ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03133

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 258 del 13/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: BOLOGNA FABIOLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
MAMMI' STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
MENGA ROSA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
SAPIA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019
TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 13/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 13/11/2019
Stato iter:
21/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/11/2019
Resoconto BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 21/11/2019
Resoconto PUGLISI FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 21/11/2019
Resoconto BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/11/2019

SVOLTO IL 21/11/2019

CONCLUSO IL 21/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03133
presentato da
BOLOGNA Fabiola
testo di
Mercoledì 13 novembre 2019, seduta n. 258

   BOLOGNA, MASSIMO ENRICO BARONI, D'ARRANDO, LAPIA, MAMMÌ, MENGA, NAPPI, NESCI, PROVENZA, SAPIA, SARLI, SPORTIELLO e TROIANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   i servizi per l'infanzia sono importanti per il lavoro delle donne, ma il divario tra offerta e fabbisogno potenziale di tali servizi è ancora ampio;

   analisi recenti evidenziano che una maggiore disponibilità di nidi con orari più flessibili, indurrebbero una percentuale significativa di donne non occupate con figli piccoli (50-60 per cento) a modificare le proprie scelte e avviarsi all'attività lavorativa;

   d'altra parte il 40 per cento delle donne che non lavorano indicano la cura dei figli quale motivazione principale della rinuncia all'occupazione;

   quanto all'offerta, la copertura garantita rispetto ai potenziali beneficiari è di poco superiore al 10 per cento. Anche se si considerano le forme di affido più flessibili e innovative (micro nidi, nidi famiglia), si è ancora distanti dall'obiettivo fissato in sede europea e il grado di diffusione sul territorio è molto basso;

   a fronte di una carenza di servizi per l'infanzia, sembra che molti asili nido aziendali aperti nelle sedi delle pubbliche amministrazioni ma anche in aziende private con incentivi pubblici nazionali e regionali siano sottoutilizzati;

   appare pertanto utile una ricognizione di queste strutture con asili nido, al fine di comprovare il loro sotto utilizzo –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di adottare le iniziative di competenza per una eventuale apertura alla comunità degli asili nido aziendali non utilizzati, al fine di fronteggiare le liste d'attesa esterne e sopperire alle carenze dei servizi per le famiglie di quei territori, nonché favorire l'occupazione femminile, consentendo così alle donne di meglio conciliare lavoro e famiglia.
(5-03133)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-03133

  Il presente atto di sindacato ispettivo ha il pregio di evidenziare, con dati concreti, lo stretto legame tra la tematica dei servizi per la prima infanzia, ad oggi carenti e non sufficientemente flessibili, e quella dell'occupazione femminile.
  Ritengo significative le percentuali riportate dall'Onorevole Interrogante, in particolare quella relativa al numero di donne che indicano la cura dei figli quale motivazione principale della rinuncia all'occupazione.
  Nel disegno di legge di bilancio 2020 si è voluto dare adeguato spazio alle misure a sostegno della famiglia, attraverso strumenti di supporto della genitorialità e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche facilitando l'accesso ai servizi educativi per la prima infanzia, intesi a garantire i diritti di bambini e bambine a ricevere un'educazione di qualità fin dalla tenera età e a sanare le perduranti e gravi disuguaglianze di genere.
  Nella stessa direzione si muove la direttiva europea sui congedi di paternità e sulla conciliazione tra lavoro e vita privata, adottata nel quadro del Pilastro sociale europeo, che questo Ministero si propone di recepire in tempi brevissimi.
  Verrà riconsiderata la disciplina dei congedi parentali e dello smart working e si adotteranno misure di sostegno all'educazione dei figli e alla frequenza degli asili nido.
  Sotto altro profilo, è intenzione di questo Governo creare un sistema incentivante per aziende che assumano donne al termine della maternità e di avviare idonee misure di contrasto del ricorso ingiustificato al part-time involontario, che oggi rappresenta un elemento di discriminazione soprattutto per le lavoratrici.
  In definitiva, il tema della conciliazione famiglia-lavoro è al centro del programma di Governo, unitamente a quello della riduzione del gap salariale retributivo uomo-donna, obiettivo qualificante anche l'Agenda della nuova Commissione Europea.
  Il tema si integra, senz'altro, con quello della carenza delle strutture per l'infanzia oggi denunciato.
  Sul punto, deve segnalarsi l'articolo 8, comma 24, del disegno di legge di bilancio, che prevede l'istituzione presso il Ministero dell'interno di un fondo di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023, e di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2034, per il finanziamento degli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido.
  Ancora, sul versante amministrativo, si segnala la ripubblicazione dell'Avviso pubblico #Conciliamo, con una dotazione pari a 74 milioni di euro, per il finanziamento di progetti che promuovano servizi di supporto alle famiglie, quali la creazione di asili nido e/o scuole dell'infanzia aziendali o l'ampliamento dei posti già disponibili, dedicando parte degli stessi anche alle altre aziende presenti sul territorio e che ne sono prive.
  Questo per dire dell'attenzione che l'attuale Governo riserva al tema, per il convincimento, profondo, che lo stesso meriti senz'altro una considerazione privilegiata. La proposta dell'Onorevole Interrogante fornisce un ulteriore, senz'altro utile, spunto di riflessione, utile soprattutto per i Comuni che possono già, ai sensi del decreto legislativo n. 65 del 2017, convenzionare parte dei posti resi disponibili dalle aziende. Ci sono già esperienze in tal senso in Emilia-Romagna.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

donna

lavoro femminile

creazione di posti di lavoro