ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03072

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 252 del 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: NEVI RAFFAELE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARONI ANNA LISA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
06/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2019
Resoconto NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2019
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI)
 
REPLICA 06/11/2019
Resoconto NEVI RAFFAELE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2019

SVOLTO IL 06/11/2019

CONCLUSO IL 06/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03072
presentato da
NEVI Raffaele
testo di
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   NEVI e ANNA LISA BARONI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   il Crea e il più grande ente pubblico di ricerca che si occupa di agroalimentare, ovvero il terzo ente pubblico di ricerca più grande del Paese. Esso svolge un ruolo chiave in un Paese come l'Italia in cui l'agroalimentare è il settore strategico;

   il personale precario del Crea contribuisce direttamente alla realizzazione delle ricerche; in alcuni casi ricopre ruoli istituzionali, è responsabile di progetti scientifici ed è impegnato nelle sfide dei prossimi anni: dall'agricoltura sostenibile, alla salubrità degli alimenti, alla difesa da organismi nocivi;

   il 2 gennaio 2019 sono stati assunti, in forza del decreto legislativo n. 75 del 2017, articolo 20 («legge Madia»), i primi 406, su un totale di circa 600 precari. Il personale assunto ricadeva all'interno delle previsioni del decreto legislativo n. 75 del 2017, articolo 20, comma 1, prioritario, cioè che era in servizio nel periodo giugno-dicembre 2017. Restano, ad oggi, escluse 22 unità di personale «comma 1 non prioritario» (cioè non presente nella finestra di cui sopra), circa 100 precari con requisito «comma 2 (prioritario e non prioritario)»;

   l'amministrazione sta attuando quanto previsto dal piano di fabbisogno del personale approvato decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 27 settembre 2018, sulla scorta delle risultanze dei lavori della commissione, specificatamente istituita al riguardo;

   nel rispondere il 5 marzo 2019 ad una interrogazione, il Governo pro tempore ha informato che, tenuto conto dei vincoli di spesa «si procederà all'assunzione in via prioritaria dei candidati portatori dei requisiti previsti dal comma 2 dell'articolo 20 (...) nonché alla successiva assunzione del rimanente personale in possesso dei requisiti previsti per la stabilizzazione...» e inoltre «... il piano di fabbisogno di personale ha previsto solo in parte lo scorrimento delle graduatorie attive già esistenti, ritenendo prioritaria l'esigenza di innalzare la qualificazione scientifica dei centri di ricerca...»;

   a giudizio degli interroganti, va considerato che in enti di ricerca come il Crea, il curriculum è la parte sostanzialmente più importante;

   in base agli ultimi bilanci dell'Ente, non sembrerebbe superato il limite massimo alle spese di personale di cui all'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo n. 218 del 2016 e le norme prevedono la possibilità di utilizzare parte delle risorse dei progetti istituzionali per contribuire alle assunzioni del personale –:

   quale sia stato di avanzamento dell'assorbimento dei precari del Crea e se non si ritenga opportuno dare certezze anche temporali al suddetto personale.
(5-03072)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03072

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  evidenzio in via preliminare che, sulla scorta di specifica richiesta di informazioni formulata al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), sono state offerte le seguenti argomentazioni che mi accingo a riportare.
  Per l'attuazione della procedura di stabilizzazione del personale precario prevista dall'articolo 20 del D.lgs. n. 75/2017 sono state stanziate a favore del CREA, dalla Legge di bilancio, apposite risorse per il triennio 2018-2020: 10 milioni di euro per il 2018, 15 milioni di euro per il 2019, 20 milioni di euro per il 2020.
  La procedura di stabilizzazione è stata avviata nel 2018 nel rispetto dell'Atto Interno adottato con Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 31 del 29 maggio 2018 recepito successivamente dal Piano di fabbisogno di personale 2018-2020, approvato dal Ministero vigilante unitamente al Piano triennale di attività, con decreto del Ministro n. 9287 del 27 settembre 2018.
  I candidati hanno presentato istanza per partecipare alla procedura di stabilizzazione sulla base dei requisiti posseduti e, in esito alle verifiche effettuate da parte delle Commissioni esaminatrici appositamente costituite, sono stati inseriti in distinti elenchi: idonei in servizio con qualunque tipologia di contratto alla data del 22 giugno 2017; idonei in servizio con qualunque tipologia di contratto tra il 23 giugno 2017 ed il 31 dicembre 2017; idonei non in servizio né alla data del 22 giugno 2017 né nel periodo dal 23 giugno 2017 fino al 31 dicembre 2017.
  Per i candidati in possesso dei requisiti di cui sopra, l'Atto interno ha stimato la disponibilità finanziaria per stabilizzare un potenziale di circa 402 unità di personale, nonché lo stanziamento di risorse per ulteriori 35 unità di personale.
  La procedura prevista dal comma 2 del decreto legislativo n. 75 del 2017, tuttora in itinere, prevede anch'essa la predisposizione di tre distinti elenchi: idonei in servizio alla data del 22 giugno 2017; idonei in servizio tra il 23 giugno 2017 ed il 31 dicembre 2017; idonei non in servizio né alla data del 22 giugno 2017 né nel periodo dal 23 giugno 2017 fino al 31 dicembre 2017.
  Pertanto, rispetto ai potenziali 542 aventi diritto, l'Ente ha stimato la possibilità in base alla disponibilità finanziaria di stabilizzare 402+35 unità di personale nel 2018, rinviando la valutazione circa l'eventuale assunzione di ulteriori idonei alla fine del 2019, dopo aver rivalutato l'indicatore di cui all'articolo 9 del decreto legislativo n. 218 del 2016 e la relativa copertura finanziaria.
  Ad oggi l'Ente ha proceduto alla fine del 2018 – e con decorrenza 1° gennaio 2019 – ad assumere, con contratto di lavoro a tempo indeterminato nei profili e nei livelli risultanti dagli elenchi predisposti dalla Commissione 406 candidati risultati idonei alla procedura di stabilizzazione ai sensi dell'articolo 20 comma 1 D.lgs. 75/2017, il cui costo annuo lordo presunto ammonta, per il 2019, a 21.202.057 euro.
  Su autorizzazione di questa Amministrazione, l'importo di 10 milioni di euro – autorizzato per l'anno 2018 e non utilizzato nello stesso anno – è stato mantenuto in bilancio per il 2019 e si somma ad ulteriori 10 milioni di euro (rispetto ai 15 previsti dalla legge 205/2017 ed erogati parzialmente) che sono stati resi disponibili per il 2019. In totale, pertanto, nel 2019 l'Ente dispone di 20 milioni di euro finalizzati alla stabilizzazione del personale precario.
  In considerazione di quanto sopra esposto, già nel 2019 l'Ente sosterrà un costo maggiore dell'importo di 20 milioni di euro autorizzato a regime per la stabilizzazione del personale precario.
  Inoltre, in virtù degli adeguamenti stipendiali e dell'applicazione del meccanismo dei passaggi di fascia stipendiale del personale inquadrato con profilo di ricercatore e tecnologo, previsti dalle norme contrattuali applicabili all'Ente, il costo delle 406 unità già assunte è destinato ad aumentare già a partire dal 2020.
  L'analisi condotta dalla nuova gestione commissariale – che ha verificato preliminarmente la sostenibilità finanziaria a lungo termine delle politiche dell'Ente in materia di reclutamento e assunzione di personale indicate nel Piano di fabbisogno di personale 2018-2020, già approvato – ha fatto emergere che per il solo personale stabilizzato (406 unità) il costo si aggirerà, nel 2030, a circa 26 milioni di euro, a cui si aggiunge la previsione di spesa per i candidati inseriti nel terzo elenco del comma 1 del D.lgs. n. 75/2017, pari a 1.113.122 euro all'anno.
  Inoltre, tenuto conto dei profili professionali dei candidati, il costo totale presunto per procedere alla stabilizzazione di 35 unità ai sensi dell'articolo 20 comma 2 D.lgs. 75/2017 (Prioritari) è di circa 1,8 milioni di euro all'anno, a fronte dei quali la norma prevede il reclutamento dall'esterno di altrettante unità di personale.
  Anche per le ulteriori stabilizzazioni la spesa aumenterebbe negli anni successivi, con evidenti ripercussioni sul bilancio dell'Ente, tenendo conto, inoltre, dell'impatto finanziario derivante dalla legittima aspettativa ad avanzamenti di carriera da parte del personale già interno all'Ente.
  Premesso quanto sopra, questa Amministrazione si sta già adoperando per valutare le soluzioni migliori da adottare per garantire la sostenibilità finanziaria di eventuali ulteriori assunzioni per stabilizzazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ente pubblico

agricoltura sostenibile

controllo della qualita' dei prodotti agricoli