ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 252 del 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: SCERRA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
DE GIORGI ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
GALIZIA FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
GIORDANO CONNY MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
PAPIRO ANTONELLA MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
PENNA LEONARDO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019
TORTO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 05/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
06/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2019
Resoconto SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2019
Resoconto AGEA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 06/11/2019
Resoconto DE GIORGI ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2019

SVOLTO IL 06/11/2019

CONCLUSO IL 06/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03063
presentato da
SCERRA Filippo
testo di
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   SCERRA, BRUNO, DE GIORGI, DI LAURO, GALIZIA, GIORDANO, IANARO, PAPIRO, PENNA e TORTO. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   la Strategia europea per la plastica costituisce un tassello importante nell'implementazione di quella economia circolare di cui l'Unione europea si è fatta promotrice e sostenitrice prevedendo che la progettazione e la produzione di plastica e di prodotti di plastica rispondano pienamente alle esigenze di riutilizzo, riparazione e riciclaggio, e in cui siano sviluppati e promossi materiali più sostenibili;

   al fine di frenare il consumo di plastica monouso e il marine litter, in linea con gli obiettivi contenuti nella citata Strategia europea, l'Unione europea ha adottato la direttiva 2019/904/UE sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente, che gli Stati membri dovranno recepire entro il 3 luglio 2021;

   oltre a prevenire e ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un'economia circolare, la direttiva contribuirà inoltre al conseguimento dell'obiettivo 12 dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile «garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo», preservando il valore dei prodotti e dei materiali il più a lungo possibile e generando meno rifiuti;

   in base ai dati diffusi dalla Commissione europea, grazie alla nuova direttiva, si otterranno benefìci ambientali ed economici sostanziosi: si eviterà l'emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente; si ridurranno i danni ambientali per un costo equivalente pari a 22 miliardi di euro entro il 2030; si genereranno risparmi per i consumatori pari a circa 6,5 miliardi di euro;

   in conformità con quanto previsto dalla strategia europea per ridurre il considerevole impatto negativo di determinati prodotti di plastica sull'ambiente, la salute e l'economia, il Titolo II, della parte II, del disegno di legge di bilancio 2020 reca, nell'ambito di provvedimenti a tutela di ambiente e salute, misure fiscali sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego e incentivi per le agende produttrici manufatti in plastica biodegradabile e compostabile –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere per assicurare il tempestivo recepimento della suddetta direttiva 2019/904/UE e più in generale per sostenere in tutte le sedi in cui vengono definite le politiche europee la visione delineata dalla Commissione europea nella Strategia europea per la plastica in un'economia circolare, coerentemente con gli impegni assunti dall'Unione europea alla COP21 di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030 delle Nazioni Unite.
(5-03063)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIV (Unione europea)
5-03063

  La direttiva (UE) 2019/904, pubblicata nella GUUE del 12 giugno scorso, ha l'obiettivo di prevenire e ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente e sulla salute umana.
  Inoltre, la direttiva (UE) 2019/904 intende promuovere la transizione verso un'economia circolare basata su modelli imprenditoriali innovativi e sostenibili che favoriscano il corretto funzionamento del mercato interno.
  Essa dovrà essere attuata gradualmente a decorrere dal 3 luglio 2021.
  Per il suo recepimento nell'ordinamento interno, il Governo ha conferito una delega nel disegno di legge di delegazione europea 2019.
  Nell'esercizio della stessa, il Governo terrà in adeguata considerazione gli interessi di tutti i soggetti coinvolti dal recepimento della direttiva (UE) 2019/904 e, dunque di tutte le imprese che nel settore della plastica lavorano e che dovranno essere messe in grado di adeguare i propri processi produttivi alla nuova normativa europea. In tale contesto, si farà in modo che nell'ambito del Green New Deal possano essere previste forme di incentivi e sostegno per accompagnare la necessaria transizione industriale della filiera.
  I vantaggi da considerare nella trasformazione verso un'economia sostenibile sono preponderanti; una trasformazione verso un'economia a impatto zero offre una reale opportunità per modernizzare il Paese e, al tempo stesso, ci consente di divenire leader globali in un'economia verde.
  Vi sono poi in numerosi vantaggi per la salute. I principi dell'economia circolare offrono un percorso privilegiato per una crescita sostenibile, per un'accettabile situazione sanitaria e per lavori che siano soddisfacenti. Si migliora l'ambiente e riduce il consumo delle risorse con conseguenti benèfici effetti sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e sulla qualità dell'aria.
  Non tenere in considerazione adeguatamente gli impatti relativi alla quantità di rifiuti e all'utilizzo dei materiali dannosi ha ripercussioni sulla salute, sia per i lavoratori della filiera del riuso, sia per i consumatori.
  Occorre comprendere l'impatto sulla salute del passaggio verso un'economia circolare, in particolare in relazione all'utilizzo di sostanze chimiche pericolose, riuso delle acque, produzione di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Da questo punto di vista il Governo sta mettendo in atto grandi sforzi, a partire dalla legge di delegazione europea 2018, approvata dal Parlamento lo scorso 1o ottobre e recentemente entrata in vigore (legge 4 ottobre 2019, n. 117) nella quale è contenuta la delega per l'attuazione delle quattro direttive del cosiddetto «pacchetto economia circolare» che modificano 6 precedenti direttive su rifiuti (2008/98/CE), imballaggi (1994/62/CE), discariche (1999/31/CE), rifiuti elettrici ed elettronici (2012/19/UE), veicoli fuori uso (2000/53/CE) e pile (2006/66/CE).
  Tra gli obiettivi delle nuove direttive vi è il riciclo entro il 2025 per almeno il 55 per cento dei rifiuti urbani e parallelamente si vincola lo smaltimento in discarica (fino ad un massimo del 10 per cento entro il 2035). Il 65 per cento degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70 per cento entro il 2030. I rifiuti tessili e i rifiuti pericolosi delle famiglie (come vernici, pesticidi, oli e solventi) dovranno essere raccolti separatamente dal 2025 e, sempre a partire dal 2025, i rifiuti biodegradabili dovranno essere obbligatoriamente raccolti separatamente o riciclati a casa attraverso il compostaggio.
  La strategia a lungo termine che si pone alla base dell'azione del Governo è, dunque, quella di coinvolgere le aziende nel realizzare prodotti con materiali nuovi, interamente riutilizzabili e che quindi non generino scarti, mentre quella a breve e medio termine è gestire gli scarti prodotti in modo più responsabile, attraverso il riutilizzo ed il riciclo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria

materia plastica

protezione dell'ambiente