ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 262 del 19/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: CARETTA MARIA CRISTINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 19/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 19/11/2019
Stato iter:
20/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/11/2019
Resoconto BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 20/11/2019
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 20/11/2019
Resoconto BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/11/2019

SVOLTO IL 20/11/2019

CONCLUSO IL 20/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03155
presentato da
CARETTA Maria Cristina
testo di
Martedì 19 novembre 2019, seduta n. 262

   CARETTA e BALDINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la vespa velutina, nota anche come calabrone asiatico è originaria del sud-est asiatico, e la sua presenza sul territorio europeo è stata registrata dal 2004 in Francia, da cui si è spostata fino alle aree di confine con l'Italia, dove i primi rilevamenti sono avvenuti nel 2012 in Liguria;

   il carattere predatorio della vespa rappresenta una minaccia senza precedenti nel panorama dell'apicoltura nazionale, già provato da molteplici criticità afferenti all'equilibrio eco-sistemico, alle alterazioni ambientali derivanti dal cambiamento climatico e all'inquinamento;

   infatti, la velutina al momento rappresenta il più aggressivo predatore di api nazionali, per il carattere sistematico della predazione ai danni degli alveari, all'interno dei quali le api permangono per difendersi dall'attacco, con il rischio di indebolirne la comunità per il mancato bottinamento, esponendole alla completa distruzione;

   il settore apistico italiano conta circa 50.000 apicoltori, e circa 1 milione e mezzo di alveari e rappresenta uno dei settori più rilevanti del comparto agricolo nazionale, le cui potenzialità in termini produttivi sono attualmente compromesse anche dall'effetto devastante del diffondersi dell'imenottero asiatico tra le comunità di api nazionali;

   secondo il report dell'Ismea, nella primavera 2019, è stato registrato un calo di circa il 40 per cento della produzione media annua attesa di miele, con un incremento dei costi dovuti anche alla necessità di garantire una nutrizione artificiale delle api in ragione dello scarso bottinamento causato anche dagli effetti predatori delle vespe;

   attualmente, non esiste un sistema unitario e condiviso a livello nazionale che consenta al comparto di fronteggiare l'avanzata dall'imenottero: alcuni progetti regionali finalizzati al monitoraggio e al contenimento hanno condotto a risultati apprezzabili, ma la scarsità di fondi non rende attuabile una progettazione di lungo periodo;

   sarebbe auspicabile un'iniziativa di portata nazionale ed un intervento sistemico in sede istituzionale che parta dalla consapevolezza del problema da parte delle autorità preposte e fornisca supporto ad un comparto in ginocchio: risulta che i singoli apicoltori, con tecniche empiriche e non ufficiali, si stiano adoperando per eradicare la vespa in assenza di una cabina di regia istituzionale –:

   se siano state avviate attività di ricerca e di monitoraggio e correlate attività di contenimento e di eradicazione della vespa e dei suoi effetti nel comparto apistico e nell'ecosistema e quali iniziative di competenza si intendano intraprendere al fine di tutelare un comparto determinante per l'economia italiane e fondamentale per l'equilibrio eco-sistemico.
(5-03155)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03155

  Evidenzio, preliminarmente, che il problema della Vespa Velutina è all'attenzione di questo Dicastero già da tempo, consapevoli come siamo della rilevanza che le api rivestono, sia sotto il profilo ambientale, sia sotto quello economico (nel nostro Paese operano infatti più di 50 mila apicoltori, che detengono poco meno di 1,4 milioni di alveari).
  Il MIPAAF si è sempre adoperato per il sostegno al settore, che può contare sul contributo della Politica agricola comune, garantito attraverso l'Organizzazione comune di mercato del settore apistico, e di mirati fondi nazionali destinati al settore della ricerca.
  Infatti, con il decreto del 18 novembre 2014 è stato concesso un contributo a favore del CREA-API di Bologna per l'esecuzione del progetto di ricerca «Velutina» per la «Messa a punto di sistemi di contenimento del calabrone asiatico Vespa velutina Lep», i cui obiettivi generali e specifici prevedevano la realizzazione di una rete di monitoraggio in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, basata sulla collaborazione tra istituzioni locali, Associazioni apistiche e Protezione Civile, assistite da ricercatori entomologi.
  Nell'ambito delle attività del progetto «Velutina» è stato inoltre predisposto un sito internet (www.stopvelutina.it) attraverso il quale è possibile ricevere informazioni sulle possibili tecniche di lotta a questo predatore, visionare una mappa aggiornata dei ritrovamenti e delle postazioni del monitoraggio e infine effettuare segnalazioni di avvistamenti sospetti.
  Per quanto attiene alle attività di monitoraggio, al fine di tutelare il comparto apistico, nell'ambito del programma comunitario Rete Rurale Nazionale è stato approvato l'accordo di cooperazione con il CREA avente ad oggetto la realizzazione del progetto «BEENET», per un finanziamento pubblico di 6 milioni di euro, il cui scopo è di monitorare con tecnologie avanzate una rete di alveari distribuiti sul territorio per valutare quale sia il grado di inquinamento dell'ambiente agricolo.
  La rete nazionale di monitoraggio «BEENET», nata originariamente con lo scopo di valutare i fattori che influiscono negativamente sulla salute delle api, in questo progetto viene utilizzata per valutare il grado di inquinamento dell'ambiente agricolo attraverso l'analisi dello stato di salute delle famiglie e dei residui di fitofarmaci presenti nei suoi prodotti.
  Oltre all'attività di monitoraggio, il CREA-API è attivo nello studio di possibili soluzioni di contenimento, da affiancare alla distruzione dei nidi, tra cui lo studio di attrattivi feromonali e di misure di protezione degli apiari.
  Grazie alla capillare presenza sul territorio e in diversi ambienti del territorio italiano, la rete di monitoraggio apistico e il monitoraggio degli apoidei e della flora mellifera rappresenteranno uno strumento di fondamentale importanza per lo studio dello stato di conservazione dell'ambiente e la valutazione dell'impatto delle pratiche umane e/o agricole sull'ecosistema.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

apicoltura

alimenti per il bestiame

pianificazione regionale