ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03283

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 276 del 11/12/2019
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/12/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2019
ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2019
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 11/12/2019
Stato iter:
12/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/12/2019
Resoconto ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 12/12/2019
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 12/12/2019
Resoconto ROMANO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/12/2019

SVOLTO IL 12/12/2019

CONCLUSO IL 12/12/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03283
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 11 dicembre 2019, seduta n. 276

   QUARTAPELLE PROCOPIO, SCHIRÒ, ANDREA ROMANO e FASSINO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da notizie a mezzo stampa, parrebbe che a maggio 2019, in Libia, siano stati usati missili Blue Arrow (BA-7), utilizzati di norma come armamento per i droni Wing Loong prodotti dalla Cina. Secondo le Nazioni Unite, è quasi sicuro che il missile non sia stato trasportato in Libia dai fornitori, o eventualmente dai cinesi, ma attraverso una «terza parte» non meglio identificata. I funzionari dell'Onu stanno però investigando sull'impiego dei droni cinesi e sul possibile ruolo degli Emirati Arabi nell'offensiva su Tripoli condotta dal generale Haftar;

   il presidente turco Erdogan ha dichiarato: «abbiamo un accordo di cooperazione militare con Tripoli. Forniamo quello che ci richiedono e loro pagano. Egitto ed Emirati fanno lo stesso»;

   nel mese di novembre 2019, un drone militare italiano è precipitato in Libia e sarebbe stato abbattuto dalle forze del maresciallo Haftar, scambiato per uno dei droni turchi in dotazione al governo Serraj;

   sempre secondo fonti giornalistiche, parrebbe che le forze speciali britanniche fossero in Libia ieri sera a caccia di missili anti-embargo. Il Sas è stato chiamato la scorsa settimana per sostenere un'operazione dell'MI6 per stabilire se le forze antigovernative stanno usando armi vendute dagli Emirati Arabi Uniti, dalle nazioni del Medio Oriente e dalla Russia;

   ciò starebbe a significare che nonostante l'embargo delle Nazioni Unite, rinnovato a giugno 2018, in Libia continuano a riversarsi moltissime armi da guerra e la crisi sta prendendo la forma di una «guerra per procura» tra potenze esterne, la cui ricompensa non sarà soltanto l'influenza sulla futura Libia unificata, ma anche la definizione di rapporti di forza nel Mediterraneo orientale, con connesse linee di influenza delle zone economiche e di quelle per la ricerca dei giacimenti di gas offshore;

   il 2 dicembre 2019, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha invitato tutti gli Stati ad adempiere all'embargo sulle armi imposto alla Libia e a rimanere fuori dal conflitto. Tali affermazioni sono giunte dopo che il gruppo di monitoraggio dell'Onu sulle sanzioni ha accusato la Giordania, gli Emirati Arabi Uniti e la Turchia di ripetute violazioni delle norme internazionali –:

   quali notizie abbia il Ministro interrogato in merito alla presunta violazione dell'embargo sulle armi alla Libia e come si adopererà il Governo, nei consessi internazionali e nelle relazioni bilaterali con i Paesi interessati, per denunciare le violazioni e approdare a una soluzione che permetta di arrestare, il prima possibile, l'approvvigionamento di armi da guerra a favore della Libia.
(5-03283)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 dicembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-03283

  La cessazione di ogni interferenza esterna e il pieno rispetto dell'embargo ONU sono tra i principi cardine che guidano l'azione dell'Italia nel suo impegno per la stabilizzazione della Libia.
  Nella convinzione che non esista una soluzione militare alla crisi libica, l'Italia sostiene con fermezza, nei consessi internazionali e in occasione dei numerosissimi incontri bilaterali a livello politico, la prioritaria necessità di porre fine ai massicci afflussi dall'esterno di rinforzi ed equipaggiamenti a favore di tutte le parti in conflitto, con palesi gravi violazioni dell’embargo sulle armi posto dall'ONU.
  In tale prospettiva, il Governo italiano è fermamente impegnato affinché tra i temi chiave della Conferenza di Berlino – seconda tappa dell’«iniziativa in tre punti» del Rappresentante Speciale ONU Salamé – figuri anche quello dell’embargo onusiano e della sua piena attuazione. Esso rappresenta infatti uno dei 6 basket tematici su cui si articola il Processo di Berlino.
  In tale quadro l'Italia continuerà a collaborare in maniera efficace e trasparente con il Panel of Experts del Comitato Sanzioni del Consiglio di Sicurezza ONU contribuendo pienamente a rafforzare l'efficacia dell'attuale impianto sanzionatorio.
  La questione del rispetto dell’embargo, inoltre, è stata recentemente affrontata nell'ambito della V edizione dei Rome MED Dialogues, tenutasi a Roma il 6-7 dicembre, durante i numerosi colloqui svolti a livello politico, in primo luogo dallo stesso Ministro Di Maio, con i rappresentanti dei Paesi maggiormente coinvolti nel dossier libico.
  La fine delle interferenze esterne e il pieno rispetto dell’embargo sono stati, infine, unanimemente richiamati anche dai Paesi partecipanti alla Riunione dei Paesi Vicini alla Libia (Algeria, Ciad, Egitto, Libia, Marocco, Niger, Tunisia), organizzata dall'Italia a margine dei MED Dialogues.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

relazioni bilaterali

ONU

missile