ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03498

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 299 del 04/02/2020
Firmatari
Primo firmatario: LOCATELLI ALESSANDRA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 04/02/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOLDI ROSSANA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
DE MARTINI GUIDO LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
FOSCOLO SARA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
LAZZARINI ARIANNA LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
PANIZZUT MASSIMILIANO LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
SUTTO MAURO LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
TIRAMANI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020
ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 04/02/2020


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/02/2020
Stato iter:
05/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/02/2020
Resoconto LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 05/02/2020
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 05/02/2020
Resoconto LOCATELLI ALESSANDRA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/02/2020

SVOLTO IL 05/02/2020

CONCLUSO IL 05/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03498
presentato da
LOCATELLI Alessandra
testo di
Martedì 4 febbraio 2020, seduta n. 299

   LOCATELLI, BOLDI, DE MARTINI, FOSCOLO, LAZZARINI, PANIZZUT, SUTTO, TIRAMANI e ZIELLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo le stime dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, che si è attenuto ad una definizione di disabilità di tipo medico, tipica delle fonti di natura amministrativa, nel nostro Paese sono più di quattro milioni le persone con disabilità, per una percentuale pari al 7,2 per cento della popolazione;

   c'è ancora molto da fare per assicurare la piena inclusione di queste persone nel tessuto sociale, nel rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata con legge 2 marzo 2009, n. 18;

   da un punto di vista economico, in particolare, si deve considerare che i servizi necessari per consentire alle persone con disabilità di svolgere le normali attività quotidiane hanno un costo molto elevato: è il cosiddetto prezzo della disabilità, che costringe queste persone ad affrontare, di norma, spese molto superiori rispetto al resto della popolazione;

   il precedente Governo aveva annunciato una serie di importanti provvedimenti finalizzati ad aumentare il livello di autosufficienza delle persone con disabilità, tra i quali vi era, in primis, quello relativo all'aumento della pensione di inabilità civile e dell'assegno di invalidità civile istituiti dagli articoli 12 e 13 della legge 30 marzo 1971, n. 118. L'importo di queste prestazioni, pari a 285,66 euro, è infatti assolutamente insufficiente ad adempiere in concreto alla funzione assistenziale ad esse attribuita dal legislatore;

   con l'interpellanza urgente n. 2-00526, discussa nella seduta del 18 ottobre 2019, è stato richiesto quali iniziative questo Governo intendesse portare avanti sul tema in questione, senza peraltro ricevere una puntuale risposta sul punto;

   l'inerzia e le promesse non mantenute, in merito a un tema così delicato e urgente, hanno provocato la reazione degli invalidi civili che il 13 febbraio 2020 terranno una manifestazione a Roma contro il mancato aumento delle pensioni;

   è chiaro che si debba procedere ad una rivalutazione consistente di queste misure di sostegno che sia compatibile con la funzione assistenziale loro propria e con i principi affermati dalla predetta Convenzione delle Nazioni Unite –:

   se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare al fine di aumentare gli importi della pensione di inabilità civile e dell'assegno di invalidità civile e restituire agli strumenti in questione un'utilità concreta ed effettiva, in grado di tutelare adeguatamente le esigenze delle persone con disabilità.
(5-03498)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-03498

  Sul tema proposto dagli Onorevoli Interroganti, preliminarmente, voglio evidenziare che gli obiettivi richiamati nell'atto ed enunciati dal precedente Esecutivo – tesi al miglioramento delle condizioni di vita, di salute e di reddito delle persone con disabilità – non possono che essere condivisi anche dall'attuale Governo.
  Questo Governo è sicuramente consapevole del fatto che le misure attualmente in vigore, possano essere ancora perfezionate per assicurare alle persone con disabilità una condizione di autosufficienza.
  Sul piano tecnico la via migliore dovrebbe essere quella di ipotizzare una rivisitazione di carattere generale del sistema, in favore di una valutazione multidimensionale ed una progettazione personalizzata.
  Va però detto comunque che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 novembre 2019, è stato adottato il primo Piano nazionale per la non autosufficienza che, per la prima volta nel campo delle politiche in favore delle persone con disabilità grave e gravissime, avvia un percorso graduale di definizione di livelli essenziali delle prestazioni.
  I disabili gravissimi, per i quali si è adottata una definizione unitaria solo con il decreto ministeriale di riparto delle risorse 2016, avranno, per la prima volta, diritto ad una prestazione definita nelle sue linee generali allo stesso modo su tutto il territorio nazionale.
  Un assegno del valore di almeno 400 euro mensili, che si cumula all'indennità di accompagnamento, ma che, a differenza di questa, è radicato nel sistema del servizi territoriali.
  Vi si accede mediante valutazione multidimensionale ed è inserito nell'ambito di un progetto personalizzato.
  Ma, soprattutto, è un assegno che non deve essere inteso come un mero trasferimento monetario, quanto piuttosto come un supporto al care-giver familiare, che si fa carico della persona non autosufficiente (e attentamente monitorato in tal senso) o, nel caso la scelta ricada su persone al di fuori del nucleo familiare, un sostegno – anche nella forma di voucher o di somme da rendicontare – volto a garantire la libertà di scelta nell'assistenza.
  Grande innovazione del Piano è l'avvio di un percorso per una definizione unitaria nazionale di «non autosufficienza», che permetta di identificare i beneficiari delle politiche a valere sul Fondo, sulla base del bisogno assistenziale di cui la persona è portatrice e non soltanto su parametri medico-legali basati sulla menomazione.
  Si tratta di un passo particolarmente significativo sulla strada dell'adozione dei necessari interventi a favore della persona.
  Tutto questo per dire dell'attenzione rivolta al tema, che è e resta prioritario nell'Agenda di questo Governo.
  A questi fini, il confronto aperto dal Ministro con i sindacati e volto ad un miglioramento del «sistema pensionistico» vedrà impegnato il Ministero del lavoro insieme al Ministero della salute in uno specifico tavolo di studio e di conseguente attivazione di misure dedicate proprio ai soggetti inabili, disabili e non autosufficienti, con l'obiettivo di garantire loro condizioni di vita migliori e una tutela sempre più attenta.