione di un ambiente stabile, garantendo la sicurezza della navigazione e promuovendo il dialogo tra tutti gli attori coinvolti nell'area;
   a consolidare la capacità di intervento europeo quale fattore di stabilità nell'area, anche a fronte dei problematici rapporti tra Iran ed i Paesi del Golfo.

  Sul piano operativo, voglio sottolineare che l'area di pattugliamento sarebbe incentrata sullo Stretto di Hormuz ed interesserebbe le sole acque internazionali.
  Mi preme, infine, evidenziare come la missione EMASOH:
   non presenti una connotazione tale da renderne plausibile un accostamento con l'operazione ATALANTA, ad esclusiva vocazione antipirateria e, peraltro, attiva in un contesto geograficamente differente;
   in considerazione della natura e della quantità degli assetti impiegati, non pregiudicherebbe alcuna eventuale capacità d'intervento in Libia.