ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03062

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 252 del 05/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: MAGGIONI MARCO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 05/11/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIGLIO VIGNA ALESSANDRO LEGA - SALVINI PREMIER 05/11/2019
BAZZARO ALEX LEGA - SALVINI PREMIER 05/11/2019
BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 05/11/2019
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER 05/11/2019
CRIPPA ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER 05/11/2019
FONTANA LORENZO LEGA - SALVINI PREMIER 05/11/2019
MOLINARI RICCARDO LEGA - SALVINI PREMIER 05/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
06/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/11/2019
Resoconto MAGGIONI MARCO LEGA - SALVINI PREMIER
 
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2019
Resoconto AGEA LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 06/11/2019
Resoconto MAGGIONI MARCO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/11/2019

SVOLTO IL 06/11/2019

CONCLUSO IL 06/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03062
presentato da
MAGGIONI Marco
testo di
Martedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   MAGGIONI, GIGLIO VIGNA, BAZZARO, BIANCHI, COIN, ANDREA CRIPPA, LORENZO FONTANA e MOLINARI. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   il Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2019 ha proceduto a uno scambio di opinioni su questioni chiave legate al prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp), quali il livello complessivo, i volumi dei principali settori strategici, il finanziamento, comprese le entrate e le correzioni, nonché le condizionalità e gli incentivi. Il Consiglio europeo ha invitato la Presidenza finlandese del Consiglio dell'Unione europea presentare uno schema di negoziato completo di cifre prima del Consiglio europeo del dicembre 2019;

   il quadro delineato dal pacchetto sul Qfp, integrato, nei giorni immediatamente successivi, dalle proposte concernenti i futuri programmi di spesa settoriali, prevede, per i sette anni del ciclo di programmazione, stanziamenti pari a 1.135 miliardi di euro a prezzi costanti in termini di impegni, pari all'1,11 per cento del reddito nazionale lordo dell'UE-27 (RNL), che si traducono in 1.105 miliardi di euro a prezzi costanti in termini di pagamenti, ovvero l'1,08 per cento del RNL dell'UE-27;

   secondo le stime della Commissione europea, la politica agricola comune (Pac) subirebbe una riduzione del 5 per cento a prezzi correnti rispetto al periodo 2014-2020, il che equivarrebbe a una riduzione di circa il 12 per cento a prezzi costanti del 2018. Secondo la Commissione europea, l'Italia avrebbe una dotazione complessiva di circa 36,3 miliardi di euro a prezzi correnti e di circa 32,3 miliardi di euro a prezzi costanti. Si tratta di una riduzione di circa 4,7 miliardi di euro rispetto agli oltre 41 miliardi della PAC 2014-2020, di cui 27 miliardi per i pagamenti diretti, 4 miliardi per le misure di mercato e 10,5 miliardi per lo sviluppo rurale;

   per quanto riguarda la politica di coesione, invece, secondo le stime della Commissione europea, subirebbe una riduzione del 6 per cento (secondo il Parlamento europeo i tagli sarebbero sottostimati e ammonterebbero nel complesso al 10 per cento). In particolare, nell'ottica di ampliare il novero delle regioni beneficiarie, verrebbe innalzata la soglia attualmente prevista per la categoria delle regioni cosiddette in transizione: la proposta prevede un rapporto RNL pari o superiore al 75 per cento e inferiore al 100 per cento della media dell'Unione europea (attualmente la forbice è 75-90 per cento), penalizzando fortemente il nostro Paese –:

   se il Governo sia a conoscenza della situazione e se non intenda avvalersi delle disposizioni di cui all'articolo 312 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, essendo necessaria l'unanimità per l'approvazione del Qfp, al fine di arrivare ad un riequilibrio nella distribuzione delle risorse, tutelando gli interessi del nostro Paese.
(5-03062)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIV (Unione europea)
5-03062

  Il negoziato sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 prosegue a ritmo sostenuto.
  Il Consiglio Europeo di Ottobre ha invitato la Presidenza finlandese a presentare un nuovo schema di negoziato completo di cifre prima del Consiglio europeo del dicembre 2019, dato che la prima proposta era stata considerata irricevibile soprattutto grazie ad un'energica opposizione dell'Italia.
  Il negoziato è aperto e segue il principio «nessun accordo senza un accordo su tutto», dato che il procedimento per l'approvazione del Regolamento QFP richiede l'unanimità in sede di Consiglio, come stabilito dall'articolo 312 del TFUE richiamato dall'interrogante. È un elemento qualificante, del quale non solo l'Italia, ma tutti gli attori coinvolti sono consapevoli e che per questo disegna un processo negoziale complesso e lungo. Il quadro finanziario va, dunque, considerato nella sua totalità ed è evidente che in un negoziato articolato come quello sul QFP possono esserci dei trade off ed è su questi che va impostata una strategia negoziale consapevole ed unitaria, che è fatta di red lines ma anche di accordi complessi. Pertanto non sono solo i tetti complessivi di spesa che vanno considerati ma anche i meccanismi di distribuzione tra le varie rubriche e tra gli Stati membri.
  In base ai recenti dati pubblicati dalla Commissione europea, in termini di Reddito nazionale lordo, l'Italia passerebbe da un contributo medio annuo pari allo 0,85 per cento per il 2014-2020 allo 0,87 per cento per il 2021-2027, e a fronte di un versamento medio annuo di 15,27 miliardi di euro (prezzi 2018), nel 2021-27 l'Italia beneficerà di 81,63 miliardi di euro l'anno derivanti dall'appartenenza al Mercato unico, pari al 4,33 per cento del Rnl. Il primo contributore al bilancio Ue in termini relativi al Rnl diventerebbe quindi il Lussemburgo passando dall'attuale 0,86 per cento all'1,08 per cento, il contributo tedesco salirebbe allo 0,88 per cento, quello francese allo 0,91 per cento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comune dei prezzi

politica agricola comune

sostegno agricolo