ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03120

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 257 del 12/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: PRISCO EMANUELE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 12/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/11/2019
Stato iter:
13/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2019
Resoconto ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2019
Resoconto MAURI MATTEO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 13/11/2019
Resoconto ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/11/2019

SVOLTO IL 13/11/2019

CONCLUSO IL 13/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03120
presentato da
PRISCO Emanuele
testo di
Martedì 12 novembre 2019, seduta n. 257

   PRISCO e ACQUAROLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 24 maggio 2019 presso la «Comunità la Speranza» di Monte Urano, sita in via Monte Grappa, si è registrato un caso di violenza;

   tra la fine di luglio e gli inizi agosto 2019, richiamati insistentemente dai vicini della Comunità la Speranza, visti i ripetuti episodi di aggressione durante le ore notturne dove si distinguevano distintamente urla e botte, le forze dell'ordine facevano un sopralluogo all'interno della comunità stessa e redigevano un verbale;

   il 30 agosto 2019, sempre nella «Comunità la Speranza» in via Monte Grappa, intervenivano 3 pattuglie dei carabinieri e una della polizia, perché un cittadino di nazionalità nigeriana, picchiava 4 donne e ne minacciava una con un coltello venendo poi arrestato e portato via dalla comunità quella stessa sera;

   il 17 settembre 2019 il comando provinciale dei carabinieri di Fermo emetteva un comunicato stampa, dove dichiarava che 3 pattuglie dei carabinieri erano intervenute per sedare una rissa all'interno di una comunità per richiedenti asilo. Nello specifico, un uomo aveva aggredito 4 suoi connazionali con un coltello e, solo grazie al massiccio intervento dell'Arma, era stata sedata la rissa; da dichiarazioni alla stampa fatta da ufficiali del comando provinciale di Fermo, emergeva che i fatti erano avvenuti il 3 settembre 2019 e il richiedente asilo era stato oggetto di decreto di espulsione il 16 settembre 2019;

   il 18 settembre 2019, in un comunicato stampa, la Comunità la Speranza, smentiva che vi fossero stati ulteriori episodi di aggressione all'interno della propria struttura successivi al 30 agosto;

   il comune di Monte Urano ha siglato un protocollo di intesa con la prefettura di Fermo;

   è importante capire quale sia la situazione all'interno delle comunità presenti sul territorio comunale; nelle aree dove operano le onlus si verificano ripetute situazioni di pericolo per la sicurezza dei cittadini; infatti c'è stato un grande allarme tra i cittadini per gli episodi violenti all'interno delle strutture, tra fine luglio e inizio agosto 2019; a tal riguardo, c'è stato anche un sopralluogo dei vigili urbani con relativo verbale –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti accaduti esposti in premessa ed, in particolare, di quanto verificatosi il 3 settembre 2019 a Monte Urano e se intenda, per quanto di competenza, approfondire le dinamiche di quanto accaduto, anche in relazione alla comunità per l'accoglienza di richiedenti asilo che risulta coinvolta.
(5-03120)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03120

Signor Presidente, On.li Deputati,

  nel comune di Monte Urano, in provincia di Fermo, è attivo un Centro di Accoglienza Straordinaria con una disponibilità di 20 posti e che attualmente ne ospita 15, di cui due bambini con le rispettive madri.
  Il CAS è gestito dall'Associazione «La Speranza ONLUS», titolare di una convenzione sottoscritta con la Prefettura di Fermo, allo stato, in regime di proroga nelle more della conclusione della nuova procedura.
  Sui fatti citati dagli Onorevoli interroganti, confermo che l'aggressore, cittadino nigeriano, è stato accolto, nel giugno 2018, nella predetta struttura di accoglienza unitamente alla moglie ed al figlio minore, a seguito di richiesta di protezione internazionale. Allo stato il provvedimento di diniego della stessa protezione emesso dalla competente Commissione Territoriale risulta oggetto di impugnazione.
  L'uomo si era già reso artefice di comportamenti aggressivi nei confronti, sia degli operatori del Centro, che di altri ospiti dello stesso. In particolare, lo scorso 30 luglio, dopo un acceso diverbio con la moglie, aveva minacciato un'operatrice e una beneficiaria ospite del Centro, senza alcun apparente motivo, circostanza che ha determinato l'intervento dei Carabinieri.
  Il giorno successivo, il gestore del Centro Speranza ha rappresentato l'accaduto, le problematiche ed i disagi connessi alla gestione del menzionato nucleo familiare alla Prefettura di Fermo, che, il 5 agosto successivo, ha emesso il provvedimento di ammonizione formale nei confronti del cittadino nigeriano, invitandolo al rispetto delle regole di accoglienza, pena la revoca dell'accoglienza stessa. Il 13 dello stesso mese, la moglie, presso la stazione Carabinieri di Monte Urano, ha sporto querela contro il marito per maltrattamenti.
  Da ultimo, lo scorso 30 agosto, il più volte citato cittadino nigeriano, si è reso protagonista di un episodio di aggressione nei confronti di quattro donne, anche loro ospiti del centro, dovuto a un ennesimo diverbio con la moglie. Le persone aggredite hanno riportato lesioni lievi, refertate dai sanitari del locale Pronto Soccorso.
  Sul posto, oltre ai Carabinieri è intervenuto anche il personale della Questura di Fermo.
  Il giorno successivo, il Prefetto di Fermo, nei confronti dell'interessato, ha adottato il decreto di revoca delle misure di accoglienza ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 142 del 2015.
  Colgo l'occasione per precisare che il 3 settembre 2019 la persona in questione, non ha posto in essere episodi di violenza presso quel Centro di Accoglienza Straordinaria, come si evince dall'interrogazione. Probabilmente, l'equivoco è ascrivibile al comunicato stampa del 17 settembre del Comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri, in cui non veniva indicata la data del 30 agosto (giorno dell'episodio criminoso in argomento) bensì quella del 3 settembre, giorno della convalida delle misure cautelari della Procura della Repubblica di divieto di avvicinamento del soggetto in esame sia all'interno del C.A.S. che nei luoghi limitrofi allo stesso.
  Preciso infine che, a carico dell'uomo, in ragione del suo status di richiedente la protezione internazionale, non è stato emesso alcun provvedimento di espulsione.
  Alla luce di quanto esposto, emerge che le situazioni di criticità segnalate, sono sempre risultate riferibili alle condotte di un singolo richiedente asilo, e circoscritte ad un solo centro di accoglienza, i cui gestori hanno sempre provveduto ad informare e a collaborare con la Prefettura e le Forze dell'Ordine.
  Penso sia opportuno aggiungere che i Centri ubicati nei comuni della provincia di Fermo, sono caratterizzati da situazioni di pacifica convivenza tra gli ospiti e di costruttiva collaborazione con gli operatori. Al momento, infatti, non sono stati segnalati problemi all'interno degli stessi e non sono emersi segnali di allarme sociale, da parte delle comunità locali di riferimento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

comunicato stampa

reato