ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03540

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 302 del 11/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
CADEDDU LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
CASSESE GIANPAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
CIMINO ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
LOMBARDO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
LOVECCHIO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020
PIGNATONE DEDALO COSIMO GAETANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/02/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 11/02/2020
Stato iter:
12/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/02/2020
Resoconto GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/02/2020
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 12/02/2020
Resoconto GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/02/2020

SVOLTO IL 12/02/2020

CONCLUSO IL 12/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03540
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Martedì 11 febbraio 2020, seduta n. 302

   GALLINELLA, GAGNARLI, PARENTELA, CADEDDU, CASSESE, CILLIS, CIMINO, DEL SESTO, GALIZIA, LOMBARDO, LOVECCHIO, MAGLIONE, ALBERTO MANCA, MARZANA e PIGNATONE. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   in questi giorni la Commissione europea sta definendo la decisione relativa alla revoca temporanea delle concessioni EBA (Everything But Arms) alla Cambogia, per gravi violazioni dei diritti umani sotto forma, in particolare, di spostamento in massa della forza lavoro, di sottrazione di terre con la forza che sono poi concesse all'industria, e che hanno in particolare interessato le colture dello zucchero e del riso;

   il regime EBA, di cui agli articoli 17 e 18 del regolamento (UE) N. 978/2012, stabilisce un regime speciale a favore dei Paesi meno sviluppati che possono esportare i loro prodotti nell'Unione europea a dazio zero con l'obiettivo di agevolare lo sviluppo degli stessi Paesi;

   la decisione di revoca che sta per essere assunta dall'Unione europea riguarda alcuni prodotti quali zucchero, scarpe, prodotti da viaggio, ma non contempla il riso, che è invece uno dei prodotti che maggiormente hanno interessato la violazione dei diritti umani e dei lavoratori in Cambogia;

   le ragioni sarebbero da ricercare nel fatto che per il riso è già applicata la clausola di salvaguardia, che sarà applicata fino al gennaio 2022, con un dazio progressivamente ridotto e che pende dinanzi al Tribunale dell'Unione europea a causa di un ricorso avviato dalle stesse autorità cambogiane per annullare il regolamento che ha istituito tale clausola;

   a parere dell'interrogante, la motivazione addotta dall'Unione europea non è sufficiente a giustificare l'esclusione del riso dai prodotti cambogiani a cui saranno applicati dazi, anche per i danni che ciò sta provocando e continua a provocare alla produzione risicola italiana e a tutta la sua filiera economica;

   l'Italia è infatti il principale produttore di riso dell'Unione europea, e l'eccesso di offerta sta provocando un drastico ridimensionamento della risicoltura, specialmente italiana, con un significativo abbassamento dei prezzi di mercato dei risoni e conseguentemente una contrazione dei redditi dei risicoltori –:

   in base a quanto esposto in premessa, se non intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, con urgenza presso le competenti sedi europee, per contestare la mancata introduzione del riso nell'elenco dei prodotti cambogiani a cui saranno revocate le concessioni EBA, al fine di tutelare una importante filiera agroalimentare europea ed italiana, ma anche al fine di onorare gli stessi principi del regime EBA, considerando che la violazione dei diritti dei lavoratori cambogiani ha interessato in particolare proprio la produzione di riso.
(5-03540)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03540

  Rilevo in premessa che questo Ministero ha seguito con estrema attenzione l'evoluzione della questione, sin dalla presentazione da parte della Commissione del relativo progetto di atto delegato.
  In tale ambito, ci siamo prontamente attivati, con i Ministeri dello sviluppo economico e degli affari Esteri, per rappresentare alla Commissione europea la necessità di considerare l'inclusione del riso nell'ambito della lista dei prodotti per i quali sarebbero revocate le preferenze tariffarie.
  Come già dichiarato a latere dell'ultimo Agrifish, la Ministra Bellanova ha inteso recentemente ribadire la posizione italiana al Commissario Hogan, sollecitando una precisa presa di posizione dell'Europa in tal senso. In tale direzione, oltre ad evidenziare l'estrema preoccupazione per le reiterate violazioni dei diritti dei cittadini e dei lavoratori da parte del Governo cambogiano, la Ministra ha sollecitato la Commissione a provvedere in modo da stabilire l'inclusione del riso nell'ambito della predetta lista, al termine della durata temporale della clausola di salvaguardia, qualora ne ricorrano ancora le condizioni.
  Occorre tuttavia tener presente che il provvedimento della Commissione – una volta perfezionato – essendo un atto delegato, non potrà essere emendato. Dopo la sua approvazione da parte dei servizi della Commissione (attesa per il 12 febbraio), il Parlamento europeo ed il Consiglio potranno solo respingerlo tout court nei successivi 6 mesi prima dell'entrata in vigore (12 agosto).
  Si tratta di un'opzione difficilmente percorribile in quanto è richiesta in Consiglio una maggioranza qualificata degli Stati membri e del Parlamento europeo.
  Entro il 12 agosto la Commissione potrà comunque rivedere autonomamente il provvedimento, sulla base di eventuali progressi da parte delle autorità cambogiane nel rispetto delle Commissioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).
  Tutto ciò renderebbe, pertanto, poco affidabile tale strumento come elemento stabile di protezione per il nostro settore risicolo, rispetto alle attuali misure di salvaguardia in vigore.
  Allo stesso tempo determinerebbe anche ricadute negative nei rapporti con la Cambogia e tutta l'Area dell'Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico (ASEAN) in quanto si utilizzerebbe uno strumento di deterrenza per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori per una finalità squisitamente commerciale, in ragione del fatto che il settore risicolo attualmente sta usufruendo di un meccanismo di misure di salvaguardia. Tali ricadute potrebbero danneggiare altri comparti produttivi italiani che oggi esportano nella regione.
  Nel ribadire, pertanto, il pieno impegno a monitorare la questione nelle competenti sedi UE, da parte del Governo, riteniamo necessario e prioritario lavorare con la Commissione europea sul terreno di una possibile estensione delle attuali misure di salvaguardia per quando arriveranno a scadenza nel gennaio del 2022.
  Quanto sopra al fine di garantire una stabile continuità alle misure atte a tutelare il nostro mercato dall'invasione incontrollata del riso proveniente dal Sud asiatico (Cambogia e Myanmar in primis).